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17/11/2025 ore 08.18
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Il pranzo del Papa con 50 persone trans: Leone XIV spiazza tutti con un gesto più forte di mille omelie

Zero scenografie, zero slogan: un incontro discreto in Vaticano racconta un pontefice moderno e sorprendentemente vicino. Che, tra rigore e tenerezza, sta conquistando i fedeli con la forza tranquilla dei gesti

di Redazione Attualità
ALESSIA GIULIANI / CPP

Papa Leone XIV appare, a un primo sguardo, come un pontefice distante, quasi freddo. Non alza mai la voce, non cerca l’effetto scenico, non ama le pose. È un Papa che rifugge la teatralità e gli slogan, che preferisce il passo misurato e la parola controllata. Ricorda Paolo VI più di Francesco: colto, sobrio, puntuale, quasi schivo. Eppure, nel silenzio di questo stile severo, la Chiesa sta scoprendo un pontificato sorprendentemente radicale, aperto, moderno.

L’incontro con cinquanta persone trans, accolte in Vaticano senza annunci, senza riflettori, senza retorica, è uno di quei gesti che parlano più di cento omelie. Nessuna sceneggiata, nessuna ricerca del consenso: solo un pranzo, semplice, diretto, profondamente evangelico. È lì, in quel gesto attento e misurato, che Leone XIV mostra la sua forza più discreta.

Marcella De Marco, 52 anni, una delle presenti, racconta qualcosa che aiuta a capire meglio questo Papa. «Ho trovato un altro padre dopo papa Francesco», dice. E poi descrive un’atmosfera che sorprende persino chi ci era abituato: «È stato molto bello, l’ho visto entusiasta, contento. Era il suo primo pranzo con noi… ed è stata una gioia».

Di Leone XIV la colpisce soprattutto la semplicità: «È una persona alla mano, si vede la sua luce, sono contenta di aver trovato un altro padre… Che lui continui questa carità con noi: questo mi dà speranza». Quando le chiedono se oggi si senta parte della Chiesa, risponde senza esitazioni: «Adesso mi sento parte della casa». «Mi piacerebbe incontrarlo di nuovo, parlare un po’ di più con lui, farmi conoscere meglio».

Sono parole che raccontano più di qualunque commento. Mostrano un Papa diverso da come appare: rigoroso, sì, ma capace di gesti che spiazzano per la loro normalità; mite, determinato a riportare la Chiesa all’essenzialità evangelica; severo nello stile, ma attento e sincero.

I cattolici stanno imparando a conoscerlo, a poco a poco. E in questo volto apparentemente freddo stanno iniziando a riconoscere una tenerezza vera, una forza senza clamori.

Leone XIV non vuole conquistare, e forse proprio per questo sta conquistando. E siamo solo all’inizio di un pontificato destinato a sorprendere.