Barbara D’Urso a processo per diffamazione: «Mi chiamò amante di un assassino». La conduttrice querelata, il caso finisce in tribunale a Pisa
La vicenda risale al 2018, durante una puntata di Pomeriggio Cinque: la conduttrice mostrò il profilo Facebook della donna e parlò di un legame con Michele Buoninconti, condannato per l’omicidio della moglie
Barbara D’Urso, volto simbolo della televisione italiana, torna a dover affrontare un’aula di tribunale. Questa volta non come spettatrice di una vicenda altrui, ma come protagonista di un processo per diffamazione. A portarla davanti ai giudici di Pisa è stata una donna di Vicopisano, oggi 63enne, che nel 2018 fu indicata in diretta televisiva come “l’amante di Michele Buoninconti”, l’ex vigile del fuoco condannato in via definitiva a 30 anni di reclusione per l’omicidio della moglie Elena Ceste.
L’episodio incriminato risale a una puntata di Pomeriggio Cinque andata in onda su Canale 5 nel maggio di quell’anno. Durante la trasmissione, condotta come sempre con il suo stile diretto e incalzante, Barbara D’Urso mostrò al pubblico il profilo Facebook della donna e il paese in cui viveva. Poi pronunciò quelle parole che avrebbero segnato l’inizio di una lunga battaglia giudiziaria: la definì l’“amante” di Buoninconti, uomo che nel frattempo era già sotto processo con l’accusa più grave e infamante, quella di aver ucciso la madre dei suoi figli.
Per la donna di Vicopisano, sposata e madre di famiglia, fu uno choc. Un’etichetta che considera falsa e denigratoria, resa ancora più insopportabile dal fatto che venne pronunciata in diretta, davanti a milioni di telespettatori, con tanto di riferimenti al suo profilo social e al paese in cui vive. Una condanna mediatica che, a suo dire, ne ha leso la dignità e la reputazione, costringendola a subire il peso dello sguardo indiscreto dei concittadini e di chiunque avesse visto quella puntata.
Da qui la decisione di querelare la conduttrice, aprendo un contenzioso che solo oggi, a distanza di anni, approda nelle aule di Pisa. Nel frattempo la donna non ha mai smesso di rivendicare la sua estraneità a qualsiasi relazione sentimentale con Buoninconti. È vero: lo aveva contattato durante le fasi del processo, convinta inizialmente della sua innocenza, e con lui aveva intrapreso uno scambio epistolare. Si era persino fatta promotrice di un riavvicinamento tra il detenuto e la figlia minorenne, mossa – racconta – dal desiderio di ricomporre almeno in parte una famiglia spezzata.
Ma quel coinvolgimento ebbe vita breve e si concluse in maniera brusca. La donna venne denunciata per molestie nei confronti della ragazza (una denuncia poi ritirata nel 2019) e da allora interruppe qualsiasi rapporto con Buoninconti e con il suo entourage. Nessun legame sentimentale, nessuna storia d’amore segreta: soltanto un contatto che, a suo dire, era mosso da motivazioni di natura affettiva e familiare, e che si trasformò presto in un boomerang doloroso. Per questo motivo considera infamante l’etichetta di “amante”, pronunciata in diretta televisiva e amplificata da un programma che raggiungeva quotidianamente milioni di persone.
Il processo ha avuto un percorso lungo e tortuoso. Inizialmente il fascicolo era stato aperto a Roma, poi era passato a Monza, in seguito erano emersi conflitti di competenza che avevano contribuito ad allungare i tempi. Solo ora, a sette anni di distanza dai fatti, la vicenda è approdata al Tribunale di Pisa. Ma il tempo stringe: i termini della prescrizione si avvicinano rapidamente e non è escluso che il reato possa estinguersi prima che si arrivi a una sentenza definitiva.
Se così fosse, la donna avrebbe comunque la possibilità di continuare la sua battaglia in sede civile, chiedendo un risarcimento per i danni subiti. Un’ipotesi che non esclude, decisa a difendere fino in fondo la propria dignità e il proprio nome.
Intanto, sul fronte mediatico, la notizia ha subito riportato il caso alla ribalta. Non solo perché tocca una delle conduttrici più note e discusse del panorama televisivo, ma anche perché avviene in un momento particolare per Barbara D’Urso. Dopo mesi di assenza dal piccolo schermo, infatti, la presentatrice è pronta a tornare davanti alle telecamere in una veste del tutto inedita: sarà una delle concorrenti della nuova edizione di Ballando con le Stelle. A farle da partner sul palco del varietà di Rai 1 ci sarà il ballerino Pasquale La Rocca, campione in carica del programma. Il debutto è fissato per sabato 27 settembre e promette già di catalizzare l’attenzione del pubblico.
Così, mentre la vicenda giudiziaria segue il suo corso, Barbara D’Urso si prepara a vivere una stagione televisiva che mescola spettacolo e cronaca giudiziaria. Due binari paralleli che, inevitabilmente, finiscono per intrecciarsi. Da un lato i riflettori colorati e leggeri del sabato sera di Rai 1, dall’altro l’ombra austera di un’aula di tribunale. Due facce della stessa medaglia che raccontano la parabola di una delle figure più controverse e polarizzanti della tv italiana.
Per i suoi fan, resta l’immagine di una conduttrice che non si arrende e che torna sempre a occupare un posto di primo piano. Per i detrattori, l’ennesima dimostrazione che il suo nome è destinato a far discutere, nel bene e nel male. La verità, come sempre, è che Barbara D’Urso continua a essere al centro del racconto mediatico italiano: protagonista di storie che dividono, scuotono e, inevitabilmente, attirano attenzione.
E il processo di Pisa, al di là dell’esito giudiziario, conferma ancora una volta una costante: quando si parla di lei, non esiste mai una linea di confine netta tra il palcoscenico della tv e quello, ben più severo, della giustizia.