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25/06/2025 ore 21.59
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Damiano David: «Un ritorno coi Måneskin? Sì, ma solo se sarà vero rock e non un lavoro»

Il frontman in carriera solista non chiude la porta alla band: «Serve energia nuova, non routine». E sul passato: «Nessun rimpianto, solo gratitudine»

di Luca Arnaù

Non chiude del tutto la porta, ma lascia intendere che per aprirla servirebbe qualcosa di più di un semplice “perché no”. Damiano David, ex frontman dei Måneskin e oggi solista in tour con il suo primo album Funny Little Fears, si racconta senza filtri in un’intervista alla rivista inglese NME. E mentre i fan s’interrogano sul futuro della band che ha riportato il rock italiano in cima alle classifiche mondiali, lui lancia segnali chiari: «Un ritorno? Solo a certe condizioni».
«Dobbiamo essere tutti ben riposati. La prima cosa da fare deve essere qualcosa che sentiamo davvero dentro, e che non sembri affatto un lavoro. Questo è lo scenario ideale», dice con una sincerità che non cerca effetti speciali. Perché il rock, quando diventa routine, rischia di spegnere proprio quella scintilla che lo tiene vivo. E per Damiano, evidentemente, quella scintilla era diventata flebile.
«Anche prima di vincere l’Eurovision la nostra crescita in Italia era rapidissima», racconta. «La nostra vita era scandita dalle opportunità che ci si presentavano, e noi cercavamo di coglierle tutte perché avevamo dai 18 ai 20 anni, eravamo pieni di energia ed entusiasmo».

Un entusiasmo che però, con il passare degli anni e il ritmo folle del successo globale, si è logorato. «Non rimpiango nulla. Sono solo arrivato a un punto in cui la mia energia e il mio entusiasmo erano diminuiti», confessa. «Stavo davvero affrontando la pressione, l’ansia, la stanchezza, e avevo bisogno di un nuovo inizio. Avevo bisogno di tornare a scrivere musica solo per il gusto di scriverla, lasciandola come un gioco».

Il risultato è Funny Little Fears, un album che mescola indie, grunge e pop con un’attitudine molto personale, lontana dalle sonorità più glam e sovraesposte dei Måneskin post-Eurovision. «Sentivo il bisogno di tornare a una dimensione più intima, meno urlata. Questo disco è nato dalla voglia di ritrovare me stesso, senza dover piacere a tutti i costi».
Eppure, il legame con la band non si è mai davvero interrotto. «Ci sentiamo, ci confrontiamo, ci vogliamo bene. Hanno ascoltato l’album mentre lo stavo scrivendo. Hanno detto la loro. Siamo cresciuti insieme e continuiamo a crescere, anche se su strade diverse».
La comunicazione, dice Damiano, oggi è persino migliore. «Ci conosciamo di più, sappiamo cosa aspettarci l’uno dall’altro. Litigare fa parte del gioco, ma adesso abbiamo imparato a parlarci prima di esplodere».
I fan però non smettono di sognare una reunion. «Un secondo disco da solista? Ne farò un altro, di sicuro», conferma lui. Ma il cuore resta aperto anche al passato: «L’Eurovision? Un bellissimo ricordo».

Nessuna chiusura definitiva, insomma, ma nemmeno promesse da boyband in pensione. «Se mai dovessimo tornare insieme, deve essere perché non possiamo farne a meno. Non perché dobbiamo, non per contratto, non per nostalgia», chiarisce. «Serve entusiasmo vero. Serve fame. Solo così avrebbe senso».

Nel frattempo, c’è il tour da portare avanti. E c’è anche la relazione con Dove Cameron, l’attrice e cantante americana diventata la sua compagna di vita e, a quanto pare, anche una musa. «Con Dove ci capiamo al volo. Scriviamo insieme, ci supportiamo. È raro trovare un’intesa così, specie in questo mondo», ha detto in una precedente intervista.
E mentre Damiano esplora nuove strade, i Måneskin non sono fermi. Anche se in silenzio, continuano a lavorare. Le ultime indiscrezioni parlano di brani inediti in fase di scrittura, forse anche di una nuova direzione artistica. Nulla di ufficiale, certo. Ma neanche smentite.

Per ora il rock italiano viaggia su due binari paralleli: quello di una band che ha fatto la storia recente, e quello di un frontman che non ha paura di riscrivere la propria. «Non mi interessa essere il più famoso. Mi interessa essere onesto con me stesso. Il successo senza sincerità diventa tossico. Io voglio solo restare vivo dentro».
Una frase che, da sola, spiega perché Damiano David ha lasciato tutto. E perché, forse, un giorno tornerà. Ma solo quando avrà davvero qualcosa da dire.