Benvenuti a Belcastro, dove le favole prendono vita sui muri delle abitazioni e sognare diventa un gioco alla portata di tutti
Il comune del Catanzarese è diventato meta per centinaia di bambini e turisti grazie ad una serie di murales realizzati dall'artista Matteo Lupia che ritraggono racconti per bambini
di Francesco Graziano
Che scocciatura crescere e farsi bastare la realtà: gli impicci, le scartoffie, l'inflazione, la burocrazia, il traffico, le multe, la sveglia. Diventare grandi convincendosi che sognare sia un verbo da consumare in fretta, possibilmente prima del compimento della maggiore età. Persino non avere più paura della strega di Biancaneve può diventare un campanello d'allarme, l'atto conclusivo che espropria l'ultimo lembo di ingenuità dalla vita di ciascuno.
Contare sull'immaginazione per disegnare una via di fuga dalla monotonia, schivare gli spigoli duri dell'esistenza impiegando la leggerezza, è un esercizio sempre meno praticato al giorno d'oggi, eppure è probabilmente la soluzione più immediata per osservare il resto del mondo con gli occhi di un bambino, a quell'altezza da cui il futuro appare ancora meritevole di fiducia e di sorrisi.
C'è un paese in provincia di Catanzaro, ribattezzato "il borgo delle favole", dove sognare richiede meno fatica e crescere diventa un gioco da ragazzi. Un posto in cui è possibile mettersi al riparo dal tempo che passa, scansando la convinzione che la fantasia sia soggetta ad usura e a scadenza. Grazie ai murales e alle opere realizzate dall'artista Matteo Lupia, che ritraggono scene di racconti per bambini, il comune di Belcastro ha cambiato verso alla propria storia: da sonnecchiante centro poco frequentato è divenuto in breve tempo una meta turistica per centinaia di studenti e famiglie.

Visitare la comunità del Catanzarese, fradicia di colori e spensieratezza, aiuta i passanti ad intromettersi nuovamente tra le righe delle fiabe ascoltate da piccini, spinge la gente a rifare i conti con le emozioni provate negli anni dell'infanzia. Tra muri sottratti all'anonimato e stravaganti pavimentazioni, il suggestivo borgo dell'entroterra calabrese opera un atto di incoraggiamento ai sogni, invita a badare alla profondità delle cose prima ancora che alla loro materialità, spinge il cuore a crederci abbastanza per acchiappare ogni suo desiderio.
Abbiamo deciso di incontrare Matteo Lauria, ideatore del progetto, per conoscere più nel dettaglio l'iniziativa de "Il borgo delle favole" e capire in che modo sia riuscito ad intercettare così tanto interesse ed apprezzamento.
Ciao Matteo, grazie intanto per la tua disponibilità. Partiamo subito: la tua storia dimostra quanto possa essere dirompente un'idea, capace di spiazzare la quotidianità per un piccolo paese dell'entroterra. Grazie ad una tua intuizione, Belcastro è divenuto per i Calabresi, e non solo, il "borgo delle favole". Ci racconti come e quando è nato il progetto? Chi ti ha sostenuto in questa straordinaria avventura?
«Salve, grazie a voi per avermi invitato. Il progetto è nato nel 2021, grazie al sindaco Antonio Torchia che mi ha sostenuto in questa mia idea. All'inizio abbiamo provato a fare dei murales di prova inerenti alle piazze in cui sono stati collocati. Dopo, ci siamo spinti nel rione Castellacci, in un vicolo abbandonato che doveva essere riqualificato. L'idea delle fiabe è nata quasi per gioco ma alla fine si è dimostrata vincente. Lo scopo era quello di creare un'attrazione soprattutto per famiglie e bambini che potesse essere non solo un ritrovo per i turisti durante i fine settimana, ma anche un’attrattiva per le molte scuole che portano i bambini a riscoprire le fiabe ormai dimenticate».
Cosa devono aspettarsi i visitatori una volta entrati nel borgo delle favole? Ci sono dei percorsi da seguire? È possibile partecipare a visite guidate?
