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26/09/2025 ore 20.41
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L’appello (respinto) di Mattarella alla Flotilla: «Accolga la mediazione del Patriarcato Latino». La portavoce rientra in Italia

Maria Elena Delia: «Noi siamo pronti a valutare tutto ma non cambiando rotta perché significa ammettere che si lascia operare un governo in modo illegale senza poter fare nulla»

di Redazione Esteri

«Al fine di salvaguardare il valore dell'iniziativa assunta» dalla Flotilla, «valore che si è espresso con ampia risonanza e significato, appare necessario preservare l'obiettivo di far pervenire gli aiuti raccolti alla popolazione in sofferenza. Mi permetto di rivolgere con particolare intensità un appello alle donne e agli uomini della Flotilla perché raccolgano la disponibilità offerta dal Patriarcato Latino di Gerusalemme - anch'esso impegnato con fermezza e coraggio nella vicinanza alla popolazione di Gaza - di svolgere il compito di consegnare in sicurezza quel che la solidarietà ha destinato a bambini, donne, uomini di Gaza». Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

«Il valore della vita umana, che sembra aver perso ogni significato a Gaza, dove viene gravemente calpestato con disumane sofferenze per la popolazione, richiede di evitare di porre a rischio l'incolumità di ogni persona», afferma Mattarella.

Il presidente della Repubblica, secondo quanto si apprende, ha avuto contatti telefonici con la premier Giorgia Meloni prima di lanciare l'appello ed ha anticipato al presidente del Consiglio il senso della sua iniziativa.

La risposta di Flotilla Italia

«Non possiamo accettare questa proposta perché arriva per evitare che le nostre barche navighino in acque internazionali con il rischio di essere attaccati». Lo ha detto la portavoce per l'Italia della Global Sumud Flotilla, Maria Elena Delia, che intanto però sta rientrando in Italia per Gcondurre un dialogo diretto con le istituzioni per garantire l'incolumità dei membri italiani dell'equipaggio e il raggiungimento degli obiettivi della missione nel rispetto del diritto».

«La questione degli aiuti è importantissima - ha sottolineato - Noi siamo pronti a valutare delle mediazioni, ma non cambiando rotta perché significa ammettere che si lascia operare un governo in modo illegale senza poter fare nulla».

«È come dire: se vi volete salvare non possiamo chiedere a chi vi attaccherà di non farlo, malgrado sia un reato, chiediamo a voi di scansarvi - ha proseguito - Questo nodo legale non è solo una questione di principio ma è sostanziale».

Per la Flotilla, «Israele sta commettendo un genocidio senza che nessuno dei nostri governi abbia ancora avuto il coraggio di porre delle sanzioni, porre un embargo sulle armi, chiudere almeno un parte dei rapporti commerciali. Se una di queste soluzioni potrebbero essere prese in considerazione ne saremmo ben felici però non stiamo facendo nulla di male. Perché non dobbiamo navigare in acque internazionali».

La delegazione italiana del Global Movement to Gaza però fa sapere di avere «ritenuto opportuno richiedere la presenza in Italia della portavoce Maria Elena Delia, al fine di condurre un dialogo diretto con le istituzioni per garantire l'incolumità dei membri italiani dell'equipaggio e il raggiungimento degli obiettivi della missione nel rispetto del diritto internazionale».

Meloni ringrazia Mattarella

La premier Giorgia Meloni rivolge «un ringraziamento ai partiti e agli esponenti di opposizione che, raccogliendo le sagge parole del presidente Mattarella - al quale siamo grati - hanno invitato gli attivisti della Flotilla ad accettare le soluzioni alternative proposte e in particolare a consegnare gli aiuti a Cipro, al Patriarcato di Gerusalemme. In questa fase è fondamentale lavorare per garantire l'incolumità delle persone coinvolte e non assecondare chi sostiene che l'obiettivo dell'iniziativa debba essere forzare il blocco navale israeliano. Una scelta che sarebbe estremamente pericolosa».

Nuova flotta in partenza

Intanto una nuova flotta si prepara a prendere il mare da Catania per Gaza. È quella organizzata da Thousand Madleens to Gaza & Freedom Flotilla Coalition, resa nota attraverso il sindacato Usb, con l'annuncio che salperà domani 27 alle 17, dal porticciolo di San Giovanni Li Cuti. La flotta, spiegano in una nota, partirà per «sfidare il blocco illegale imposto da Israele a Gaza ed esporre i sistemi che rendono possibili i suoi crimini di guerra» e che «la mobilitazione dei cittadini è necessaria a causa dell'inazione dei nostri governi». La partenza sarà anticipata da una conferenza stampa che si terrà alle 14.30

Intanto la Global Sumud Flotilla si sta preparando a partire dalle coste di Creta nell'ultima tappa del suo viaggio per raggiungere «le spiagge di Gaza».