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20/08/2025 ore 22.00
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Dallo Ionio alle stelle: è al Sud il primo spazioporto italiano pronto a ospitare i voli della Virgin Galactic

Virgin Galactic guarda a Grottaglie, nel Tarantino, come base per i voli spaziali. Firmata un’intesa con l’Autorità dell’aviazione civile italiana: entro il 2025 la prima fase dello studio di fattibilità. In ballo un intero indotto economico e tecnologico

di Luca Arnaù

Dalla terra rossa del Tarantino al buio profondo dello spazio. Potrebbe sembrare il sogno di uno scrittore di fantascienza, invece è un dossier già sui tavoli di Roma e Londra. La Virgin Galactic di Richard Branson ha messo gli occhi sullo spazioporto di Grottaglie, vicino Taranto, per testare i primi voli suborbitali europei. Un passo che, se andrà in porto, trasformerebbe la Puglia nella porta d’accesso allo spazio del Vecchio Continente.

L’accordo è stato siglato con l’Enac, l’Autorità nazionale per l’aviazione civile, e prevede l’avvio di uno studio di fattibilità che dovrà valutare tutti gli aspetti tecnici, logistici e normativi. La prima fase, che si concluderà nel 2025, servirà a stabilire se l’aeroporto pugliese abbia davvero le carte in regola per sostenere l’ambizioso progetto: verifiche sulle piste, sulla compatibilità dello spazio aereo, sulla capacità di gestire clienti privati e missioni di ricerca. Perché un volo suborbitale non è un decollo qualsiasi: richiede infrastrutture dedicate, personale specializzato e soprattutto una normativa in grado di dialogare con quella statunitense, dove Virgin ha la sua sede e i suoi primi collaudi.

Il progetto ha però già il sapore della rivoluzione. Non solo perché Grottaglie, designato nel 2018 come primo spazioporto commerciale orizzontale d’Europa, diventerebbe il punto di riferimento per i voli suborbitali nel Mediterraneo. Ma perché la Puglia e il governo italiano hanno già stanziato 70 milioni di euro per adeguare le infrastrutture aeroportuali. Una cifra che la dice lunga sulle ambizioni di un’area decisa a trasformarsi in hub aerospaziale, con ricadute industriali, tecnologiche e occupazionali difficili persino da immaginare.

«Lo sviluppo di spazioporti di livello mondiale è essenziale per l’espansione dei viaggi spaziali dedicati all’uomo», ha spiegato Michael Colglazier, amministratore delegato di Virgin Galactic. «Siamo onorati di collaborare con il governo italiano mentre cerchiamo di portare le nostre operazioni in Italia e in Europa. Questo studio pone le basi per vantaggi economici e per la comunità: i nostri clienti potranno guardare lo stivale d’Italia dallo Spazio».

Un entusiasmo condiviso dall’Enac. «La nostra partnership fa un significativo passo avanti», ha commentato Fabio Nicolai, vice direttore generale. «Conduciamo insieme uno studio per determinare le condizioni per operazioni suborbitali sicure e sostenibili da Grottaglie, seguendo il modello statunitense».

La Puglia, intanto, si prepara. A Maruggio, sempre nel Tarantino, nascerà un centro di addestramento per simulare la vita in orbita sfruttando il mare, ricreando condizioni di microgravità per gli aspiranti astronauti. Uno scenario che unisce il turismo spaziale all’alta ricerca scientifica, con l’idea di attrarre investitori, università, start-up e grandi aziende.

Se la fase uno darà esito positivo, scatterà la seconda: un’analisi approfondita della forza lavoro disponibile e delle ricadute di voli regolari — fino a più missioni a settimana. L’orizzonte è chiaro: fare del Mediterraneo il trampolino per l’industria spaziale commerciale, intercettando un settore che, secondo le stime, vale già miliardi di dollari.

L’immagine, suggestiva, è quella tracciata dallo stesso Branson: passeggeri che dal finestrino della sua navetta ammirano lo Stivale italiano illuminato, mentre sotto di loro scorrono le luci del Mediterraneo. Una cartolina dal futuro, che potrebbe partire proprio dalla Puglia.

Per ora resta tutto sulla carta. Ma tra la retorica delle inaugurazioni e la concretezza di un accordo firmato, c’è un passo che pesa: la possibilità che un piccolo aeroporto del Sud Italia diventi, davvero, la rampa di lancio verso le stelle.