Via le promesse da campagna elettorale, è tempo di ripartire: la Calabria ha bisogno di serietà e responsabilità
Occhiuto dopo il voto ha invocato una pacificazione. Ognuno faccia ora la sua parte: il governo regionale governi, l’opposizione faccia opposizione e l’informazione continui a vigilare, denunciare e proporre
Finita la sbornia elettorale, è tempo di tornare alla realtà. La campagna elettorale appena conclusa è stata nervosa, a tratti isterica, e — come prevedibile — non ha offerto risposte concrete ai grandi problemi che la Calabria continua a portarsi dietro da anni. Nessuna risposta concreta allo spopolamento dei nostri paesi, alla fuga dei giovani, alle nuove povertà che colpiscono famiglie e lavoratori, giovani e donne. Tantomeno si è accennato all’emergenza climatica con la desertificazione di intere aree della regione, o al dramma del lavoro, soprattutto quello femminile.
Ma si sa: le campagne elettorali non risolvono problemi, preferiscono gli slogan, le illusioni, le promesse a buon mercato. Ora, però, si riparte. E ha fatto bene il presidente Occhiuto a parlare di “pacificazione”. La Calabria non ha bisogno di una rissa continua. Ha bisogno, invece, di collaborazione, di confronto serio, di responsabilità condivise.
Ci sono temi — a partire dalla sanità — che devono unire, non dividere. Perché qui si continua a morire aspettando un’ambulanza. Perché troppa parte della popolazione non riesce più a curarsi. Perché gli ospedali sono da anni in emergenza cronica. Il Consiglio regionale dovrebbe mettere questo al primo punto dell’agenda: restituire ai calabresi il diritto alla salute. Tutti insieme.
Pacificazione non significa confusione di ruoli. Ognuno deve fare la propria parte. Il governo regionale governi. L’opposizione faccia opposizione. E l’informazione — libera, e sottolineo libera — continui a vigilare, verificare, denunciare, proporre, e soprattutto dare voce ai cittadini. È questo il senso vero della pacificazione: una democrazia in cui ciascuno fa il proprio dovere, senza pregiudizi e senza ostilità.
Poi tutto andrà valutato, caso per caso, con serenità e senza preconcetti. Oggi è giusto augurare buon lavoro al nuovo governo regionale che verrà, e che ci auguriamo sia di alto profilo. Ma non possiamo dimenticare che la gestione del potere, e soprattutto la sua divisione, è sempre uno dei momenti più delicati e conflittuali in ogni coalizione vincente.
Speriamo che, questa volta, prevalga il senso delle istituzioni. Perché la Calabria ha bisogno di concretezza, non di guerre per spartire il potere. Di lavoro. Di futuro. Certamente non di nuove illusioni.
Da parte nostra, seguiremo ogni momento del nuovo percorso in regione. Lo faremo prima di tutto per dare informazioni alla gente senza alcun preconcetto. Liberi come sempre. Liberi di dire la verità, liberi di accusare, liberi di proporre, perché un’informazione libera è alla base di ogni democrazia.