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24/11/2025 ore 07.02
Economia e lavoro

Transizione 4.0 e 5.0, stretta del Governo: finanziabile un solo progetto ad azienda e bandi chiusi in anticipo

Il Governo costringe le imprese a scegliere tra le due linee di intervento. Fondi esauriti, 16mila domande in attesa e un plafond Pnrr ridotto da 6,3 a 2,5 miliardi

di Redazione Economia

Una sola domanda di finanziamento e chiusura anticipata dei bandi. Il Governo restringe i termini di accesso ai programmi di Transizione 4.0 e 5.0 e anticipa di un mese il termine ultimo per l’invio dei progetti sulla piattaforma di prenotazione dedicata: non più il 31 dicembre ma il 27 novembre prossimo. I crediti di imposta non saranno cumulabili e le imprese che hanno già presentato domanda per entrambi i programmi di finanziamento dovranno scegliere a quale dei due piani aderire, pena l’esclusione dal beneficio fiscale. Il 7 novembre scorso il ministero per le Imprese aveva annunciato l’esaurimento dei fondi per la Transizione 5.0 poiché raggiunta la quota stabilita di 2,5 miliardi, lasciando però aperta la possibilità di continuare a presentare le domande. È stata creata una lista d’attesa e nelle ultime 2 settimane il numero delle richieste è arrivato a 16mila, per un finanziamento complessivo pari a circa 4 miliardi. Transizione 4.0 ha raccolto circa 7mila adesioni, per poco più di 2,3 miliardi di finanziamenti. Finora i due programmi - finanziati con i fondi del Pnrr - non hanno soddisfatto le attese del Governo e dalle associazioni datoriali sono arrivate dure critiche sulla difficoltà di partecipazione ai bandi lamentate dalle imprese, in particolare sui parametri e sulle procedure di accesso. Visti gli scarsi risultati ottenuti, con l’ultima richiesta di revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza presentata alla Commissione europea il Governo ha tagliato il plafond originariamente previsto, portandolo da 6,3 a 2,5 miliardi. La nuova manovra finanziaria apre alle imprese la possibilità di accedere ad un iperammortamento sugli investimenti in beni strumentali innovativi, deducendo una quota maggiorata del loro costo, così da ridurre l’imponibile fiscale. È prevista inoltre una ulteriore premialità se l’investimento consente una riduzione dei consumi energetici pari almeno al 3% sull’intera struttura produttiva.

Le domande presentate sono circa 16mila, per un finanziamento complessivo pari a circa 4 miliardi[Missing Credit]

«Con la chiusura della piattaforma al 27 novembre - ha detto il ministro per le Imprese, Adolfo Urso - consentiremo agli imprenditori di completare la domanda e potremo arrivare a metà dicembre con una fotografia precisa dei fabbisogni, necessaria per programmare le coperture finanziarie con gli strumenti più adeguati. Nessuno verrà lasciato indietro». Nel testo del decreto legge sul piano Transizione 5.0 approvato giovedì dal Consiglio dei ministri è previsto solo un primo stanziamento di 250 milioni. Le risorse non sono però l’unica incognita. Il Governo sta infatti valutando la durata dei finanziamenti. Confindustria chiede tre anni di incentivi, mentre Palazzo Chigi punta su 24 mesi. «Speriamo si possa arrivare a un triennio – ha detto il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo - ma sicuramente si può lavorare su un biennio tenendo presente che l’iperammortamento è un passo avanti rispetto ai meccanismi del credito di imposta 4.0 e 5.0 e può spronare le imprese a fare investimenti». Il 27 novembre è il termine ultimo per la presentazione dei progetti ma ci sarà tempo fino al 6 dicembre, sempre sulla piattaforma dedicata gestita dal Gse, per modificare o completare le procedure di richiesta di finanziamenti. Le imprese che avranno scelto Transizione 5.0 ma non rientreranno nel finanziamento potranno, nei limiti delle risorse previste, chiedere di accedere al programma 4.0.