Sezioni
Edizioni locali
29/12/2025 ore 19.32
Italia Mondo

Signorini si ferma, autosospensione da Mediaset dopo le accuse di Corona: «Sono vittima di condotte criminose»

La scelta comunicata dai legali del conduttore riaccende il caso mediatico che intreccia televisione, giustizia e reputazione. Il gesto segna un passaggio cruciale nella vicenda esplosa con il format “Falsissimo”. Ora la questione esce dal terreno delle polemiche televisive e approda su quello legale

di Luca Arnaù
Alfonso Signorini si autospende da Mediaset

Alfonso Signorini sceglie di fermarsi. Il conduttore ha annunciato la propria autosospensione da Mediaset dopo le accuse lanciate da Fabrizio Corona, mosse nel corso delle ultime settimane e diventate rapidamente un caso nazionale. La decisione non è stata affidata a dichiarazioni pubbliche o sfoghi sui social, ma a una comunicazione ufficiale dei suoi avvocati, che descrivono Signorini come «vittima di gravi e continuate condotte criminose». Un linguaggio preciso, pesante, che sposta la discussione fuori dal terreno del chiacchiericcio televisivo e dentro quello delle responsabilità, delle prove, delle verifiche.

L’intera vicenda nasce dalle parole di Corona, che nel suo format “Falsissimo” ha parlato di un presunto “sistema” collegato al Grande Fratello, tirando in ballo presunte dinamiche di potere e di accesso alla macchina televisiva. Accuse che hanno incendiato il dibattito, alimentato sospetti, aperto interrogativi. Da un lato l’ex paparazzo che porta avanti la sua narrazione, dall’altro un conduttore finito improvvisamente al centro di una tempesta che non è solo mediatica ma che rischia di assumere contorni giudiziari.

L’autosospensione è una scelta che segna una linea. È il tentativo di togliere dal tavolo l’ambiguità tra ruolo televisivo e posizione personale, tra la figura pubblica e la vicenda giudiziaria che potrebbe delinearsi. Un gesto che viene presentato come atto di responsabilità, ma che inevitabilmente scarica su Mediaset un peso ulteriore. Perché ora l’azienda è chiamata a gestire non solo l’assenza di uno dei suoi volti simbolo, ma anche l’impatto reputazionale, industriale e comunicativo di un caso che è già diventato tema nazionale.

Per giorni, dal mondo televisivo sono arrivate reazioni, silenzi strategici, prese di posizione caute. L’autosospensione di Signorini, comunicata ufficialmente, rappresenta il primo atto concreto dentro questa storia. Non una dichiarazione, non una smentita generica, ma un movimento preciso che mette in primo piano un concetto chiave: questa vicenda riguarda la giustizia, non la sceneggiatura di un talk. E, allo stesso tempo, apre una fase nuova fatta di verifiche, possibile contenzioso, eventuali risposte ufficiali.

Intorno restano la curiosità del pubblico, l’eco mediatica, la potenza dei nomi coinvolti e la sensazione che questa non sia semplicemente una polemica televisiva, ma qualcosa di più strutturale. Intorno a questa storia continua a ruotare un’attenzione enorme, perché il caso di Signorini coinvolge potere, reputazione, responsabilità e un’azienda centrale nel sistema mediatico italiano. L’attacco di Fabrizio Corona, infatti, è ormai frontale e sembra rivolgersi direttamente ai vertici del Biscione, Pier Silvio Berlusconi in testa. Non solo: nelle ultime ore l’ex fotografo dei vip ha tirato in ballo altri due simboli assoluti di Mediaset, Gerry Scotti e Maria De Filippi, ampliando ulteriormente il raggio del conflitto e rendendo ancora più esplosivo il quadro.

Lo scontro con la società di Cologno Monzese appare, a questo punto, inevitabile. Non sarà una battaglia di parole, ma uno scontro destinato a spostarsi nelle aule di tribunale, con strascichi legali che si annunciano durissimi. Da una parte c’è un sistema televisivo che vuole difendere la propria credibilità e la propria immagine, dall’altra un accusatore che dovrà dimostrare, con prove concrete e verificabili, che le sue fonti questa volta sono reali, solide e in grado di reggere all’urto di una causa che promette di essere sanguinosa.

Signorini fa un passo indietro, si sospende e affida la propria difesa ai suoi legali. Attorno a lui, però, la vicenda continua ad allargarsi e a coinvolgere nomi, poteri, equilibri e narrazioni che vanno ben oltre il perimetro di un programma televisivo. La partita vera, probabilmente, deve ancora cominciare.