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30/07/2025 ore 22.56
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Mattarella alla riscossa, schiena dritta contro Mosca: «La Russia ha cancellato l’equilibrio della pace»

Il presidente non si lascia intimidire dall’inserimento nella lista dei “russofobi” e risponde con fermezza al Cremlino, denunciando le nuove minacce all’Europa

di Luca Arnaù

Sergio Mattarella alla riscossa, con la schiena dritta e la testa alta. Non si lascia intimidire da Mosca e risponde colpo su colpo ai russi che lo hanno inserito nella lista dei «russofobi» occidentali. Durante la cerimonia del Ventaglio al Quirinale, il Presidente della Repubblica ha parlato chiaro: «Prosegue, angosciosa, la postura aggressiva della Russia in Ucraina: un macigno sulle prospettive del continente europeo e dei suoi giovani». Poi, la stoccata che brucia sul piano internazionale: «La scelta e la postura della Russia hanno, più che stravolto, cancellato l’equilibrio; equilibrio che garantisce la pace e dissuade da avventure di guerra». Parole nette, scandite davanti alla stampa parlamentare, che suonano come una risposta a tono a chi pensava di intimidire il Colle con l’ennesima provocazione.

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Mattarella non arretra di un millimetro e ribadisce ciò che la storia recente ha reso evidente: l’aggressione russa all’Ucraina ha cambiato la storia d’Europa. «È ben noto che i Paesi dell’Unione e della Nato che, insieme alla Russia, si affacciano sul Mar Baltico nutrono la grave preoccupazione, se non la convinzione, che la Russia, dopo quella all’Ucraina, coltivi il proposito di altre, nuove iniziative di aggressione, a scapito della loro sicurezza se non addirittura della indipendenza di alcuni di essi». Parole dure, che spogliano il Cremlino di ogni alibi e mettono nero su bianco la percezione di un pericolo reale e imminente.

Il capo dello Stato ricorda come, fino a pochi anni fa, l’Europa credesse ancora nella collaborazione con Mosca. Ma tutto è crollato come un castello di carte. «Nel settembre del 2021 – racconta – questi saloni hanno ospitato l’annuale riunione tra i presidenti di repubblica dell’Unione Europea che non hanno compiti di governo. Nel corso delle discussioni, il presidente di allora della Finlandia, Sauli Niinistö, comunicò che, considerato che il 2025 sarebbe stato il cinquantesimo anniversario della Conferenza di Helsinki del 1975 sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa, la Finlandia avrebbe promosso una nuova Conferenza per esaminare lo stato della cooperazione nel continente e definirne criteri di sviluppo».

Era la Finlandia neutrale, orgogliosa di poter fare da ponte fra Est e Ovest. Poi, appena cinque mesi dopo, la svolta storica: l’invasione dell’Ucraina. «La Finlandia ha chiesto con determinazione di entrare nella Nato, di cui oggi fa parte – sottolinea Mattarella –. Perché l’aggressione della Russia all’Ucraina ha cambiato la storia d’Europa. Quel grande Paese, sulla cui collaborazione avevamo nutrito ampia fiducia nell’Unione Europea, ha assunto sempre più una sconcertante configurazione volta allo scontro di potenza militare». La neutralità di Helsinki è diventata un ricordo, e la nuova architettura di sicurezza europea si è ridisegnata sotto la minaccia russa.

Il Presidente non si limita a parlare di equilibri geopolitici: va dritto al cuore delle conseguenze sociali e culturali del conflitto. «Questi mutamenti, così profondi e inattesi, hanno provocato un comprensibile disorientamento nelle pubbliche opinioni», avverte. E aggiunge un’accusa che pesa come un macigno: «Disorientamento aggravato da una abile e perversa opera di diffusione di false notizie e false raffigurazioni». È il richiamo alla guerra ibrida, alle fake news e alla propaganda che viaggiano veloci sui social, alimentando paure, confusione e divisioni.

Ma il discorso di Mattarella non si ferma all’Ucraina. Lo sguardo del capo dello Stato corre anche verso il Medio Oriente, dove la crisi di Gaza continua a insanguinare le cronache. «Sul Medio Oriente – dice – è persino scontato affermare che la situazione a Gaza diviene, di giorno in giorno, drammaticamente più grave e intollerabile; e speriamo che alle pause annunciate corrispondano spazi di effettivo cessate il fuoco». Un richiamo fermo, lontano da ogni ambiguità, che si unisce al coro internazionale per fermare un’escalation che rischia di travolgere l’intera regione.

Schiena dritta, parole misurate ma affilate, Mattarella si conferma garante della dignità italiana sulla scena internazionale. Non alza mai la voce, ma la sua fermezza risuona più forte di qualunque urlo. Ai russi che provano a catalogarlo come «nemico», risponde con la sobrietà della Repubblica: non sarà una lista di propaganda a fargli abbassare lo sguardo.