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05/10/2025 ore 06.15
Editoriali

Piazze piene, urne sempre più vuote. Manifestare non basta: in Calabria votare è un atto di responsabilità civile

Lo sciopero generale ha portato milioni di persone in strada, segno che la voglia di partecipare non è scomparsa. Ma ora serve un passo avanti: questa energia finirà presto per spegnersi se non troverà sbocco anche nei seggi

di Franco Laratta
Regionali: urne elettorali

Finalmente le piazze si riempiono. Finalmente le università fanno sentire la loro voce, dopo decenni di silenzio. Finalmente tornano i cortei con decine di migliaia di partecipanti. È un segno positivo di vivacità per questo Paese.

Ma mentre le piazze si animano, le urne restano sempre più vuote. In Calabria l’allarme è ancora più forte: oggi e domani si vota per le elezioni regionali anticipate, in una terra dove l’astensione cresce da anni e la campagna elettorale è apparsa per molti aspetti anomala, persino incongruente. Il rischio è che sempre più cittadini non sentano più il bisogno di partecipare, di votare, indebolendo così la nostra democrazia.

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Le piazze italiane sono tornate protagoniste, vive: lo sciopero generale ha portato milioni di persone in strada, segno che la voglia di partecipare, di farsi sentire, non è scomparsa. Ma ora serve un passo avanti: questa energia finirà presto per spegnersi se non troverà sbocco anche nelle urne. Occorre colmare la distanza tra popolo e istituzioni, prima che diventi un abisso.

In un tempo segnato da guerre, crisi internazionali e grave fragilità climatica, abbiamo bisogno di democrazie più forti, aperte e partecipate. Non basta manifestare: bisogna riaprire le porte dei partiti, ridare forza alle associazioni, ai corpi intermedi, ai sindacati e ai movimenti. Le nuove generazioni rappresentano una speranza concreta di cambiamento in una società che si è rinchiusa in sé stessa, soffocata dall’indifferenza, mentre tutto intorno il mondo brucia.

In Calabria, questo voto non è soltanto un appuntamento elettorale: è un atto di responsabilità civile, un dovere morale. È l’occasione per far sentire la propria voce dentro le istituzioni. Partecipare significa trasformare la delusione verso una classe politica inconcludente in progetti concreti di rinascita. In una terra che soffre e dalla quale migliaia continuano a fuggire, c’è chi ha preferito sorridere e illudere. È qualcosa di imperdonabile.

In questo contesto, il network LaC ha scelto di esserci fino in fondo. In queste settimane di campagna elettorale abbiamo ascoltato tutti i leader politici, dato voce a gran parte dei candidati, raccolto e raccontato idee, progetti e programmi delle coalizioni. Lo abbiamo fatto con equilibrio e rigore, distinguendo sempre i fatti dalle opinioni, senza pregiudizi né preferenze, fedeli a una sola missione: offrire ai cittadini strumenti per scegliere con consapevolezza.

Il nostro lavoro è stato corale: frutto di una scelta editoriale chiara, condivisa da tutte le redazioni del network. Con noi l’informazione è tornata a essere un servizio per la comunità, non un megafono di qualcuno.

Il nostro impegno continuerà anche dopo il voto, perché la democrazia non vive solo nei giorni delle elezioni, ma si alimenta ogni giorno di informazione libera, partecipata e responsabile.

Per ora: buon voto.