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16/05/2025 ore 15.05
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Il ministro dell’Economia degli Emirati Arabi Uniti a Milano: «L’Italia è un partner strategico fondamentale per la nostra crescita»

Abdulla bin Touq Al Marri ha partecipato alla conferenza Investopia Europe 2025. Ieri l’incontro con la sottosegretaria agli Esteri Maria Tripodi: «Abbiamo convenuto sull’importanza di continuare a sostenere l’interscambio bilaterale, che nel 2024 ha raggiunto i 10 miliardi di euro»

di Bruno Mirante
Alessandro Bremec

L’Italia «è un partner strategico fondamentale» nel percorso di crescita degli Emirati Arabi Uniti. La visita del ministro dell'economia emiratino, Abdulla bin Touq Al Marri, oggi a Milano per partecipare alla conferenza Investopia Europe 2025, arriva in un momento cruciale nelle relazioni tra il nostro paese e il Golfo. Relazioni che rappresentano un nodo centrale nella proiezione internazionale dell'Italia. Dalle ricadute sul Piano Mattei per l’Africa e al corridoio Imec (il progetto che punta a collegare India, Medio Oriente ed Europa attraverso la regione strategica del Golfo), sono vari gli interessi nazionali che passano per la regione, proprio mentre a Milano l'evento bilaterale ha l'obiettivo di consolidare i rapporti commerciali in atto. Al Marri, nella giornata di ieri, è stato accolto dalla sottosegretaria agli Esteri Maria Tripodi.

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«Entrambe le parti hanno convenuto sull’importanza di continuare a sostenere l’interscambio bilaterale, che nel 2024 ha raggiunto i 10 miliardi di euro con un incremento del 13%, anche attraverso investimenti in infrastrutture e connettività, come il corridoio Imec», ha dichiarato in una nota l'esponente calabrese del governo Meloni. La sottosegretaria ha anche espresso apprezzamento per il sostegno emiratino agli sforzi italiani in Medio Oriente e in Africa, proprio «con particolare attenzione al Piano Mattei». Ma a rappresentare i «numeri» che tali relazioni stanno generando, ci ha pensato direttamente Al Marri dal palco di Milano, davanti a una platea che ha riunito oltre 60 speaker di alto profilo, rappresentanti istituzionali e imprenditori. Per la prima volta, è stata prevista una sessione pomeridiana interamente dedicata agli incontri B2B, con l’obiettivo di accelerare partnership industriali e investimenti congiunti tra imprese italiane ed emiratine.
«Nel 2024, il commercio bilaterale ha raggiunto un livello record di 14,1 miliardi di dollari, con un incremento del 21% rispetto all’anno precedente. Le importazioni emiratine dall’Italia sono salite a 12,2 miliardi di dollari, mentre le esportazioni verso l’Italia sono cresciute del 50%» - ha evidenziato. «Questa relazione dinamica - ha aggiunto - si fonda non solo sul commercio, ma anche sugli investimenti reciproci. Lo stock di investimenti diretti italiani negli Emirati supera attualmente 1,6 miliardi di dollari, spaziando dalla finanza alla costruzione, dal real estate alla manifattura. Allo stesso tempo, gli investitori emiratini hanno rafforzato la propria presenza in Italia: dalla logistica in Lombardia a partnership aerospaziali con Leonardo», ha sottolineato Al Marri, evidenziando che la presenza a Milano «è un segnale chiaro della volontà di rafforzare ulteriormente questa collaborazione».

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Nonostante le turbolenze globali, l’economia del Paese del Golfo ha mostrato una notevole resilienza, continua Al Marri, evidenziano la crescita media del pil del 4,8% nell'ultimo triennio «trainata in larga parte dal settore non petrolifero, che oggi rappresenta oltre il 75% del pil nazionale». Nel solo 2023 gli Emirati hanno attratto 30,7 miliardi di dollari in investimenti diretti esteri, posizionandosi all'11° posto a livello globale, e la capitalizzazione complessiva dei mercati azionari emiratini ha superato i mille miliardi di dollari, mentre l'ecosistema imprenditoriale «continua a evolversi attraverso riforme favorevoli al business: proprietà estera al 100%, visti a lungo termine per talenti e investitori, e strategie settoriali mirate per settori chiave come alta tecnologia, agroalimentare, spazio, sanità e manifattura avanzata».

Il ministro domani è atteso ad Abu Dhabi per partecipare alle riunioni con l’amministrazione statunitense, che guidata dal presidente Trump, sta conducendo una visita ufficiale nel Golfo con l'obiettivo dichiarato di ridefinire il proprio ruolo strategico in Medio Oriente. Un ruolo rispetto al quale l'Italia non intende fare da spettatore, anzi. Mentre la presenza americana nella regione sta per assumere nuove forme, il Belpaese sta accelerando sulla strada degli investimenti e delle relazioni commerciali lungo le direttrici euroasiatiche dell'Indo-Mediterraneo.