Sezioni
Edizioni locali
28/06/2025 ore 13.00
Italia Mondo

Venezia blindata, stelle mondiali e party stratosferici per le nozze di Jeff Bezos e Lauren Sanchez

Una cerimonia blindatissima, ospiti come DiCaprio e le Kardashian, fuochi d’artificio: ecco tutto quello che è successo nei tre giorni più mondani e scintillanti della laguna

di Luca Arnaù
Lauren Sanchez e Jeff Bezos in una foto pubblicata su Instagram da laurensanchezbezos

Jeff Bezos e Lauren Sanchez si sono detti sì ieri sera tra i riflessi d’oro di Venezia, ma la vera festa – quella epica, hollywoodiana e sopra le righe – è attesa per stasera, Anche se non manca il giallo intorno ai protagonisti: Lady Gaga ed Elton John che sembravano confermatissimi, ora sembrerebbero aver disdetto l’impegno. E resta un mistero il nome di chi sarà chiamato a dare spettacolo per il commiato più sontuoso che la città lagunare ricordi dai tempi del doge Grimani. Sì, perché la promessa di eterna fedeltà è già stata celebrata ieri – con rito blindato e pioggia inclusa – ma il gran finale non è che iniziato.

La cerimonia nuziale, privatissima e blindata, si è tenuta sull’isola di San Giorgio, con Matteo Bocelli a fare da sottofondo musicale e la sposa – ora Lauren Bezos Sanchez – che ha scelto un ingresso da protagonista: sola, in anticipo e fasciata in un tailleur bianco Dior, foulard di seta e sandali Jimmy Choo. Capelli raccolti, gioielli da capogiro e un anello da 40 carati che brillava più dei flash. La cerimonia laica ha avuto luogo nell’incantevole corte della Fondazione Cini trasformata in santuario del lusso tra petali bianchi e architetture rinascimentali e ha preceduto il banchetto di nozze.

Venezia blindata per le nozze di Jeff Bezos: tre giorni da dieci milioni di euro

Tutto è filato liscio. Le squadre di sicurezza sembravano uscite da un film di spionaggio: contractor internazionali, ex marines, droni a sorvolare l’area, imbarcazioni di sorveglianza, e accessi all’isola riservati solo agli accreditati. Nessuno poteva avvicinarsi alla zona rossa attorno alla Cini senza un pass speciale. I residenti, per una volta, si sono dovuti accontentare di osservare tutto da lontano. A rovinare la festa ci ha provato il meteo che ha regalato un inatteso scroscio di pioggia, ma si sa, come dice il proverbio, sposa bagnata, sposa fortunata. Giusto il tempo di un cambio d’abito e la cerimonia del sì è andata in archivio: un abito a sirena firmato Dolce&Gabbana con strascico di pizzo, una collana di brillanti al collo e un bracciale di perle donato da mister Amazon, per lei. Lo sposo, in smoking Armani, sorridente e commosso.

La cerimonia, sobria nei tempi ma opulenta nei dettagli, è stata seguita da una cena esclusiva nel chiostro della chiesa della Madonna dell’Orto. Il menù? Da competizione olimpica. Ai fornelli, lo stellato Fabrizio Mellino, che ha servito linguine al limone, gamberi rossi, ricciola e altre delicatezze pensate per Instagram prima ancora che per il palato. Ma il vero colpo di scena è arrivato col dessert: Sal De Riso, sì proprio lui il pasticcere dei vip, ha portato in laguna tutte le sue icone zuccherine – dalla delizia al limone alla ricotta e pere – trasformando il buffet in una vetrina amalfitana da mille e una caloria.

A sovrastare tutto, la torta nuziale firmata Cédric Grolet, sette piani, oro, frutta scolpita e zucchero cristallizzato che pareva vetro di Murano. Più che dolce, un monumento. Monumentale, fotografatissima, perfetta per la copertina di qualsiasi rivista.

Ma oggi si cambia atmosfera. Il gran finale si terrà stasera all’Arsenale: sotto le antiche navate che un tempo custodivano navi e cannoni della Serenissima, si consumerà l’ultima cena nuziale, tutta in stile veneziano: bigoli in salsa, fegato alla veneziana, seppie in umido da 300 euro al chilo, baccalà alla vicentina e tiramisù trevigiano. Una dichiarazione d’amore per Venezia, cucinata a regola d’arte.

