A Palermiti torna Catoja in festa: sapori autentici e tradizioni popolari per una serata all’insegna della convivialità
L’iniziativa promossa dall’Associazione Pietraelisa con il patrocinio del Comune, è in programma mercoledì 7 agosto in Largo Commodaro, nel cuore del centro storico del paese. Protagoniste le antiche cantiche e botteghe
Un evento che non è solo festa, ma vero e proprio progetto di comunità. Come racconta Maria Cantaffa – esponente dell’associazione -, Pietraelisa nasce nel 2023 dall’impegno di un gruppo di cittadini palermitesi che punta alla valorizzazione delle tradizioni popolari e alla riscoperta dei luoghi e dei saperi di un tempo. Con passione e creatività, i volontari di Pietraelisa da due anni organizzano iniziative che coinvolgono grandi e piccini, dal Natale alla Befana, dalla festa di Halloween ai laboratori di pittura per bambini nel periodo estivo.
Anche quest’anno, Catoja in festa punta a far rivivere angoli spesso dimenticati del paese, attraverso l’allestimento degli antichi “catoja” – le cantine e botteghe di una volta – trasformati per l’occasione in spazi espositivi della memoria: la vecchia cucina, il catojo del vino, quello dove si faceva il pane, un angolo con attrezzi contadini e una camera da letto con ricami antichi.

Ad arricchire la serata ci saranno i sapori della tradizione: protagonista assoluta sarà la trippa, piatto tipico calabrese cucinato con passione da Calabrian Bakery di Montepaone Lido. Per i più piccoli, pizza e patatine in collaborazione con la pizzeria Il Gatto Nero di Palermiti.
E poi spazio alla musica e all’allegria con Salvatore Tino, che accompagnerà la serata con sonorità popolari, strumenti tradizionali e un’atmosfera d’altri tempi.
«Cerchiamo di tenere vivo questo paese con piccole iniziative – spiegano dall’associazione – per far sì che le tradizioni non vengano dimenticate e, allo stesso tempo, dare spazio anche alla creatività e alla partecipazione dei bambini». Un invito chiaro e sentito quello lanciato da Pietraelisa: «Vi aspettiamo per stare insieme e in allegria». Perché la memoria non è nostalgia, ma costruzione viva di un’identità condivisa.