Centrodestra diviso sui diritti, scontro sullo ius scholae: Lega all'attacco, Tajani resiste e cerca sponde nel Pd
La cittadinanza per i figlio degli immigrati che hanno frequentato per 10 anni la scuola incendia i rapporti tra alleati. Carroccio e FdI bocciano la proposta di Forza Italia, il vicepremier azzurro non arretra e trova apertura in Delrio. Schlein: «È un teatrino politico estivo»
La proposta sullo ius scholae avanzata da Forza Italia apre un nuovo fronte di tensione all’interno del centrodestra. La Lega si oppone con fermezza e toni sarcastici, mentre Antonio Tajani ribadisce la volontà di portare avanti l’iniziativa dicendosi certo che “la goccia scava la roccia”. Nonostante l’ostilità degli alleati, Forza Italia difende il provvedimento, che prevede la concessione della cittadinanza ai figli di immigrati che abbiano frequentato almeno dieci anni di scuola in Italia.
Il no della Lega: «Non è nel programma del centrodestra»
La reazione del Carroccio è stata immediata. In una nota ufficiale, la Lega ha chiarito che la modifica della legge sulla cittadinanza «non è all’ordine del giorno e non è nel programma del centrodestra», aggiungendo che, semmai, la norma andrebbe rivista «in senso restrittivo». Claudio Borghi e Stefano Candiani hanno ricordato l’esito del recente referendum sulla cittadinanza, definito da Candiani come «la nuova uscita estiva da sole caldo». A opporsi anche i governatori leghisti Luca Zaia e Attilio Fontana.
Lollobrigida (FdI): dibattito in Parlamento, ma «non è una priorità»
Anche Fratelli d’Italia prende le distanze. Il ministro Francesco Lollobrigida raffredda il dibattito, escludendo un coinvolgimento diretto del governo: «Si deve fare in Parlamento più che sui giornali», ha detto, sottolineando però che «oggi credo che questa non sia una priorità». Una posizione che, di fatto, chiude la porta alla proposta di Forza Italia, almeno nel breve periodo.
Forza Italia insiste: «Proposta seria, serve al Paese»
Nonostante le critiche, Forza Italia non cede. Il ministro Gilberto Pichetto ha definito la riforma «un’esigenza reale», spiegando che «il Paese ha anche bisogno di giovani che rimangano a produrre». Il capogruppo alla Camera Paolo Barelli ha respinto le accuse di voler introdurre una cittadinanza facile: «La nostra è una proposta seria, rende la cittadinanza più difficile», grazie all’obbligo di dieci anni di frequenza scolastica.
Delrio apre a Tajani: «Se vuole andare fino in fondo, ci siamo»
Dalle opposizioni arrivano segnali contrastanti. Il fronte riformista, rappresentato da Graziano Delrio, offre una sponda parlamentare a Tajani: «Se Tajani intende arrivare fino in fondo, noi ci siamo». Pur non identica alla proposta del Partito Democratico, la riforma di Forza Italia viene considerata un passo avanti rispetto alla normativa attuale. Anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha invitato a mettere al centro il bene dei ragazzi.
Schlein, Magi e De Cristofaro: «È solo un teatrino politico»
Più scettici gli altri esponenti dell’opposizione, che mettono in dubbio la reale volontà di Forza Italia. Elly Schlein attacca: «Purtroppo è la seconda estate di fila che, quando arriva il caldo, Tajani annuncia di voler cambiare la legge sulla cittadinanza. Stavolta mi sembra che abbiano aperto e chiuso nel giro di 12 ore». Riccardo Magi parla di «teatrino estivo», mentre Peppe De Cristofaro accusa: «Tajani usa la cittadinanza per tanti ragazzi e ragazze nati in Italia come uno strumento di battaglia politica dentro il centrodestra».