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07/08/2025 ore 23.00
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Con il produttore Andrea Iervolino, l’Italia porta l’amore nello spazio: nasce “I See You”, il film girato tra le stelle

Un progetto senza precedenti: circa l’85% delle scene sarà girato nello spazio reale, tra orbite e panorami cosmici mai visti prima

di Luca Arnaù

Nessun fondale verde, nessuna gravità simulata. Niente trucchetti digitali o studio di posa. Solo il vuoto dell’universo, la luce cruda delle stelle e il battito fragile dell’amore umano. È così che Andrea Iervolino intende riscrivere la storia del cinema con I See You, il primo film narrativo girato quasi interamente nello spazio reale. Non uno slogan, ma un’impresa: l’85% delle riprese si svolgerà al di fuori dell’atmosfera terrestre, con attori, tecnici e cineprese lanciati in orbita per raccontare una storia d’amore tra le più audaci mai concepite.

Dietro il progetto c’è Space 11, la società fondata dallo stesso Iervolino con l’ambizione dichiarata di portare l’industria dell’intrattenimento oltre i confini della Terra. Dopo anni di collaborazioni internazionali, coproduzioni e scommesse tecnologiche, il produttore italiano rompe definitivamente la barriera tra cinema e spazio reale. “Non si tratta solo di girare un film diverso”, ha dichiarato, “ma di far vivere allo spettatore un’esperienza autentica. I See You non è fantascienza, è un viaggio nel cosmo dove tutto — emozioni comprese — è vero.”

La trama è ancora sotto stretto riserbo, ma al centro del racconto ci sarà una relazione sentimentale sviluppata in un contesto unico: quello dell’orbita terrestre. Una storia intima, raccontata tra galassie lontane, che secondo Iervolino “supera i limiti della narrazione tradizionale, perché la cornice è la realtà stessa dello spazio.” Nessuna controfigura di stelle: saranno le vere immagini dell’universo a fare da scenografia, restituendo allo spettatore quella vertigine che nessun effetto speciale ha mai saputo riprodurre.

A sostenere il progetto anche Bert Ulrich, storico rappresentante della NASA per le produzioni artistiche e cinematografiche, coinvolto come consulente. “Non è solo un film romantico,” ha spiegato, “ma un esperimento sensoriale che unisce le emozioni umane alla maestosità del cosmo. Per la prima volta vedremo lo spazio non come sfondo di un’epopea eroica, ma come teatro silenzioso di una storia d’amore.”

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La produzione, ancora nella fase iniziale, si preannuncia tanto affascinante quanto complicata: missioni dedicate al trasporto di troupe e attrezzature, settimane di addestramento per gli attori, sviluppo di nuove tecnologie per girare in condizioni di microgravità. Un’operazione che impone un modello di lavoro completamente nuovo, dove astronauti e cineasti collaborano per realizzare qualcosa mai visto prima. I dettagli sul cast, i partner tecnici e la timeline delle riprese saranno svelati nei prossimi mesi.

Intanto, la notizia ha già fatto il giro del mondo, accendendo i riflettori sull’iniziativa di Iervolino. Non è la prima volta che il produttore italiano — già al lavoro su progetti internazionali con star hollywoodiane — sorprende il mercato con operazioni innovative. Ma questa volta il salto è letterale. E definitivo. “Siamo di fronte a un punto di non ritorno,” spiegano fonti vicine alla produzione. “Dopo I See You, non sarà più possibile raccontare lo spazio senza esserci stati davvero.”

La filosofia di Space 11 si basa proprio su questo: fondere linguaggio cinematografico e realtà spaziale, raccontando storie dove il limite tra fiction e documentario si annulla. Un’idea visionaria che ha già attirato l’interesse di agenzie, centri di ricerca e investitori privati. Ma al centro di tutto resta una convinzione semplice e potente: lo spazio non è più solo una meta per scienziati e pionieri, ma un nuovo orizzonte per l’arte, l’immaginazione e — adesso — anche per l’amore.

Con I See You, il grande schermo si allarga fino all’infinito, e un produttore italiano, armato di coraggio e visione, è pronto a lanciare la sua sfida definitiva al cielo.