Elezioni 2025 in Germania tra tradizione, cambiamento e sinistra al bivio
La tornata elettorale è stata caratterizzata da memoria storica e nuove sfide globali. Il voto del 23 febbraio ha scritto una nuova pagina della politica europea
di Luca Falbo
C’è un’aria di attesa la sera del 23 febbraio 2025. Le luci dei seggi si spengono e la tensione cresce mentre milioni di tedeschi seguono con il fiato sospeso l’esito delle elezioni federali.
Con un’affluenza dell’84%, la più alta dalla riunificazione del 1990, il messaggio è chiaro: i cittadini vogliono un cambiamento. La crescente polarizzazione politica e il confronto tra partiti tradizionali e movimenti populisti hanno reso queste elezioni una battaglia cruciale per il futuro della Germania e dell’Europa intera.
La Cdu/Csu: stabilità o immobilismo?
Quando lo schermo mostra il 29% accanto al nome della Cdu/Csu, il partito di Angela Merkel si conferma come la principale forza politica. Tuttavia, il suo successo sembra più il risultato della paura del cambiamento che di una reale fiducia. La Cdu ha costruito la sua campagna su promesse di continuità, ma molti elettori si chiedono se questa continuità non significhi in realtà un’incapacità di affrontare le sfide del XXI secolo: transizione ecologica, giustizia sociale e diritti civili. La comunicazione politica del partito appare spesso ambigua, cercando di accontentare tutti senza scontentare nessuno, a scapito della concretezza.
Elezioni in Germania, vince l’unione Cdu-Csu di Merz. L’ultradestra raddoppia i consensiL’ascesa dell’AfD: una minaccia alla democrazia
Con il 20,8% dei voti, l’AfD si impone come seconda forza politica. Tuttavia, la crescita di questo partito di estrema destra non può essere interpretata come un semplice segnale di malcontento: è il sintomo di una politica incapace di rispondere alle reali esigenze dei cittadini. La retorica dell’AfD si nutre di paure e pregiudizi, proponendo soluzioni semplicistiche a problemi complessi. È allarmante che una parte dell’elettorato sembri ignorare i rischi di un ritorno a ideologie divisive, nonostante la storia tedesca, sembra più sbiadita dal divario generazionale e culturale, debba servire da monito. La sinistra non può limitarsi a condannare questo fenomeno, ma deve offrire risposte concrete per contrastarlo.
Alice Weidel e il fattore Musk: quando la politica si piega allo spettacolo
Alice Weidel, leader dell’AfD, incarna una contraddizione vivente: una donna apertamente omosessuale e con una partner immigrata di origine srilankese alla guida di un partito noto per le sue posizioni xenofobe e conservatrici. Il sostegno di Elon Musk, con le sue dichiarazioni su X (ex Twitter), ha ulteriormente amplificato la visibilità dell’AfD. Questo connubio tra politica e spettacolo dimostra quanto sia facile influenzare il dibattito pubblico attraverso i social media. Tuttavia, la vera sfida per la democrazia tedesca è impedire che la politica si riduca a una gara di popolarità.
La sinistra tra ambizioni e mancanza di concretezza
Il risultato dell’Spd, al di sotto delle aspettative, evidenzia la necessità di un profondo rinnovamento. La sinistra tedesca deve abbandonare il linguaggio astratto e le promesse generiche per proporre soluzioni reali e attuabili. Temi come la giustizia sociale, la transizione ecologica, la sanità, il lavoro e i diritti civili devono essere al centro di un programma chiaro e pragmatico. La sinistra ha il compito di dimostrare che esiste un’alternativa al populismo dell’AfD e all’immobilismo della Cdu/Csu, ma per farlo deve conquistare la fiducia degli elettori con fatti concreti.
Il futuro dell’Europa dipende dalla Germania
In un Parlamento frammentato, la formazione di una coalizione di governo sarà una sfida molto complessa visto che la soglia di sbarramento del 5% ha penalizzato sia i liberali dell’Fdp, crollati rispetto al 2021, sia il partito di Sahra Wagenknecht, escluso dal parlamento per una manciata di voti: Bsw si è infatti fermato al 4,972%. Il leader dell’Fdp, Christian Lindner, ha annunciato il suo ritiro dalla politica.
La Cdu/Csu dovrà trovare partner affidabili per garantire la stabilità, mentre l’Spd avrà la responsabilità di influenzare le politiche economiche e sociali del prossimo governo. Tuttavia, la sinistra deve comprendere che non basta partecipare: deve guidare il cambiamento, ponendosi come motore di un’Europa più giusta e inclusiva.