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08/08/2025 ore 20.35
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Milano, pestaggi e torture nei confronti dei giovani detenuti al Beccaria: gli indagati salgono a quota 42

Coinvolti anche tre operatori sanitari che avrebbero redatto referti falsi o concordati con gli agenti di polizia penitenziaria per nascondere le lesioni riportate dai detenuti

di Redazione

Salgono a 42 gli indagati nell'indagine della Procura di Milano con al centro i pestaggi e le torture nei confronti dei giovani detenuti nel carcere minorile Beccaria.

Lo si evince dalla richiesta di incidente probatorio firmato dalle pm Rosaria Stagnaro e Cecilia Vassena e dall'aggiunto Letizia Mannella e notificato nelle scorse ore. Fra di loro anche tre ex direttori dell'istituto. Le accuse a vario titolo sono tortura, maltrattamenti aggravati, lesioni, e falso. L'anno scorso erano stati arrestati 13 agenti di polizia penitenziaria mentre 8 erano stati sospesi. Le parti offese sono in tutto 33.

I referti falsi

I tre operatori sanitari indagati nell'inchiesta sui presunti maltrattamenti e torture nel carcere minorile Beccaria di Milano sono accusati di aver redatto «referti falsi o concordati con gli agenti di polizia penitenziaria» per nascondere le lesioni riportate dai detenuti e «assistendo a plurime aggressioni» da parte degli agenti.

È quanto osservano l'aggiunta Letizia Mannella e le pm Rosaria Stagnaro e Cecilia Vassena nella richiesta di incidente probatorio.
«Omettendo di attivare qualsiasi segnalazione od intervento, non impedivano il verificarsi di condotte reiterate violente e umilianti all'interno dell'Ipm».
I tre operatori indagati sono il coordinatore sanitario del carcere, il medico e il coordinatore infermieristico.