Sezioni
Edizioni locali
28/06/2025 ore 09.32
Italia Mondo

In Iran l’ultimo saluto ai “martiri” della guerra: in migliaia ai funerali degli ufficiali e scienziati morti negli attacchi

Poche ore prima dell’avvio della cerimonia, esplosioni nella zona di Eslamshahr, a ovest di Teheran. Il ministro degli Esteri iraniano: «Se Trump vuole un accordo smetta di parlare in tono irrispettoso dell'ayatollah Ali Khamenei»

di Redazione

Le sirene dell'allarme antiaereo sono tornate a suonare oggi sabato 28 giugno nel sud di Israele, anche a Be'er Sheva e Dimona, per un missile lanciato dallo Yemen. Lo riportano i media locali. Secondo le forze israeliane (Idf) il missile sarebbe «stato intercettato con successo».

I funerali dei “martiri” della guerra

In Iran è il giorno dell'ultimo saluto ai "martiri" dei 12 giorni di conflitto iniziati con l'operazione israeliana contro obiettivi militari nella Repubblica Islamica avviata il 13 giugno e a cui Teheran non ha mancato di rispondere. Secondo l'agenzia iraniana Mehr, sono "migliaia" le persone radunate nel centro di Teheran, nella zona di piazza Enghelab e dell'Università di Teheran, per l'addio anche agli ufficiali di alto grado e agli scienziati morti. I media iraniani hanno diffuso immagini della folla armata di bandiere iraniane e delle bare avvolte nella bandiera.

Nucleare iraniano, un piano Usa da 30 miliardi all’Iran ma Trump cancella tutto dopo l’attacco di Khamenei

Secondo l'agenzia iraniana Tasnim, non mancano slogan contro Usa e Israele. Tra le persone radunate c'è anche chi espone immagini della guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei. L'agenzia Mehr ha diffuso immagini che mostrano il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, tra la folla. La cerimonia si tiene dopo che nelle scorse ore Iran International ha riferito - sulla base di testimonianze - di "esplosioni" che sarebbero state udite nella zona di Eslamshahr, a ovest di Teheran, e della "attivazione della contraerea".

Trump difende Netanyahu e attacca i giudici israeliani: «Annullare il processo a un eroe»

«Toni irrispettosi nei confronti della guida suprema»

«Se il presidente Trump vuole davvero un accordo, dovrebbe mettere da parte il tono irrispettoso e inaccettabile nei confronti della guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, e smettere di ferire i suoi milioni di seguaci». Ha scritto così in un post su X nella notte il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, dopo che ieri Donald Trump su Truth ha sostenuto di aver "salvato" Khamenei "da una morte molto brutta e obbrobriosa".

Guerra in Medio Oriente, Iran: «Siti nucleari gravemente danneggiati dai raid»