“Vade retro, Satana!”: il Papa incoraggia gli esorcisti e chiede vittoria sul Maligno al convegno dell’Associazione internazionale
Dal Vaticano arriva un messaggio di sostegno ai sacerdoti impegnati nel ministero dell’esorcismo, definito «delicato e necessario». Non folklore né superstizione dunque, ma parte integrante della missione della Chiesa
«Apprezzamento per i sacerdoti che si dedicano al delicato e quanto mai necessario ministero dell’esorcista». Con queste parole, Papa Leone XIV ha fatto sentire la propria voce al convegno dell’Associazione Internazionale Esorcisti (Aie), in corso alla Fraterna Domus di Sacrofano, vicino a Roma. Un incontro che ogni anno riunisce sacerdoti da tutto il mondo, figure spesso invisibili ma sempre richieste, in un’epoca segnata dal ritorno di paure antiche e dall’aumento delle richieste di intervento.
Il messaggio papale, firmato dal segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, è stato letto durante i lavori dell’assemblea e non ha lasciato dubbi sull’importanza attribuita dalla Chiesa a questo ministero. Il Pontefice ha definito l’esorcismo un «sacramentale» che deve essere vissuto come ministero di liberazione e consolazione, accompagnando i fedeli «realmente posseduti dal maligno con la preghiera e l’invocazione della presenza efficace di Cristo».
Parole che assumono un peso particolare in un contesto storico in cui la Chiesa cattolica deve confrontarsi con sfide nuove e antiche insieme. Da una parte, la secolarizzazione e lo scetticismo verso la dimensione soprannaturale. Dall’altra, un rinnovato interesse per pratiche occulte, riti esoterici e culti alternativi che, secondo i sacerdoti riuniti a Sacrofano, rendono il ministero dell’esorcista più attuale che mai.
Il convegno, a cui partecipano centinaia di presbiteri provenienti da vari continenti, affronta casi concreti, metodologie di discernimento e riflessioni teologiche. Ma soprattutto rappresenta un momento di sostegno reciproco: la lotta contro il male, sottolineano gli organizzatori, non può essere affrontata in solitudine.
«Il Signore conceda la vittoria su Satana», è l’auspicio espresso dal Pontefice. Una frase che richiama alla mente il celebre “Vade retro, Satana!”, la formula latina che da secoli accompagna i riti di esorcismo. Nel messaggio papale si sottolinea come l’azione dell’esorcista debba essere sempre radicata nella fede, lontana da derive spettacolari o superstiziose, ma vissuta nella dimensione pastorale della cura delle anime.
L’Associazione Internazionale Esorcisti, fondata negli anni Novanta e riconosciuta ufficialmente dalla Santa Sede nel 2014, è nata proprio con l’intento di offrire formazione, confronto e linee guida a chi si trova a svolgere questo compito. Un servizio spesso silenzioso, esercitato lontano dalle luci della ribalta, ma che intercetta un numero crescente di richieste: dai casi di possessione riconosciuta, rari ma documentati, alle situazioni di forte disturbo spirituale.
Il convegno di quest’anno, spiegano i promotori, si concentra su due fronti principali. Da una parte, la necessità di formare sacerdoti in grado di distinguere tra problemi psicologici e reali fenomeni di natura spirituale, collaborando con medici e specialisti. Dall’altra, il richiamo a una vita di preghiera costante, perché l’esorcismo non è mai un atto isolato ma l’espressione di una Chiesa che intercede per i suoi fedeli.
Il sostegno di Papa Leone XIV, arrivato attraverso la voce del cardinale Parolin, ha avuto l’effetto di rafforzare i partecipanti, che hanno accolto con un lungo applauso le sue parole. In un tempo in cui la figura dell’esorcista rischia di essere associata a film horror e cliché cinematografici, la Chiesa ribadisce che si tratta invece di un ministero autentico, serio e necessario.
Mentre a Sacrofano proseguono i lavori dell’assemblea, il messaggio papale segna una linea chiara: l’esorcismo non è folklore né superstizione, ma parte integrante della missione della Chiesa. E, come ha ricordato il Pontefice, deve essere vissuto come gesto di liberazione, speranza e consolazione per chi vive esperienze al limite.
Il convegno internazionale continuerà nei prossimi giorni con tavole rotonde, sessioni di preghiera e testimonianze dirette di sacerdoti impegnati in tutto il mondo. Un appuntamento che si rinnova anno dopo anno, alimentando un fronte silenzioso ma determinato: quello di chi crede che il male esista e che la fede, unita alla preghiera, possa davvero renderlo inoffensivo.