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21/10/2025 ore 07.25
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Trump rilancia un video su Meloni: «Accordo Italia-Usa e stop agli aiuti a Kiev». Imbarazzo a Palazzo Chigi, ma la premier smentisce tutto

Mentre la premier parla alla National Italian American Foundation contro la “cultura woke”, il presidente americano repost su Truth un filmato che la accredita come alleata pronta a rompere con Bruxelles e a tagliare gli aiuti all’Ucraina

di Luca Arnaù
La premier Meloni e il presidente Trumo IPA Wire/PA Images / ipa-agency.net

Un nuovo cortocircuito mediatico tra Roma, Bruxelles e Washington. Mentre Giorgia Meloni invia un videomessaggio alla National Italian American Foundation per ribadire la sua battaglia culturale contro la “cultura woke”, un altro filmato, di tutt’altro tenore, viene rilanciato direttamente dal presidente Donald Trump sul suo social Truth.

Il video, ripostato nelle prime ore di ieri dall’ex inquilino della Casa Bianca, ha il tono di una breaking news: una grafica televisiva, un commento in inglese scandito come in un tg e titoli a effetto. «Meloni ha annunciato che l’Italia ignorerà l’accordo dell’Ue sui dazi e firmerà un’intesa diretta con l’amministrazione Trump», si ascolta nella clip. Aggiungendo che la premier avrebbe comunicato la decisione allo stesso Trump «in un incontro privato», dichiarando di voler “fare il meglio per l’Italia, non per l’Unione europea”.

L’ex presidente americano, nel condividere il filmato, ha commentato con un laconico quanto eloquente: «Bravo, Meloni! Mossa brillante». Un messaggio che ha immediatamente scatenato reazioni diplomatiche a Roma e a Bruxelles, dove il tema dei dazi e degli aiuti all’Ucraina è considerato materia strettamente comunitaria.

Il video, prodotto da un account filo-Trump chiamato “LynneP”, appartiene alla galassia MAGA, il movimento che sostiene la candidatura del tycoon alle presidenziali del 2026. Secondo il montaggio, la premier italiana sarebbe pronta a rompere con l’Ue sui dazi commerciali e a ridurre il sostegno a Kiev, una mossa che il filmato definisce «un terremoto per Bruxelles» e «una svolta patriottica per l’Italia».

Ma nessuna di queste affermazioni trova riscontro nella realtà. Né a Palazzo Chigi né al Ministero degli Esteri risulta alcun passo ufficiale in questa direzione. Al contrario, Meloni ha più volte ribadito che la trattativa sui dazi è competenza dell’Unione europea e che la linea dell’Italia sugli aiuti militari e umanitari all’Ucraina «non cambia».

Fonti governative parlano di un episodio «imbarazzante ma privo di fondamento». Tuttavia, il fatto che il video sia stato rilanciato dal profilo ufficiale di Trump — e non da un semplice sostenitore — aggiunge una sfumatura politica delicata, soprattutto mentre la premier cerca di consolidare la propria immagine internazionale come leader europeista “atlantica”, ma autonoma.

Il tempismo, inoltre, ha contribuito a moltiplicare l’effetto mediatico. Mentre in Italia erano le quattro del mattino, negli Stati Uniti la clip veniva rilanciata su Truth insieme al celebre comizio “Io sono Giorgia”, quello che fece di Meloni un’icona della destra sovranista mondiale. Ma questa volta il contesto è molto diverso. Il filmato MAGA, infatti, non è goliardico né satirico: è costruito come un notiziario ufficiale, con sottotitoli, font simili a quelli della CNN e una voce narrante che dà per certa una decisione mai annunciata.

In Italia la reazione è stata immediata. Fonti di governo hanno sottolineato che la premier non ha avuto colloqui recenti con Trump, né formali né informali, e che qualsiasi ipotesi di accordo commerciale bilaterale con Washington sarebbe contraria ai trattati europei. «Si tratta di pura disinformazione», spiegano da Palazzo Chigi, evitando però di commentare direttamente il repost del presidente americano.

A Bruxelles la vicenda non è passata inosservata. Alcuni funzionari della Commissione hanno parlato di “fake news strumentali”, ma anche di «una prova della fragilità dell’informazione politica in campagna elettorale». Trump, in piena corsa per la rielezione, sembra infatti voler consolidare il fronte dei suoi alleati internazionali, includendo Meloni tra i simboli del nuovo conservatorismo occidentale.

Una mossa che rischia di mettere la premier italiana in una posizione scomoda: troppo vicina all’America trumpiana per Bruxelles, ma ancora legata ai vincoli europei per Washington. E se il video fosse un test politico? Gli osservatori non escludono che il rilancio di Trump sia un messaggio cifrato ai suoi sostenitori, per misurare la reazione europea e sondare la fedeltà dei leader che considera amici.

Nel frattempo, dal governo italiano si lavora per smentire con discrezione senza alimentare un caso diplomatico. Niente note ufficiali, solo chiarimenti ai giornalisti e agli alleati europei. Anche perché la vicenda arriva in un momento delicato, a ridosso del voto parlamentare sulla nuova risoluzione in sostegno all’Ucraina, in cui la Lega ha già espresso forti perplessità sul riferimento al 19° pacchetto di sanzioni contro Mosca.

Tra un video e l’altro, la politica internazionale si muove ormai in un campo minato di messaggi ambigui, algoritmi e strategie comunicative. E questa volta a Palazzo Chigi si è compreso che basta un “repost” a tarda notte per accendere un caso di Stato.