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13/04/2025 ore 11.30
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Tajani: “Italia pronta a investire di più nella difesa. Raggiungeremo il 2% del Pil”

Il vicepremier da Osaka conferma l’impegno per rafforzare il pilastro europeo della Nato e risponde a Renzi: «Non servono inviati speciali, il governo ha già voce forte con gli Stati Uniti». E poi: «Obiettivo zero dazi per un grande mercato euroamericano»

di Redazione

“Le spese per la difesa. Sì, noi siamo pronti ad arrivare al 2% (del Pil), presto ci sarà l'annuncio ufficiale da parte del presidente del Consiglio. Questo è un segno della volontà italiana di rafforzare il pilastro europeo della Nato": lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ai microfoni di Agorà, su Rai Tre. "Io sono favorevole alla difesa europea come obiettivo finale da raggiungere e questo è un segnale... che l'Italia intende spendere di più per garantire la sicurezza e per essere protagonista all'interno del pilastro europeo della Nato", ha aggiunto Tajani.

"Questa è una scelta politica che noi abbiamo fatto. E' una risposta che diamo alle sollecitazioni americane, giuste peraltro: quando gli Stati Uniti dicono 'non possiamo essere noi da soli a garantire la sicurezza dell'Europa', hanno ragione", ha proseguito Tajani, in collegamento da Osaka, in Giappone, per l'Expo.
"Devono essere parte della garanzia della sicurezza, ma l'Europa deve fare di più, questo è giusto: fare di più e fare meglio. Anche coordinare meglio le spese, coordinare l'operatività, lavorare in maniera diversa a livello industriale. Insomma, ci sono molte cose da fare. Anche spendere di più, noi rispettiamo per adesso la richiesta della Nato del 2%, sappiamo bene che presto verrà chiesto un altro sforzo a tutti gli europei - ha concluso -. Vedremo quali saranno le richieste del Segretario generale (della Nato, Mark) Rutte, ma intanto noi diciamo che siamo pronti e stiamo già rispettando la regola del 2% per essere parte della Nato".

"Noi per parlare con gli Stati Uniti non abbiamo bisogno di inviati speciali: c'è il presidente del Consiglio, c'è il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, non abbiamo bisogno di inviati speciali per surrogare il lavoro del presidente del Consiglio": lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, commentando la proposta del leader di Iv, Matteo Renzi, di chiedere a Mario Draghi di trattare con il presidente statunitense Donald Trump a nome di tutta Europa.

"Parla il presidente del Consiglio, credo che abbia una credibilità internazionale molto forte costruita in questi due anni e mezzo. Io ho messo a disposizione oltre 30 anni di esperienza da presidente del Parlamento europeo, due volte vicepresidente della Commissione europea: una qualche esperienza internazionale ce l'ho e credo di poterla mettere al servizio dell'Italia", ha proseguito Tajani.
"Io ho grande rispetto per Mario Draghi, che stimo moltissimo. E' stato presidente del Consiglio, ma non credo che né Draghi né altri..., è una questione di principio: chi tratta con i governi è il presidente del Consiglio, è il governo, non devono esserci altre persone. Siamo tutti quanti grandi e vaccinati. Ma credo che siano anche boutade un po' provocatorie di chi non ha altro da dire", ha concluso.

"Il viaggio di Giorgia Meloni, che è stata invitata dal presidente degli Stati Uniti, nessuno va col cappello in mano..., certamente incoraggerà gli Stati Uniti ad andare verso un accordo con l'Unione europea. Tant'è che la missione della Meloni è ben apprezzata dal Commissario Ue (al Commercio Maros) Sefcovic" ha aggiunto Tajani. "Il nostro obiettivo è quello di arrivare a zero dazi da una parte e zero dazi dall'altra per creare un grande mercato euroamericano", ha ribadito Tajani.