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14/09/2025 ore 09.07
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Medio Oriente, il segretario di Stato Usa Marco Rubio è arrivato in Israele

Lo scopo del viaggio è quello di assicurare al governo Netanyahu il sostegno degli Stati Uniti, in vista del prossimo riconoscimento di uno Stato palestinese da parte di diversi Paesi all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite

di Redazione Esteri

Il Segretario di Stato americano Marco Rubio è arrivato in Israele dopo aver espresso ieri il fermo sostegno dell'amministrazione di Donald Trump al suo alleato, nonostante i recenti attacchi israeliani in Qatar. Secondo il Dipartimento di Stato americano, lo scopo del viaggio di Rubio è quello di assicurare a Israele il sostegno degli Stati Uniti, in vista del prossimo riconoscimento di uno Stato palestinese da parte di diversi Paesi all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite

Prima di partire per la regione ieri sera, Rubio ha dichiarato ai giornalisti che, sebbene Trump "non fosse contento" dell'attacco, questo "non avrebbe cambiato la natura delle nostre relazioni con gli israeliani". Ha però aggiunto che Stati Uniti e Israele "dovranno discutere" del suo impatto sugli sforzi per una tregua. L'attacco israeliano a Doha aveva come obiettivo i leader di Hamas riuniti per discutere una nuova proposta di cessate il fuoco avanzata dagli Stati Uniti. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ieri ha difeso l'operazione, affermando che l'uccisione di alti funzionari di Hamas eliminerebbe il "principale ostacolo" alla fine della guerra.

Rubio dovrebbe discutere, della possibilità di un'annessione israeliana di parti della Cisgiordania occupata in risposta all'annunciato riconoscimento dello Stato di Palestina da parte di numerosi Paesi occidentali entro la fine del mese, all'assemblea generale dell'Onu. Lo riferisce Axios citando funzionari israeliani e statunitensi.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo un funzionario israeliano, vuole capire nel suo incontro con Rubio se Trump sosterrebbe l'annessione nonostante il rischio di un collasso degli Accordi di Abramo già minacciato dagli Emirati. La maggior parte della comunità internazionale considera la Cisgiordania un territorio occupato e riterrebbe qualsiasi annessione israeliana illegale e provocatoria.

Gli Emirati Arabi Uniti hanno avvertito l'amministrazione Trump e il governo israeliano che l'annessione della Cisgiordania danneggerebbe in modo significativo il trattato di pace tra Abu Dhabi e Israele e i più ampi Accordi di Abramo, compromettendo le speranze del presidente Usa di ampliarli. Due funzionari israeliani hanno detto ad Axios che Rubio, in riunioni private, ha fatto intendere di non opporsi ad annessioni in Cisgiordania e che l'amministrazione Trump non si metterebbe di traverso.

Le affermazioni israeliane hanno destato allarme all'interno dell'amministrazione Trump, soprattutto perché non esisteva una posizione chiara degli Stati Uniti sul tema e si aveva l'impressione che il governo israeliano stesse cercando di mettere all'angolo Washington, ha detto un funzionario statunitense. Negli ultimi giorni ci sono state diverse riunioni interne alla Casa Bianca e al Dipartimento di Stato per definire una linea pubblica che non lasciasse spazio a interpretazioni sulla posizione degli Usa. La principale preoccupazione espressa da funzionari della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato in questi incontri è che un'annessione israeliana di parti della Cisgiordania porterebbe al collasso degli Accordi di Abramo e macchierebbe l'eredità politica di Trump, ha detto un funzionario statunitense. Una fonte informata ha detto che gli Emirati hanno ribadito chiaramente la loro posizione al Dipartimento di Stato prima del viaggio di Rubio in Israele.