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21/10/2025 ore 22.48
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Al volante a 17 anni, sì dell’Europa: più controlli, patente digitale e regole severe per i giovani guidatori

Le nuove direttive introdurranno una patente digitale valida in tutti i Paesi membri, un periodo di prova per i conducenti inesperti e una maggiore cooperazione tra Stati per le sanzioni transfrontaliere

di Luca Arnaù
Patente di guida ai 17enni

Nel giro di pochi anni anche in Italia sarà possibile mettersi al volante a 17 anni, purché accompagnati da un adulto esperto. È la novità principale contenuta nella riforma sulle patenti approvata dal Parlamento europeo, che segna una svolta per milioni di futuri automobilisti. Le nuove regole, elaborate insieme al Consiglio e adottate in seconda lettura senza emendamenti, ridisegnano l’intero sistema di rilascio, rinnovo e controllo delle patenti di guida in tutta l’Unione.

L’obiettivo dichiarato di Bruxelles è duplice: aumentare la sicurezza sulle strade e armonizzare le norme, semplificando al tempo stesso la vita dei cittadini. Per questo la riforma tocca tutti gli aspetti della guida, dalla formazione dei neopatentati ai requisiti medici, fino all’introduzione della patente digitale che renderà il documento accessibile da smartphone.

La misura che farà più discutere è la guida accompagnata a 17 anni: i ragazzi potranno guidare un’auto sotto la supervisione di un adulto con almeno cinque anni di esperienza e senza infrazioni gravi. Una sperimentazione che molti Paesi europei avevano già avviato e che ora diventa legge per tutta l’Ue.

Cambia anche l’esame di guida, che sarà più completo e severo. Le nuove regole impongono che le prove teoriche includano domande sui rischi degli angoli ciechi, sull’apertura sicura delle portiere e sui sistemi di assistenza alla guida. Si punterà inoltre sull’educazione alla sicurezza di pedoni, ciclisti e utenti vulnerabili, troppo spesso vittime di distrazione e imprudenza. L’esame pratico, a sua volta, dovrà dimostrare maggiore attenzione alle situazioni di traffico reale e all’uso corretto dei dispositivi tecnologici presenti nelle vetture.

Un’altra novità importante riguarda l’introduzione di un periodo di prova di due anni per chi ottiene la patente per la prima volta. Durante questo tempo, le infrazioni più gravi — come guida in stato di ebbrezza, mancato uso della cintura o violazione dei limiti di velocità — saranno punite in modo più severo. L’idea è semplice: premiare i comportamenti responsabili e dissuadere chi considera la strada un terreno di prova per le proprie bravate.

Le nuove direttive fissano anche standard medici più stringenti. Prima di conseguire o rinnovare la patente, ogni conducente dovrà effettuare una visita medica che comprenda controlli della vista e delle condizioni cardiovascolari. Gli Stati membri potranno in alternativa adottare un sistema di autovalutazione o moduli digitali, ma dovranno garantire verifiche periodiche e attendibili. In questo modo si punta a ridurre il numero di incidenti causati da patologie non diagnosticate o sottovalutate.

Per quanto riguarda la durata dei documenti, la validità delle patenti per auto e moto sarà di 15 anni, ma ogni Paese potrà decidere di ridurla a 10 nel caso in cui la patente valga anche come carta d’identità. Per camion e autobus il limite resta di 5 anni, con possibilità di revisione più frequente oltre i 65 anni. Non mancano poi incentivi per chi vuole entrare nel mondo del trasporto professionale: i diciottenni potranno ottenere la patente per i veicoli pesanti (categoria C) e i ventunenni quella per gli autobus (categoria D), ma solo dopo aver conseguito un certificato di abilitazione professionale. In caso contrario, le età minime restano 21 e 24 anni.

Sul fronte tecnologico, l’Unione spinge con decisione verso la patente digitale. Il documento sarà accessibile tramite app e riconosciuto in tutti i Paesi membri. In caso di controlli, potrà essere mostrato direttamente dal cellulare, con un sistema di autenticazione sicuro. Chi lo preferisce, però, potrà continuare a richiedere una versione fisica, che dovrà essere consegnata entro tre settimane. La versione digitale, spiegano da Bruxelles, “sarà più sicura, più comoda e meno costosa”, riducendo le frodi e i tempi di rinnovo.

La riforma introduce anche un nuovo sistema di cooperazione tra Stati per garantire che le sanzioni siano effettive in tutta l’Ue. Finora, infatti, un automobilista multato o con patente sospesa in un Paese poteva spesso continuare a guidare in un altro senza conseguenze. Con le nuove regole, le decisioni di sospensione, revoca o limitazione della patente dovranno essere notificate immediatamente al Paese d’origine del conducente, assicurando l’applicazione uniforme delle sanzioni. Particolare attenzione verrà data alle violazioni più gravi: guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di droghe, incidenti mortali ed eccessi di velocità superiori ai 50 km/h rispetto al limite.

Le nuove direttive dovranno ora essere pubblicate sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e poi recepite dai singoli Stati membri entro un periodo di transizione di tre anni. Se il calendario verrà rispettato, la patente a 17 anni e la versione digitale del documento potrebbero diventare realtà anche in Italia entro il 2028, aprendo la strada a una nuova generazione di automobilisti più consapevoli e più controllati.