Trump contro Zelensky: «Le posizioni sulla Crimea non fanno che prolungare i campi della morte»
Il presidente Usa a muso duro: «Può avere la pace o può combattere per altri tre anni prima di perdere l'intero Paese»
Il messaggio per Donald Trump è chiaro: l'Ucraina è "pronta" a negoziare con la Russia, «ma non ad arrendersi». Nel giorno del flop di Londra, con i colloqui di pace rinviati per la frenata di Kiev sulla discussione del piano di pace Usa e il nuovo 'no' di Volodymyr Zelensky al riconoscimento della Crimea come territorio russo, l'ira del tycoon si abbatte ancora una volta, durissima, sul leader ucraino.
Nel mirino finiscono in particolare le dichiarazioni del numero uno di Kiev, che per Trump «mettono a rischio i negoziati con la Russia». In un post su Truth il presidente americano ha poi chiarito che in questi negoziati la Crimea, «che è andata persa anni fa sotto gli auspici del presidente Barack Hussein Obama, non è neanche un punto di discussione» e che «nessuno chiede a Zelensky di riconoscere la Crimea come territorio russo».
Ma, chiede tuttavia il tycoon, «se voleva la Crimea perché non hanno combattuto per 11 anni invece di cederla senza sparare un colpo?». Secondo Trump, del resto, l'area ospitava «da molti anni prima della cessione di Obama» importanti basi di sottomarini russi. «Sono le dichiarazioni incendiarie come quella di Zelensky a rendere così difficile risolvere questa guerra», il 'verdetto' del presidente americano.
Scade la tregua di Pasqua, notte di raid russi sull’UcrainaQuindi l'avvertimento che suona un po' come un ultimatum: «La situazione per l'Ucraina - scrive Trump - è terribile, lui può avere la pace o può combattere per altri tre anni prima di perdere l'intero Paese». Poi l'accusa: Zelensky e le sue dichiarazioni «non fanno altro che prolungare i campi della morte».
«Io non faccio gli interessi della Russia, ma voglio salvare in media 5mila soldati russi e ucraini che muoiono senza alcuna ragione», ha poi continuato il presidente americano lanciando la stoccata finale: «Siamo molto vicini a un accordo. Ma l'uomo che non ha carte da giocare ora deve finalmente darsi una mossa».
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