«Chiunque voglia venire a Belcastro rimarrà piacevolmente sorpreso, il nostro percorso è stato ideato proprio per attrarre la curiosità e l'attenzione su tutte le immagini che il percorso offre. Per i visitatori è come entrare in un libro illustrato, man mano che passeggiano incontrano tutti i personaggi della storia e tramite l’utilizzo dei QR code possono rivivere le scene principali. Le storie si estendono per il momento su due livelli. Il primo, quello di entrata, parte con la fiaba di Alice che entra nella tana del Bianconiglio, per poi proseguire con Pinocchio e le sue avventure. Prossimamente saranno integrati altri due percorsi all’interno del medesimo rione e riguarderanno la favola di Cappuccetto rosso e I tre porcellini. Il borgo è tranquillamente visitabile in maniera autonoma e gratuita. Il castello, le chiese storiche e tutti i percorsi dei murales sono aperti e senza costo. In caso di visite guidate, invece, con pullman turistici o gite scolastiche, si può contattare l'associazione "Arte Insieme APS" per organizzare il tour e avere tutte le informazioni».

Le tue opere disseminate per le vie di Belcastro sono espressione del tuo indiscutibile talento. Raccontaci della tua passione per l'arte. C'è qualche messaggio in particolare che provi a veicolare con le tue creazioni?
«La mia passione per l’arte nasce sin dall’infanzia, avendo una propensione per la fumettistica e i cartoon. Successivamente mi sono specializzato nella pittura a base acrilica su tela soprattutto in pop art e quadri moderni, per poi dedicarmi a quella che è diventata la mia missione e cioè la street art, che ora è per me un vero e proprio lavoro. Oggi mi dedico completamente ai murales, creando lavori anche fuori regione. Il mio obiettivo, da autodidatta, è quello di migliorare giorno per giorno e acquisire nuove tecniche. Il messaggio che i miei murales raccontano è di un mondo a colori fatto di tante sfaccettature diverse che arricchiscono le storie e i luoghi. Colori che si riflettono negli occhi sognanti di tutti i bambini, e non solo, che vengono a trovarci».
Qual è la soddisfazione più bella che senti di aver ottenuto dai visitatori di Belcastro? C'è qualche considerazione o commento che ti ha colpito in particolare?
«La soddisfazione più grande è stata quando è arrivata la prima scuola a farci visita: i bambini euforici che riempiono i nostri vicoletti e portano un sorriso agli abitanti di Castellacci. Sono momenti indimenticabili che rivivo ogni volta che delle scuole vengono a farci visita. Mi fanno molto piacere anche i complimenti che mi arrivano da chi mancava da anni a Belcastro e ritorna un po’ per la curiosità, un po’ per la voglia di rivedere il proprio paese e rimanere piacevolmente stupiti dal cambiamento».
Il comune di Belcastro, come tante realtà dell'entroterra calabrese, si scontra con i tanti problemi derivanti dallo spopolamento, dall'emigrazione, dalla denatalità. Il tuo è un tentativo anche per invertire la rotta, per tenere viva la comunità?
«Come ho detto, abbiamo fatto varie prove per cercare di far rivivere il paese e riqualificarlo. Sinceramente non mi aspettavo tutto questo clamore e ne sono molto contento. Ho conosciuto tante persone che come me stanno riqualificando il proprio borgo, come ad esempio, Giuseppe Caruso che a Petilia ha creato una nuova realtà partendo dal suo vicoletto. E tanti altri ragazzi che girano la Calabria per promuoverla e cercare di fermare lo spopolamento che ormai è il problema principale della nostra regione. In questo momento è in atto un movimento chiamato "restanza", ma che per me è semplicemente amore per la propria terra e voglia di farla rivivere».
Grazie, Matteo. Ci vediamo a Belcastro!
«Grazie a te, Francesco, e alla redazione di LaC News24 per l’attenzione che date a queste piccole realtà. Vi aspettiamo con piacere a Belcastro, il borgo delle favole».
