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12/03/2025 ore 15.31
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Riarmo dell’Unione europea, via libera dall'Eurocamera: Fdi vota a favore, si spacca il Pd

Disco verde al piano proposto dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen: «È ora di costruire una difesa che garantisca la pace nel nostro continente attraverso l'unità e la forza»

di Redazione Politica

epa11937854 EU Commission President Ursula von der Leyen speaks during a press conference after the Strategic Dialogue on the Future of the European Automotive Industry at the EU Commission in Brussels, Belgium, 03 March 2025. President von der Leyen concluded the presser with comments on the upcoming Ukraine Peace Summit. EPA/OLIVIER MATTHYS

Via libera dal Parlamento europeo con 419 voti a favore, 204 contrari e 46 astenuti alla risoluzione su Libro Bianco sul futuro della difesa europea che invita l'Ue ad agire con urgenza per garantire la propria sicurezza, chiede che le risposte ai rischi esterni siano «simili a quelle in tempo di guerra» e «accoglie con favore il piano ReArm Europe, proposto il 4 marzo 2025 dalla presidente della Commissione» Ursula von der Leyen.

«È ora di costruire un'Unione europea della difesa che garantisca la pace nel nostro continente attraverso l'unità e la forza», aveva detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, parlando alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, per perorare davanti agli eurodeputati la causa del riarmo dell'Europa, di fronte al rinato imperialismo russo. «Alcide de Gasperi disse “Non abbiamo bisogno solo della pace tra noi, ma di costruire una difesa comune. Non si tratta di minacciare o conquistare, ma di scoraggiare qualsiasi attacco dall'esterno, mosso dall'odio contro un'Europa unita. Questo è il compito della nostra generazione”».

Eurodeputati verdi: «No a piano riarmo»

Gli eurodeputati italiani dei Verdi/Ale hanno votato «no, nel merito e nel metodo, al piano di riarmo da 800 miliardi voluto dalla presidente Ursula von der Leyen e dalla Commissione Europea». Gli europarlamentari Cristina Guarda, Ignazio Marino, Leoluca Orlando e Benedetta Scuderi avevano spiegato prima del voto: «Diciamo 'no' perché la difesa comune non passa dai singoli Stati attraverso il rafforzamento degli eserciti nazionali. Al contrario, servirebbe un processo d’integrazione delle politiche di difesa che, razionalizzando le risorse, consentirebbe di ridurre la spesa militare già stanziata a livello nazionale».

Quanto al metodo, i parlamentari avevano sottolineato che il piano ReArm Europe, «attraverso il ricorso all’articolo 122 del Trattato, nega il coinvolgimento del Parlamento europeo, impedendo così il legittimo confronto democratico e il voto dell’assemblea. Tutto questo è inaccettabile».

Fdi vota a favore, si spacca il Pd 

Gli eurodeputati di Fratelli d'Italia, a quanto si apprende, hanno votato a favore della risoluzione sul libro bianco sulla difesa Ue.

Invece, i dem si sarebbero spaccati sul voto. Secondo la fonte, dei ventuno europarlamentari del Pd una parte avrebbe votato a favore, mentre l'altra si sarebbe astenuta, inclusi gli indipendenti Cecilia Strada e Marco Tarquinio, spostati su posizioni più radicalmente pacifiste.

In particolare, hanno votato sì: Stefano Bonaccini, Antonio Decaro, Giorgio Gori, Elisabetta Gualmini, Giuseppe Lupo, Pierfrancesco Maran, Alessandra Moretti, Pina Picierno, Irene Tinagli e Raffaele Topo. Astenuti: Nicola Zingaretti, Annalisa Corrado, Alessandro Zan, Brando Benifei, Dario Nardella, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Camilla Laureti e gli indipendenti eletti nelle liste Pd Cecilia Strada e Marco Tarquinio. Annunziata, che dai tabulati risulta favorevole, ha corretto il voto dal sì all'astensione.