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09/06/2025 ore 20.26
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Chi ha spiato il direttore di Fanpage? Il governo rifiuta l'aiuto per scoprirlo e Paragon rescinde il contratto

La società israeliana offre un metodo per scoprire chi ha spiato il giornalista Francesco Cancellato, ma esecutivo e Copasir rifiutano. L’azienda rescinde il contratto, l’opposizione grida al “Watergate italiano”

di Redazione Cronaca
Milano - Milano, Nell’ ambito di Bookcity presentazione del Libro È Gradita la Camicia Nera di Paolo Berizzi con Maurizio Molinari e Francesco Cancellato al Teatro Franco Parenti

Partiamo con la sequenza dei fatti. Il giornalista Francesco Cancellato, direttore di Fanpage, è stato avvertito da Meta che il suo telefono era stato infettato dallo spyware Graphite. L'infezione è stata confermata anche dai ricercatori del Citizen Lab, ma il Copasir – dopo audizioni e analisi dei database dell’intelligence italiana – ha concluso che il giornalista non risultava tra gli intercettati dai servizi. Paragon, azienda israeliana produttrice di Graphite, aveva offerto a governo e Parlamento italiani un metodo per identificare i responsabili. Di fronte al rifiuto delle autorità, ha deciso di rescindere il contratto.

L’offerta di Paragon e il rifiuto delle istituzioni

Paragon Solutions, fondata dall’ex premier israeliano Ehud Barak, si era detta disponibile a collaborare con Roma per verificare eventuali usi irregolari del software. L’azienda sottolinea che era possibile chiarire se Graphite fosse stato impiegato contro Cancellato violando la legge italiana. Tuttavia, la proposta è stata rifiutata dalle autorità italiane, che hanno motivato il diniego con la necessità di tutelare la sicurezza nazionale. Il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) ha definito “inaccettabile” l’idea che una società straniera installasse software su server delle agenzie italiane.

Spionaggio informatico contro giornalisti e attivisti, Paragon rescinde il contratto con l’Italia

Le reazioni del Dis, del Copasir e dell’opposizione

Il Dis ha smentito che vi sia stata una rescissione unilaterale da parte di Paragon, respingendo ogni accusa di violazioni legali. Anche il Copasir è intervenuto con una nota inusuale e unanime, esprimendo “stupore” per le dichiarazioni dell’azienda. Nella loro audizione, i rappresentanti di Paragon avevano spiegato che esistevano due modi equivalenti per verificare un’infezione: un’interrogazione diretta ai database dei servizi oppure l’uso di un loro sistema. Il Copasir ha optato per la prima via, che non ha evidenziato tracce del nome di Cancellato.

Cresce la polemica: “Un Watergate all’italiana”

L’opposizione accusa il governo di voler nascondere la verità. Matteo Renzi parla apertamente di “Watergate all’italiana” e denuncia il tentativo di insabbiamento da parte della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del sottosegretario Alfredo Mantovano. Angelo Bonelli (Avs) chiede chiarimenti sull’omissione dell’offerta di Paragon nella relazione del Copasir. Francesco Silvestri (M5S) afferma che l’esecutivo sta “palesemente cercando di nascondere la verità”. La Federazione nazionale della stampa ha presentato un esposto e chiede di essere ricevuta dalla Procura di Roma.

La parola passa ora alla magistratura

Cinque procure italiane hanno avviato indagini a seguito delle denunce di cittadini spiati. Il fascicolo è stato coordinato dalla Procura nazionale antimafia e antiterrorismo, che potrebbe ora accogliere l’offerta di collaborazione di Paragon. L’azienda ha ribadito la propria disponibilità a fornire assistenza, qualora le autorità italiane formalizzino la richiesta. A questo punto, sarà la magistratura a decidere se perseguire la strada che il governo ha rifiutato.