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17/06/2025 ore 12.56
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Trump lascia il G7 in anticipo: «Devo rientrare, è urgente». Su Teheran: «Mai con l’atomica»

Il tycoon abbandona il vertice prima della conclusione, salta l’incontro con Zelensky. Poi lancia l’allarme sulla capitale iraniana – «bisogna evacuarla» – e critica ancora l’esclusione della Russia dal G8: «Grave errore, non ci sarebbe stata guerra»

di Redazione Esteri
Donald Trump

"Non voglio vedere armi nucleari in Iran e ci assicureremo che questo accada. Tutti dovrebbero evacuare Teheran". Donald Trump ribadisce l'obiettivo degli Stati Uniti e di Israele: l'Iran non deve avere armi nucleari. Parallelamente, fa scattare l'allarme per la capitale iraniana prima di lasciare in anticipo il G7 a Kananaskis in Canada.

"Devo tornare il prima possibile, è molto importante", dice rivolgendosi al premier canadese Mark Carney: "Grande padrone di casa, ha fatto un lavoro fantastico. Ma vedete quello che vedo io, devo tornare il prima possibile per ovvie ragioni", dice riferendosi alla crisi tra Iran e Israele. Gli altri leader "capiscono, è roba grossa".

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Saltato l’incontro con Zelensky

Con la partenza anticipata di Donald Trump dal G7 per la crisi in Medio Oriente è saltato l'incontro tra il presidente americano e Volodymir Zelensky previsto nel secondo giorno del summit.

Prima di congedarsi, Trump fa il punto sul conflitto tra Iran e Israele. "Credo che verrà firmato un accordo, l'Iran sarebbe pazzo a non firmare. Praticamente, l'Iran è al tavolo dei negoziati. Appena vado via da qui, faremo qualcosa", dice il presidente americano, che in un post su Truth usa però toni differenti:  "L'Iran avrebbe dovuto firmare l'accordo che io avevo suggerito di firmare. Che scempio, che spreco di vite umane", scrive prima di aggiungere.

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Il tycoon si congeda ammonendo i leader dei Sette: «Un errore escludere la Russia da G8»

Donald Trump è tornato a criticare l’esclusione della Russia dal G8, definendola un grave errore. Durante un incontro bilaterale con Mark Carney, l’ex presidente statunitense ha ricordato: «All’epoca fu Obama, insieme a Trudeau, a volere l’esclusione della Russia. Io, pur non essendo ancora in politica, dissi chiaramente che si trattava di un errore. Se la Russia fosse rimasta nel gruppo, oggi non avremmo una guerra in corso. E sono convinto che, se fossi stato presidente negli ultimi quattro anni, il conflitto non sarebbe mai scoppiato».

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Poi la chiosa sulle sanzioni: "Pressing per le sanzioni? L'Europa lo chiede ma ancora non lo ha fatto, lo facciano prima loro. Le sanzioni costano molti soldi, miliardi e miliardi di dollari", dice Trump.