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15/08/2025 ore 22.20
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A Gaza da maggio 1.760 morti mentre cercavano aiuti, Onu: «I responsabili ne dovranno rispondere»

La denuncia dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani: «La maggior parte di queste uccisioni è stata commessa dall'esercito israeliano»

di Redazione Cronaca
Palestinians, driven to the brink of starvation under Israeli army's attacks and blockade, gather at an aid distribution point in Gaza Zikim Corridor to access a limited supply of flour in Gaza Strip on July 30, 2025. Photo by Omar Ashtawy apaimages//APAIMAGES_apa012487/Credit:Omar Ashtawy apaimages/SIPA/2507311006

Almeno 1.760 palestinesi sono stati uccisi mentre cercavano aiuti a Gaza tra il 27 maggio e il 13 agosto, secondo gli ultimi dati resi noti dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani.

Di questi 994 sono morti nelle vicinanze dei siti della Gaza Humanitarian Foundation (GHF) e 766 lungo le rotte dei convogli di rifornimenti.
«La maggior parte di queste uccisioni è stata commessa dall'esercito israeliano. Pur essendo a conoscenza della presenza di altri elementi armati nelle stesse aree, non disponiamo di informazioni che indichino il loro coinvolgimento in queste uccisioni», riferisce una nota resa nota oggi a Ginevra dall'Onu. «Ciascuna di queste uccisioni deve essere indagata tempestivamente e in modo indipendente e i responsabili devono essere chiamati a risponderne».