Zelensky vola da Trump, faccia a faccia in Florida. Il presidente Usa: «Telefonata costruttiva con Putin»
Al termine dei colloqui, i due sentiranno i leader europei. Il premier ucraino chiede un salto di qualità negli aiuti, a dare man forte il pacchetto da 90 miliardi del prestito ponte Ue
«Ho appena avuto una telefonata costruttiva con Vladimir Putin». Lo ha detto Donald Trump sul suo social Truth poco prima di incontrare Volodymyr Zelensky in Florida alle 19 italiane. Dopo l'incontro i due presidenti sentiranno al telefono i leader europei, ha annunciato il portavoce del presidente ucraino, Serhiy Nykyforov. «È prevista una telefonata tra il presidente ucraino Zelensky e il presidente degli Stati Uniti Trump con i leader europei», ha detto ai giornalisti aggiungendo che «l'elenco definitivo dei partecipanti è ancora in fase di elaborazione».
Mosca partecipa a «lunghi colloqui», ma a parlare per lei sono ancora una volta «i Kinzhal e gli Shahed». Alla vigilia del faccia a faccia con Donald Trump a Mar-a-Lago, Volodymyr Zelensky aveva descritto l'inferno scatenato dalle forze russe nella notte su Kiev: uno dei bombardamenti più massicci degli ultimi mesi, quasi 500 droni e una quarantina di missili concentrati in dieci ore. Quei raid smascherano «il vero atteggiamento di Vladimir Putin e della sua cerchia: nessuna volontà di porre fine alla guerra», aveva accusato il leader ucraino, prima di prendere la rotta della Florida, facendo tappa in Canada per un colloquio con il premier Mark Carney e un'ultima videochiamata con gli alleati europei. Ma lo zar è presto tornato a minacciare, dettando anche sul piano verbale i confini del negoziato: «Se Kiev non vuole risolvere il conflitto in modo pacifico, porteremo a termine l'operazione con la forza», ha tuonato, intimando agli ucraini di «ritirarsi dai territori» rivendicati da Mosca.
L'onda d'urto degli attacchi russi - due vittime, decine di feriti, oltre un milione di famiglie senza elettricità né riscaldamento, mentre la Russia si intesta la conquista delle città orientali di Myrnohrad e Huljaipole - si è estesa ben oltre i confini ucraini. Varsavia ha reagito facendo decollare i caccia e ha guidato la risposta continentale denunciando i bombardamenti «nonostante la disponibilità di Zelensky a fare concessioni».
L'appoggio Ue e Usa, negli appelli del leader ucraino, deve tuttavia compiere un salto di qualità: più solido, in armi e in risorse finanziarie. A dare man forte ci sarà anche il pacchetto da 90 miliardi del prestito ponte Ue concordato il 18 dicembre, al centro della linea di Ursula von der Leyen e Antonio Costa, impegnati a ribadire «l'obiettivo di una pace giusta e duratura che preservi la sovranità e l'integrità territoriale» ucraina e la volontà di «continuerà a mantenere alta la pressione sul Cremlino» e «accompagnare Kiev verso l'adesione all'Ue».