Tra gli invitati Leonardo DiCaprio, Kim Kardashian, Carolina Herrera, Salma Hayek, l’immancabile Luca Ward e buona parte della finanza mondiale. Poi, il concerto. Fonti americane parlano di un milione di sterline a testa per Lady Gaga ed Elton John, chiamati a chiudere questa “festa del secolo” con un live da sogno. Ma Lady Gaga sembra aver dato forfait all’ultimo minuto e Elton è stato avvistato a Capri, impegnato in un altro matrimonio stellare, e il suo arrivo in jet privato a Venezia potrebbe saltare. Beyoncé, al momento indicata come la sostituta più probabile, resta un’incognita. Ma poco importa, la festa si preannuncia ugualmente roboante. E se il programma dovrà infine essere modificato, come già ieri con i fuochi d’artificio saltati per ragioni di sicurezza, pronti in Arsenale giochi d’acqua musicali invisibili dall’esterno.

L’hotel Aman è ancora il quartier generale della coppia, che ha dormito in suite separate prima delle nozze, come da tradizione. Ma si è poi riunita dopo le nozze in una unica suite monumentale all’insegna del lusso e della comodità Una favola scritta col portafogli, ma anche con una certa grazia narrativa. “Siamo in un sogno chiamato Venezia”, ha detto la coppia agli amici. Il sogno oggi finisce, ma con i fuochi. E con Lady Gaga.

Resta da mettere a verbale la protesta di chi, questa festa, proprio non la voleva. Nel giorno del gran finale, a Venezia scendono in strada anche i comitati “No Bezos, No War”, che accusano il magnate di incarnare un modello di capitalismo tecnologico, esentato dal fisco e promotore di disuguaglianze globali. Il corteo partirà alle 17 dalla stazione di Santa Lucia al grido di “Venezia non è in affitto”. «Per questo matrimonio hanno blindato la città per quattro giorni – attacca Tommaso Cacciari, tra i promotori – perfino i residenti faticavano a rientrare a casa». E mentre i manifestanti puntano il dito contro un evento che, a loro dire, «ha privatizzato Venezia per il gusto esclusivo di pochi ospiti miliardari», sono infuriati anche albergatori e ristoratori che almeno in partenza erano tra le categorie economiche pro-Bezos e che avevano dato vita al comitato “Yes we can”. Il matrimonio più costoso della storia non solo non avrebbe fatto lievitare gli affari, ma avrebbe spaventato i turisti normali che si sono tenuti alla larga: morale, hotel pieni all’85%, in linea con la media dei fine settimana di questa stagione, shopping e presenze turistiche in costante calo.

L’eco delle nozze Bezos-Sanchez e delle misure di massima sicurezza messe in campo per tutelare personalità di Stato, dalla figlia di Trump alla regina Rania di Giordania, avrebbero scoraggiato viaggi organizzati e visite in giornata.

Tutto vero, ma il ritorno pubblicitario mondiale per Venezia è stato immenso. Da settimane (e per settimane a venire) i tabloid di tutto il mondo non hanno parlato d’altro e le foto delle cerimonie (rigidamente controllate dall’ufficio stampa) saranno ovunque per mesi. Con la caccia aperta da parte dei giornali di gossip alle introvabili foto di Di Caprio: solo e imbronciato come non mai, l’attore è stato costantemente e cocciutamente con cappucci e cappellini scuri, calati su un volto invisibile. Nessun paparazzo è riuscito a fotografare il suo viso: nemmeno un sorriso da vendere a peso d’oro alla stampa.

Il bilancio finale? Circa 48 milioni di dollari, secondo fonti vicine all’organizzazione. Calcolatrice alla mano fanno quasi 250mila dollari a invitato. Per chi guida un impero da 227 miliardi, una cifra simbolica. Ma per Venezia – e per tutti quelli che sono riusciti a sbirciare da lontano – resterà come il matrimonio del secolo: un mix perfetto di eccesso, romanticismo, dolcezza e spettacolo. Chissà se anche i piccioni in piazza San Marco, almeno per una sera, si saranno fermati a guardare.