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17/04/2025 ore 15.47
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Nutella arma segreta del Made in Italy: Giorgia Meloni conquista re Carlo a colpi di dolcezza

Nella diplomazia internazionale vince chi sa sorprendere: la premier regala al sovrano inglese un barattolo della crema alle nocciole più famosa al mondo. E gli strappa un sorriso

di Luca Arnaù

In un mondo in cui la diplomazia è fatta di discorsi calibrati, ricevimenti impeccabili e strette di mano studiate al millimetro, a volte basta un barattolo di Nutella per conquistare un re. Giorgia Meloni l’ha capito al volo e, durante la recente visita ufficiale di re Carlo III in Italia, ha deciso di giocare la carta più inaspettata ma forse la più efficace: un barattolo della celebre crema di nocciole accompagnato da un biglietto con tanto di “istruzioni per l’uso”.

La premier ha raccontato l’episodio durante la cerimonia dei Premi Leonardo a Villa Madama, tra sorrisi e applausi divertiti. «Quando Pietro Ferrero, a bordo della sua Topolino, distribuiva la pasta gianduiotto non avrebbe mai immaginato che un giorno la Nutella sarebbe diventata l'arma segreta del made in Italy fino a raggiungere Buckingham Palace», ha ironizzato Meloni.

Il regalo, infatti, non era un semplice omaggio, ma un gesto studiato per colpire dritto al cuore. Sul biglietto allegato, la premier aveva scritto: «In una domenica di pioggia, se ti senti giù, indossa il tuo miglior pigiama, siediti sul divano, accendi la serie tv che volevi vedere da tempo e, armato di un cucchiaino, apri questo barattolo. Ti sentirai subito meglio».
Un consiglio semplice, ma straordinariamente efficace: la ricetta universale della felicità in formato export.

La reazione di Carlo III non si è fatta attendere: un sorriso divertito, quasi complice, che ha confermato come il messaggio fosse arrivato forte e chiaro. D’altronde, il sovrano ha da sempre una grande passione per l’Italia e per i suoi prodotti, tanto che durante il suo soggiorno romano non ha perso occasione per celebrare la nostra cucina: dalla cena di gala al Quirinale, ai gelati gustati davanti alla storica gelateria Giolitti, passando per i riferimenti affettuosi ai nostri piatti nel discorso al Parlamento italiano.

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Meloni, dal canto suo, ha colto l’occasione per ribadire che il successo del made in Italy non si gioca solo sul terreno della competitività economica, ma soprattutto su quello della qualità e dell’emozione. «I nostri prodotti — ha detto — non vincono sul prezzo, ma sul cuore delle persone». E cosa meglio della Nutella, capace di evocare ricordi d'infanzia e momenti di spensieratezza, poteva incarnare questo concetto?

La strategia, in fondo, è tanto antica quanto infallibile: mentre la politica si affanna tra dossier e protocolli, l'Italia riesce sempre a infilarsi dalla porta di servizio, armata di gusto, cultura e creatività. Un cucchiaino alla volta.

Il dono della Nutella è stato anche un modo sottile per rivendicare l'eccellenza italiana come leva di soft power internazionale. In un contesto dove le guerre commerciali e le tensioni geopolitiche rendono i rapporti sempre più complicati, l’Italia risponde con la dolcezza. Un'arma tanto pacifica quanto irresistibile.

Se re Carlo, durante una grigia domenica britannica, si lascerà tentare dal rituale suggerito da Giorgia Meloni, magari scoprirà che a volte un semplice cucchiaino di crema spalmabile può essere più efficace di mille ambasciatori.

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E se la Nutella dovesse diventare il nuovo vettore di relazioni internazionali, potremmo anche vantarci di aver inventato la diplomazia della felicità.
Un made in Italy che non si limita a vendere prodotti: racconta storie, evoca emozioni e — perché no — risolleva l’umore di un re.