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08/06/2025 ore 07.04
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Trump vs Musk: apocalypse ego. Lo scontro tra un miliardario drogato e un presidente che si crede Dio

Dialogo immaginario all’ultimo delirio tra due profeti dell’era post-verità. Non è un confronto tra titani. È una guerra tra due bugie con le gambe. E noi siamo l’arena (dal nostro inviato alla Casa Bianca)

di Redazione Esteri

Cosa avrebbe potuto ascoltare un inviato alla Casa Bianca che avesse avuto la fortuna di assistere allo scontro tra due egomaniaci come Donald Trump ed Elon Musk? Abbiamo immaginato per voi il dialogo (im)possibile tra il tycoon e l’uomo più ricco del mondo. Un dialogo così paradossale che potrebbe apparire vero, visto che la realtà pare aver superato da un pezzo la fantasia e anche la satira. 

Un bunker segreto sotto la Casa Bianca, decorato come un incrocio tra un casinò di Las Vegas e la sala comandi di SpaceX. Sul tavolo: un Big Mac, una pistola laser, e una pila di documenti segreti. Trump entra con passo da monarca rinato. Musk è già lì, scalzo, masticando una gomma al litio.

Trump (gonfiando il petto come una tacchina radioattiva):

“Ecco l’uomo più tossico della Silicon Valley. Elon, ammettilo: sei fatto 23 ore al giorno. Ti sei sniffato pure i sogni di Grimes. Nessuno può parlare di civiltà mentre lancia razzi e microdose LSD come fossero M&M’s.”

Musk (sorridendo da allucinato lucido):

“Tu parli di tossicodipendenza, Donald? Tu che ti spari cinque litri di Coca Light al giorno e ti abbronzi con la lampada della verità alternativa? Io almeno creo qualcosa. Tu hai fatto fortuna truffando vecchiette e fallendo casinò! Sei il primo miliardario costruito su bancarotte pilotate.”

Musk da Obama a Trump, poi il partito suo: l’uomo più ricco del mondo ora mira alla Casa Bianca

Trump (diventando color mandarino acceso):

“Falso! Io sono un genio. Un patriota. Un costruttore. Ho costruito un impero! Tu sei un pusher con un razzo. Hai messo un’auto nello spazio mentre la gente sulla Terra non può permettersi la benzina. E poi dici che vuoi “salvare l’umanità”. Con cosa? Con i meme e i Neuralink impiantati a chi ha già problemi con l’algebra?”

Musk (ghignando come un replicante sballato):

“Io almeno non sono un burattino del KGB. Hai svenduto l’America a Putin come se fosse uno dei tuoi hotel finti. Ti sei inginocchiato davanti alla Russia mentre gridavi “Make America Great Again!” nel microfono comprato su Amazon dalla Cina.”

Quanto costano i dazi di Trump: export italiano giù del 10%. Il tonfo cinese: meno 39%

Trump (urlando come un pazzo serio):

“Bugie! Solo bugie! Io ho salvato la nazione! Tu sei un parassita digitale. Hai comprato Twitter e l’hai trasformato in una fogna. Un bordello per complottisti. E adesso fai il libertario, mentre cacci i giornalisti e banni chi ti contraddice.”

Musk (alzando un sopracciglio come un robot impertinente):

“Tu parli di libertà? Tu che volevi mettere in galera chi ti chiamava “arancione”? Tu che hai trasformato il governo in un’azienda di famiglia, e ogni conferenza stampa in uno spot di QVC?”

Trump (accesso e piccato come un chilo di ‘nduja ardente):

“Senti, Elon. Senza di me, saresti ancora a vendere PayPal ai nerd. Hai cavalcato la mia onda. Mi hai leccato gli stivali per mesi. Poi ti sei montato la testa. Hai lasciato tua moglie per l’intelligenza artificiale. Ti parli da solo su X. E il tuo figlio ha un nome che manco un modem dial-up riuscirebbe a pronunciare!”

Musk:

“Meglio parlare con l’AI che con Giuliani. E a proposito: quante cause hai aperte, Donald? Hai fatto del crimine un modello di business. Hai truffato banche, investitori, e adesso pure la democrazia. Sei l’unico uomo al mondo che riesce a essere condannato e candidato nello stesso giorno.”

Trump e gli “Epstein files”: Musk evoca lo scandalo tra jet, libri neri e ombre inquietanti

Trump (urlando sempre peggio):

“Perché il popolo mi ama! Loro sanno che sono l’unico che può riportare ordine. A calci! Tu sei solo un miliardario drogato, infantile, che gioca a fare Dio mentre la tua azienda esplode una volta a settimana. Lo chiamano “test di stress”. Io lo chiamo ‘idiozia cosmica’.”

Musk (gelido):

“Donald, tu non sei Dio. Sei un errore dell’algoritmo democratico. Un virus. E ora stai cercando di infettare di nuovo il sistema. Ma stavolta, il vaccino è pronto. Si chiama realtà. E anche se non ti piace, alla fine arriva.”

In un mondo dove la verità è un’illusione, e l’illusione una strategia elettorale, Trump e Musk incarnano l’apocalisse dell’onestà. Due uomini che hanno sostituito la coerenza con la performance, la legge con il potere personale, la civiltà con il caos creativo (o distruttivo).

Non è un confronto tra titani. È una guerra tra due bugie con le gambe. E noi siamo l’arena.

Se mai questi due dovessero finire su Marte insieme, sarebbe la prima volta che un pianeta diventa un inferno gelido in una bolla infernale.