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04/10/2025 ore 12.52
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Flotilla, esposto in Procura «per il sequestro degli attivisti e l’attacco subìto in acque internazionali»

Lo ha reso noto la portavoce del Global Movement to Gaza Maria Elena Delia in conferenza stampa a Roma con i quattro parlamentari rientrati dalla missione: «Detenuti illegalmente»

di Redazione Attualità

«Il nostro team legale ha presentato un esposto alla Procura di Roma per il sequestro degli attivisti e per l'attacco subito in acque internazionali». Lo ha reso noto la portavoce del Global Movement to Gaza, Maria Elena Delia, in una conferenza stampa a Roma con i quattro parlamentari rientrati dopo la missione sulla Flotilla.

Gli attivisti della Flotilla «sono stati detenuti illegalmente senza alcuna base giuridica - sottolinea Delia - prelevati dalla Marina militare israeliana senza che avessero commesso alcun reato. Sono stati sequestrati, non arrestati perché l'arresto presuppone un'ipotesi di reato. In prigione sono stati negati i diritti basilari di difesa e la fornitura di beni e servizi fondamentali come acqua, cibo e accesso ai servizi igienici».

«Ci sono 26 italiani che stanno per rientrare mentre 15 restano nelle prigioni. In questa situazione chi rientra prima è perché sceglie di accettare una procedura di rito abbreviato. Chi rientra lo fa perché è importante raccontare, chi resta è perché con i nostri passaporti privilegiati possono tutelare gli altri. Sono scelte concordate dall'inizio - spiega Delia - Questo è un movimento internazionale e internazionalista».

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Scotto: «Il presidente del Consiglio non può sindacare su ciò che fa un parlamentare»

«Nessun presidente del Consiglio può sindacare su quello che fa un parlamentare della Repubblica. Il Parlamento è al di sopra del governo». Lo sottolinea Arturo Scotto, deputato del Pd che era a bordo della Flotilla ed è rientrato ieri in Italia, durante la conferenza stampa a Roma. «Dire che la Flotilla avrebbe potuto impedire il raggiungimento della pace è stata la menzogna più grande», aggiunge.

A seguire la conferenza stampa in sala la segretaria del Pd Elly Schlein e Nicola Fratoianni di Avs.

«Il nostro appello è a rilasciare tutti i connazionali detenuti nelle carceri israeliane. La pressione diplomatica deve essere molto molto forte». Così Scotto.

«Non abbiamo ancora la lista dei 26 nomi degli italiani che stanno rientrando - aggiunge - Crediamo sia rilevante e chiediamo sia resa pubblica. Chiediamo venga data tutta l'assistenza possibile anche quando raggiungeranno la Turchia».

Poi sottolinea: «Siamo arrivati molto vicini a Gaza, a 35 miglia, e non era scontato. Quelle miglia che ci distanziavano non sono state raggiungibili perché il governo non ha fatto una pressione vera per riaprire quel corridoio umanitario chiuso da anni. Chi era nell'illegalità è chi ha impedito a quelle barche di arrivare a Gaza».