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30/09/2025 ore 15.23
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Medio Oriente, la Flotilla in serata entra nella zona a rischio: la nave della Marina tornerà indietro

L’attacco di Israele: «Hamas la finanzia, trovati documenti». La replica: «Solo propaganda»

di Redazione Esteri
La Global Sumud Flotilla a 200 miglia dalla costa di Gaza

«Ci troviamo adesso a circa 200 miglia dalle coste di Gaza. Stasera (martedì sera, ndr) la nave Alpino della Marina si fermerà e tornerà indietro». A dirlo è Tony La Piccirella, uno degli italiani a bordo della Global Sumud Flotilla. «Noi entreremo nella zona di intercettazione e andremo avanti» aggiunge l'attivista spiegando che «non c'è un limite stabilito per il blocco navale, ma è grande quanto gli altri stati consentono a Israele di farlo». Poi assicura: «Non ci fermeremo. La proposta di pace è solo una messinscena, una proposta di resa totale. Una svendita del territorio palestinese a Israele e Usa». 

La Turchia intanto afferma che sta monitorando "la sicurezza" della Flotilla diretta a Gaza e che "se necessario" le forze armate turche sono pronte a fornire attività di soccorso e assistenza umanitaria, in coordinamento con partner internazionali. «La Turchia sta monitorando attentamente la sicurezza delle attività di aiuto umanitario svolte dalle navi civili attualmente in navigazione, in conformità con il diritto internazionale e i valori umanitari», si legge in un comunicato del ministero della Difesa. «In questo contesto, le nostre navi contribuiranno alle missioni di aiuto umanitario in coordinamento con le istituzioni competenti».

«La Global Sumud Flotilla prosegue nella sua navigazione verso Gaza e mancano circa 250 miglia all'ingresso nelle acque palestinesi». Lo rende noto la delegazione italiana del Gobal movement to Gaza. «Durante il viaggio la flottiglia ha subito attacchi da parte di droni che hanno causato danni ad alcune imbarcazioni. Nonostante ciò, la missione continua con determinazione verso le acque palestinesi» viene sottolineato. Poi il movimento annuncia che «se si verificheranno ulteriori aggressioni alle imbarcazioni, la popolazione è pronta a mobilitarsi nuovamente con scioperi e manifestazioni pacifiche».

«Non abbiamo nessuna prova ma i sospetti di sabotaggi ci sono». Lo dice la portavoce italiana del Global Movement to Gaza, Maria Elena Delia. «Sospettiamo sabotaggi alle barche, che peraltro ci sono stati anche nella storia delle precedenti flottiglie - spiega - Ad esempio il caso della Famiglia, una delle imbarcazioni più grandi, che ha avuto quel problema al motore che l'ha bloccata e non ha mai più ripreso il largo è stato sicuramente un evento sospetto».

L'esercito israeliano: «Ecco i legami di Hamas con la Flotilla»

L'Idf sostiene di aver trovato a Gaza e rivela solo oggi documenti ufficiali secondo cui Hamas è coinvolto «direttamente nel finanziamento della flottiglia Sumud». Compare una lista di operatori del Pcpa (Conferenza per i Palestinesi all'Estero), tra cui alti funzionari di Hamas: ci sono Zaher Birawi, capo del settore Hamas del Pcpa nel Regno Unito, noto come leader delle flottiglie negli ultimi 15 anni e Saif Abu Kashk. Quest'ultimo è il Ceo di Cyber Neptune, una società in Spagna che possiede dozzine di navi che partecipano alla flottiglia. «Queste navi sono segretamente di Hamas», scrive l'Idf pubblicando i documenti.

Flotilla: «Legami con Hamas? Solo propaganda»

«I fogli mostrati da Israele non provano né il finanziamento né il controllo di Hamas sulla Global Sumud Flotilla. Ripetono, piuttosto, un preoccupante schema già visto nel 2010 con la Mavi Marmara. Siamo una missione civile e umanitaria, sotto gli occhi dell'Europa e del mondo». Così la portavoce italiana della Global Sumud Flotilla, Maria Elena Delia, in merito all'annuncio dell'Idf di aver trovato documenti che dimostrerebbero il coinvolgimento di Hamas nella missione. «Chiediamo che gli atti vengano consegnati integralmente a organismi indipendenti: finché non accade, è propaganda, non prova», sottolinea.