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27/12/2025 ore 09.56
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Finanziamenti ad Hamas per 7 milioni di euro da tre associazioni benefiche con sede in Italia: 9 arresti

Le misure cautelari sono state eseguite dalla Digos e dalla Guardia di finanza di Genova, l’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo. I fondi versati direttamente anche a esponenti di primo piano dell’organizzazione palestinese. Ecco chi è finito in carcere

di Redazione Cronaca

Arrestati da Polizia e Guardia di finanza nove persone accusate di aver finanziato Hamas per sette milioni di euro, attraverso alcune associazioni. I provvedimenti cautelari sono stati emessi nell'ambito una indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo.
La Digos di Genova, in raccordo con la Direzione centrale della Polizia di prevenzione, il Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Genova e il Nucleo speciale della Polizia valutaria della Guardia di finanza, hanno eseguito le misure cautelari nei confronti di nove indagati, destinatari tutti della custodia in carcere, e di tre associazioni. Disposto anche un sequestro beni per 8 milioni di euro.

L’indagine

L'indagine, nata dall’analisi di segnalazioni di operazioni finanziarie sospette e sviluppata grazie a scambi informativi con altri uffici inquirenti italiani, nell’ambito della costante azione di coordinamento del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, nonché con le autorità dei Paesi Bassi e di altri Paesi della Ue, ha portato a contestare agli indagati di fare parte e di avere finanziato Hamas (acronimo di Harakat al-muqawma al-islamiya ovvero Movimento della resistenza islamica), per le sue attività terroristiche, in particolare contro lo Stato di Israele.
Il finanziamento delle sue attività terroristiche sarebbe avvenuto per mezzo di varie associazioni, tra cui: Associazione benefica di solidarietà col popolo palestinese - A.B.S.P.P., con sede a Genova, costituita l'11 maggio 1994; A.B.S.P.P. O.D.V. (Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese – organizzazione di volontariato), con sede a Genova, costituita il 3 luglio 2003, di cui è legale rappresentante Mohammad Mahmoud Ahmad Hannoun; Associazione benefica la cupola d’oro, con sede a Milano, costituita l’1 dicembre 2023, di cui è legale rappresentante Khalil Abu Deiah.

Agli indagati sono contestate operazioni di finanziamento, che si ritiene abbiano rilevantemente contribuito alle attività delittuose dell’organizzazione terroristica, per un ammontare complessivo di circa sette milioni di euro, effettuate anche mediante operazioni di triangolazione di bonifici bancari o con altre modalità per il tramite di associazioni con sede all’estero, in favore di associazioni con sede a Gaza, nei territori palestinesi o in Israele, dichiarate illegali dallo Stato di Israele, perché appartenenti, controllate o comunque collegate ad Hamas. Finanziamenti, poi, per gli inquirenti, erano anche direttamente versati a favore di esponenti di Hamas, in particolare, a Osama Alisawi, già ministro del governo di fatto di Hamas a Gaza, che in varie circostanze ha sollecitato supporto finanziario.
Aiuti economici sono anche arrivati dalle associazioni monitorate dagli inquirenti a familiari di persone coinvolte in attentati terroristici ai danni di civili o a parenti di detenuti per reati con finalità di terrorismo.

Chi sono gli arrestati

C'è anche il presidente dell'associazione dei palestinesi in Italia tra gli arrestati. Gli investigatori definiscono Mohammad Hannoun «membro del comparto estero dell'organizzazione terroristica Hamas» e «vertice della cellula italiana dell'organizzazione Hamas».

«Mohammad Hannoun e i suoi stretti collaboratori hanno costituito in Italia una cellula di Hamas e da molti anni operano, per mezzo della Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese (A.b.s.p.p.), nella raccolta di fondi destinati in tutto o in parte a detta organizzazione terroristica». Lo rende la polizia in un comunicato. Fra gli altri arrestati c'è Ra'Ed Hussny Mousa Dawoud, considerato membro del comparto estero di Hamas e referente con Hannoun della cellula italiana. È dipendente dal 2016 di A.b.s.p.p. e corresponsabile della filiale milanese dell'associazione.

Membri del comparto estero di Hamas e della cellula italiana sono considerati anche altri tre dipendenti di A.b.s.p.p.: Raed Al Salahat, componente del board of directors della European Palestinians Conference, referente per Firenze e la Toscana di A.b.s.p.p.; Yaser Elasaly, responsabile con Dawoud della filiale milanese; Jaber Abdelrahim Albustanji Riyad. In manette è finito anche Osama Alisawi, ritenuto membro di Hamas, di cui è stato ministro dei Trasporti del Governo di fatto a Gaza. Presidente del Blocco Islamico dell'Unione degli Ingegneri, è stato cofondatore nel 1994 della A.b.s.p.p. L'accusa per questi sei arrestati è di aver versato negli anni complessivamente 7 milioni e 280 mila euro per Hamas. I fondi venivano raccolti ufficialmente a fini umanitari per la popolazione palestinese, a Genova e in altre località in Italia e all'estero, ma per gli inquirenti «più del 71% finiva al finanziamento diretto di Hamas o di associazioni ad essa collegate o da essa controllate e di tutte le articolazioni dell'organizzazione terroristica».

Gli altri tre arrestati sono Adel Ibrahim Salameh Abu Rawwa, dipendente della A.b.s.p.p., referente per il Nordest Italia, Khalil Abu Deiah e Saleh Mohammed Ismail Abdu. Sono accusati di concorso esterno dell'associazione terroristica. Secondo gli investigatori, pur non facendo parte di Hamas, hanno assicurato con continuità un supporto finanziario all'organizzazione, operando per mezzo di tre associazioni: Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese (A.s.b.p.p.), Associazione benefica di solidarieta con il popolo palestinese - Organizzazione di volontariato (A.s.b.p.p. O.d.v.), entrambe con sede a Genova, e Associazione benefica La Cupola d'Oro, fondata a dicembre del 2023, con sede a Milano, di cui è legale rappresentante Khalil Abu Deiah.