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09/06/2025 ore 18.45
Italia Mondo

Gemelline siamesi separate al Gaslini di Genova con un intervento durato più di 12 ore

Le piccole sono arrivate dal Burkina Faso dove sono nate nel dicembre 2024. Condividevano fegato e parte del pericardio. All’operazione hanno preso parte una cinquantina di professionisti tra medici, infermieri e tecnici

di Redazione Cronaca

Cinquanta professionisti, 12 ore di sala operatoria per un complicato e delicato intervento chirurgico necessario per la separazione di due gemelle siamesi, due bimbe nate in Burkina Faso nel dicembre 2024 e unite nella regione toracica e addominale. È successo all'Istituto Giannina Gaslini di Genova.

Le bambine, che condividevano il fegato e parte del pericardio, sono giunte in Italia il 20 maggio grazie all'associazione Una Voce per Padre Pio, nell'ambito del programma umanitario sanitario attivato in collaborazione con il Gaslini. Il caso è stato seguito in ogni sua fase grazie al cofinanziamento dell'associazione Patrons of the World's Children Hospitals e di Regione Liguria, nell'ambito della normativa nazionale per l'assistenza sanitaria ad alta specializzazione a cittadini stranieri in condizioni di fragilità.

Il Gaslini ha preso in carico le bambine a partire dal trasporto da Malpensa a Genova. Dopo un'attenta fase di studio multidisciplinare, simulazioni cliniche e pianificazione logistica, l'intervento si è svolto il 6 giugno ed è durato oltre 12 ore. A essere coinvolti più di 50 professionisti tra medici, infermieri, tecnici e operatori sociosanitari del Gaslini, insieme a esperti esterni in chirurgia epatica e plastica ricostruttiva, come ha spiegato Raffaele Spiazzi, direttore sanitario dell’ospedale genovese. «La mission di un'istituzione come la nostra – ha aggiunto – è ricercare il meglio delle competenze per renderle disponibili ai nostri bambini in un ambiente costruito a loro misura e in interventi complessi come questo, la qualità delle reti di collaborazione del Gaslini, unita alla qualità dei nostri professionisti, può fare realmente la differenza».