Le grotte segrete di Scilla tra mito e leggenda: alla scoperta dei gioielli nascosti della Costa Viola
VIDEO | Un viaggio lungo diversi millenni insieme ad Angela Latella e Giovanni Luca Bellantonio dell’associazione Magna Graecia Outdoor. Un sogno diventato realtà grazie alla passione e al lavoro di un gruppo che vuole rendere questi luoghi accessibili a tutti
Lì dove il mito incontra la natura, nel cuore della Scilla più affascinante e misteriosa, si nasconde un percorso dimenticato, scavato nella roccia e nel tempo. È lì che, guidati dall’entusiasmo e dalla competenza di Angela Latella e Giovanni Luca Bellantonio, esperti dell’Associazione Magna Graecia Outdoor, abbiamo riscoperto un sentiero straordinario: un intreccio di grotte antiche, silenziose testimoni di millenni di storia.
Fondata da un gruppo di appassionati di escursionismo e valorizzazione del territorio, Magna Graecia Outdoor opera da anni in Calabria per restituire voce e visibilità agli antichi tracciati che collegavano paesi, montagne e coste, in un tempo in cui le grandi strade moderne non esistevano. Nel 2020, l’associazione ha scelto di concentrare i suoi sforzi su Scilla, avviando un imponente lavoro di ricerca, rilievo e sistemazione degli antichi percorsi ormai dimenticati.
La scoperta di questo sentiero tra le grotte non è solo un evento naturalistico, ma un'autentica immersione nella cultura e nel mito. Scilla, infatti, non è solo uno dei borghi più affascinanti del Mediterraneo, ma un crocevia di storie e leggende che affondano le radici nella classicità, lungo le vie che un tempo si snodavano sulle sue alture, come la Via Popilia o la Regia Strada Postale di Reggio.
È proprio da questo patrimonio sommerso che nasce il progetto “Sentieri del MitO”, un’iniziativa ambiziosa volta a recuperare, mappare e rendere fruibili quei percorsi che raccontano una Calabria ancestrale e dimenticata. Il primo passo concreto è stato l’inaugurazione del Sentiero dell’Aquila il 30 maggio 2021, simbolo di rinascita e di un nuovo approccio alla fruizione del territorio.
Il complesso delle Grotte del Mito si trova nella scogliera occidentale di Scilla, tra la parte terminale della spiaggia lato Ovest e Capo Pacì. La prima grotta è stata identificata da Giovanni Luca Bellantoni durante una esplorazione della scogliera a piedi, il 25 Ottobre 2022. «Affascinato di tale meraviglia, cercai documentazione storica e fotografica ma non rilevando nulla decisi di compiere ricerche più approfondite, iniziando una metodica esplorazione della scogliera al fine di raccogliere piu dati possibili, fotografando i siti descrivendone le caratteristiche, e procedere alla nomenclatura delle cavita e altri ambienti particolari ivi localizzati. Ad oggi le cavita maggiori che ho rilevato sono sette. Vi sono altri tre piccoli vani degni di nota e delle baie (dei Romani e dei Pirati) e tratti di costa particolari (Terrazza di Poseidone). Uno speciale raccontato grazie alle immagini subacquee di Nico Mari - Watersight Studio.
Sono state rilevate particolari formazioni geologiche e resti fossili, tutti da studiare ed identificare in maniera più approfondita. Per tale ragione ho coinvolto la mia Associazione ”Magna Graecia Outdoor” per valorizzare queste peculiarità e dopo aver effettuato sopralluoghi con dei geologi, abbiamo coinvolto sia l'Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA) e il Catasto Grotte Regione Calabria, fornendo ampia documentazione per iniziare a studiare in maniera più approfondita questi siti e nel contempo cercando di preservarli al meglio».
Seguendo gli stessi criteri generali per la nomenclatura dei Sentieri del Mito, ovvero dare priorità al contesto storico, mitologico e paesaggistico della collocazione, anche per le Grotte è stato assegnato dei nomi per identificarle con precisione.
La Grotta di Glauco è posizionata proprio sotto il belvedere Morselli, il drammaturgo che scrisse della leggenda mitologica tra Glauco e Scilla. Dispone di un affaccio panoramico suggestivo proprio su Scilla, e sembra adatta come dimora del pescatore semi divino innamorato che osserva Scilla dal proprio antro.
La Grotta di Circe è a pochi metri di distanza da quella di Glauco, ed essendo Circe direttamente coinvolta e responsabile nelle vicissitudini tra Glauco e Scilla, merita di essere contemplata. Le Grotte di Polifemo e Ulisse sono direttamente connesse all'Odissea, richiamando la mitologia di Ulisse che attraversa lo Stretto barcamenandosi fra mille difficoltà.
La Grotta di San Girolamo si riferisce ad un fatto storico, rievocato sia dal rudere dell'omonima Chiesa e anche dal sentiero che si dipana verso Occidente, cioè la fermata a Scilla del Santo Dottore della Chiesa mentre era in navigazione verso il Medio Oriente. Egli si fermo per chiedere informazioni sulla navigazione per quelle terre lontane e ricevette buoni consigli sulla rotta da adottare, fatto storico riportato sia dal Minasi sia nelle cronache dello stesso San Girolamo, in cui ringrazia il popolo navigatore scillese per gli ottimi consigli.
La Grotta di Morgana è dedicata alla famosa maga, essendo la grotta più vicina all'imboccatura dello Stretto, famoso per il mito e il fenomeno ottico della fata Morgana. La Piscina di Afrodite sembra scollegata dalle vicende locali, ma in effetti pur non dipanandosi tra le vicende amorose e di gelosia tra Scilla e Glauco, vuole essere un inno alla bellezza e all'amore in senso non tragico.
La Terrazza di Poseidone è dedicata al mitico Dio del mare, la cui figlia si dice fosse Cariddi, poi trasformata nel famoso mostro. La mitologia greca narra che una volta Calabria e Sicilia fossero unite, allora Poseidone volle separarle con un iniziale colpo del suo tridente, creando lo Stretto fra Scilla e Cariddi. In questo sito sono visibili delle formazioni geologiche simili a impronte gigantesche impresse nella roccia, segni che ho associato alle impronte che lasciarono le mani di Poseidone durante lo sforzo apocalittico di separare le due terre.
All'interesse e studi ambientali si aggiungono, quindi, anche trascorsi storici di tutto rilievo, il che fa della zona un sito da proteggere e studiare ulteriormente. Sono purtroppo presenti evidenti segni di discarica di rifiuti e materiali, provenienti dalla soprastante Strada Statale 18.
I sentieri, che un tempo collegavano Scilla alle sue frazioni collinari e ai principali assi viari dell’antichità, oggi rivivono grazie al lavoro appassionato di giovani come Angela e Giovanni Luca, che stanno trasformando questi luoghi in un museo a cielo aperto, percorribile da escursionisti, curiosi e turisti.
Camminare lungo queste antiche vie non è solo un'esperienza sportiva, ma un vero e proprio viaggio nel tempo, tra natura incontaminata e storie antiche. Le grotte, nascoste tra le pieghe della montagna, parlano di eremiti, pastori, viandanti e forse anche di creature leggendarie.
Il progetto continua, sentiero dopo sentiero, con l’obiettivo di restituire alla comunità e ai visitatori un patrimonio inestimabile. Un invito aperto a chiunque voglia perdersi – e ritrovarsi – tra le meraviglie di una Scilla che ha ancora molto da raccontare.