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07/06/2025 ore 07.13
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Il cuore instabile del mondo: viaggio nel Medio Oriente tra storia, religione e conflitti

Confini tracciati a tavolino, divisioni religiose, risorse contese e alleanze in continuo mutamento: un luogo che è lo specchio della complessità globale. Una lettura strategica per capire ciò che ci riguarda

di Andrea Papaccio Napoletano

Il Medio Oriente è da sempre uno dei nodi più complessi e influenti della scena internazionale. Con una storia millenaria, un patrimonio culturale straordinario e una posizione strategica che unisce continenti, questa regione condiziona ancora oggi le dinamiche energetiche, politiche e sociali di tutto il pianeta.

Geopolitica a gocce” è la nuova rubrica settimanale di LaC News24 dedicata a esplorare, raccontare e decodificare le grandi aree del mondo. Da qui al Sahel, dall’Indo-Pacifico all’Artico, un viaggio per comprendere i territori, le popolazioni, le infrastrutture, i conflitti e le storie che modellano il presente e il futuro globale. Perché la geopolitica è la chiave per capire cosa succede “là fuori” e cosa ci riguarda da vicino, ogni giorno. Iniziamo proprio dal cuore pulsante di questa complessa rete globale: il Medio Oriente.

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Un crocevia di civiltà, potere e conflitti

Il Medio Oriente èdifficile da definire con precisione, perché non ha confini fissi ma una funzione strategica che supera le linee tracciate sulle mappe. Si estende dalla penisola arabica al Levante, includendo Paesi come Arabia Saudita, Iran, Iraq, Siria, Israele, Giordania, Libano e molti altri. Qui si incontrano tre continenti — Africa, Asia ed Europa —e diverse culture, lingue e religioni. Questa regione è stata la culla delle grandi civiltà antiche e delle religioni monoteiste: ebraismo, cristianesimo e islam. È anche il centro di grandi risorse energetiche: petrolio e gas naturale estratti in quantità che influenzano i mercati mondiali. Ma questa ricchezza ha spesso generato tensioni, sia interne che internazionali.

Confini tracciati con il righello: l’eredità coloniale

Molti problemi attuali nascono dagli accordi post Prima Guerra Mondiale, quando Francia e Regno Unito ridisegnarono il Medio Oriente senza tenere conto delle realtà etniche e religiose. I confini artificiali hanno creato Stati fragili, caratterizzati da divisioni interne e spesso incapaci di garantire stabilità. Questa eredità pesa ancora oggi: Stati come Iraq, Siria e Libano sono segnati da conflitti interni e dalla presenza di milizie e gruppi armati che sfidano l’autorità centrale.

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Religione e identità: la complessità del tessuto sociale

La divisione tra sunniti e sciiti rappresenta una delle fratture più profonde della regione. Questa scissione religiosa si intreccia con rivalità politiche e alleanze internazionali, in particolare tra Arabia Saudita (sunnita) e Iran (sciita), che si fronteggiano in vari Paesi attraverso conflitti per procura. Accanto a questo, esistono altre tensioni legate a etnie e identità: i curdi, per esempio, sono una popolazione senza uno Stato proprio che vive in più Paesi (Turchia, Siria, Iraq, Iran) e rivendica autonomia o indipendenza.

Il petrolio e le rotte strategiche

Le risorse energetiche del Medio Oriente rappresentano un asset cruciale per l’economia mondiale. Il petrolio estratto nei Paesi del Golfo, insieme ai gasdotti e oleodotti, fa del Medio Oriente una regione da cui dipendono molti altri Paesi, soprattutto in Europa e Asia. Infrastrutture strategiche come lo Stretto di Hormuz, attraverso cui passa circa il 20% del petrolio mondiale, o il Canale di Suez, fondamentale per i commerci globali, sottolineano quanto questa area sia vitale anche dal punto di vista logistico

Conflitti senza fine e alleanze complesse

Il Medio Oriente è teatro di guerre, conflitti civili e crisi umanitarie che si sono susseguiti per decenni. Dal conflitto israelo-palestinese, che ha visto l’ultimo grave escalation nell’ottobre 2023 con l’attacco di Hamas, alle guerre in Siria, Yemen e Iraq, la regione resta instabile. Questi conflitti coinvolgono attori regionali e globali: Iran, Arabia Saudita, Turchia, Israele, Stati Uniti e Russia giocano spesso una partita complessa di alleanze e scontri indiretti, alimentando tensioni che si riverberano ben oltre i confini locali.

Un futuro incerto, tra riforme, proteste e cambiamenti climatici

Nonostante le tensioni, il Medio Oriente è una regione in trasformazione. Le monarchie del Golfo puntano a diversificare le loro economie, investendo in tecnologia, turismo e finanza, con ambiziosi progetti come la città futuristica di NEOM in Arabia Saudita. Nel contempo, la società civile reclama diritti e partecipazione, come dimostrano le recenti proteste in Iran e in altri Paesi. Le sfide sono molte: autoritarismo, disoccupazione giovanile, limitazioni alle libertà. Inoltre, la regione è vulnerabile alla crisi climatica, con problemi gravi di scarsità idrica e desertificazione che potrebbero aggravare le tensioni sociali e politiche.

Perché il Medio Oriente ci riguarda

Le vicende del Medio Oriente influenzano direttamente il nostro quotidiano: il prezzo del carburante, la sicurezza energetica, le rotte commerciali, le migrazioni. La geopolitica è lo strumento per leggere questi fenomeni nel loro complesso e per capire come si intrecciano. Nella prossima puntata ci sposteremo in Africa, nel Sahel, dove conflitti, cambiamenti climatici e nuove potenze come la Cina stanno disegnando scenari fondamentali per il futuro globale.