Tornano le Giornate Fai per le scuole, oltre duecento luoghi in Italia aperti agli studenti: ecco quali in Calabria
Ad accompagnare i ragazzi saranno gli “apprendisti Ciceroni”, giovani formati dai volontari assieme ai docenti per guidare i loro coetanei tra i beni del Fondo per l’ambiente
In occasione dei 50 anni del Fai-Fondo per l’Ambiente Italiano Ets, tornano nella settimana dal 24 al 29 novembre le “Giornate Fai per le scuole”, manifestazione interamente dedicata alle scuole che da quattordici anni la Fondazione organizza in tutta Italia su modello delle Giornate Fai di Primavera e d’Autunno. La manifestazione fa parte del programma nazionale “Fai per la Scuola”, un piano ricco e articolato che ben esprime la vocazione del Fai all’educazione della collettività alla conoscenza, al rispetto e alla cura del patrimonio culturale italiano, proprio a partire dalle giovani generazioni.
Per la realizzazione di questo programma, il Fai opera in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito in virtù di un protocollo d’intesa, che si fonda sui principi costituzionali incarnati dagli articoli 9 e 118, secondo i quali il singolo cittadino può e deve fare la sua parte anche nella tutela e nella cura dell’ambiente che ci circonda. Il Fai opera da cinquant’anni per costruire e diffondere questa cultura nella società civile e, in nome della sua missione educativa e dello spirito sussidiario che lo anima, con sempre maggiore impegno intende collaborare con il mondo della scuola, offrendo i suoi luoghi, le sue conoscenze e la sua esperienza per integrare e arricchire l’offerta formativa secondo le direttive delle nuove linee guida ministeriali.
Protagonisti delle Giornate saranno gli apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati dai volontari del Fai in collaborazione con i docenti, che accompagneranno altri studenti in visita nei beni e nei luoghi da loro selezionati e aperti grazie al Fai, vivendo un coinvolgimento diretto nella valorizzazione del proprio territorio come parte attiva della comunità, e assurgendo a esempio per molti giovani in uno scambio educativo tra pari. Le delegazioni di migliaia di volontari della Fondazione, diffusi e attivi in tutte le regioni, apriranno infatti oltre duecento luoghi speciali che saranno visitati da studenti iscritti al Fai con la propria classe. Le classi “Amiche Fai” saranno accolte da migliaia di ragazzi e condotte alla scoperta di chiese, palazzi, parchi e giardini storici, monumenti e istituzioni del loro territorio, che ne racconteranno la storia, ne sveleranno i capolavori e i particolari curiosi, proponendo ai loro pari un’esperienza memorabile, che li motiverà a farsi cittadini più consapevoli e attivi, primi difensori e promotori del patrimonio culturale dell’Italia.
Anche quest’anno i beni aperti in tutta Italia sono di diverse tipologie e offrono ricchi spunti didattici per le scuole di ogni ordine e grado.
Le Giornate Fai per le scuole si confermano un’esperienza formativa di grande efficacia e soddisfazione per tutti: un progetto che trasforma, ispira per il futuro, rende protagonisti e diffonde passione per la conoscenza, da cui scaturisce il desiderio di proteggere il patrimonio di storia, arte e natura italiano per sempre e per tutti, come è descritto nella missione del Fai.
L’adesione al progetto “Apprendisti Ciceroni” e la partecipazione alle Giornate Fai per le scuole sono alcune delle opportunità legate all’Iscrizione Classe Amica Fai, che quest’anno si arricchisce anche di un contenuto in più: una speciale piattaforma e-learning con video esclusivi che approfondisce le professioni dei Beni Culturali, nell’ottica delle attività di orientamento in linea con le recenti indicazioni ministeriali.
«In tanti anni di esperienza sussidiaria a quella del mondo della scuola il Fai ha imparato che l’oggetto della sua missione non è affatto estraneo al mondo dei giovani e che, anzi, se coinvolti con la chiave giusta essi si appassionano alla realtà della storia, dell’arte e del paesaggio storico e naturale con una facilità e un vigore sorprendenti, scoprendo quanto sia più gratificante ed emozionante l’esperienza concreta rispetto a quella virtuale», ha dichiarato Marco Magnifico, presidente Fai.
La quattordicesima edizione delle Giornate Fai per le scuole si svolge con il Patrocinio della Commissione europea, del Ministero della Cultura, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane.
Si ringraziano, inoltre, Regione Campania, Provincia autonoma di Trento e Fondazione Carical per i contributi concessi. Rai è Main Media Partner dell’iniziativa.
Il progetto sarà sostenuto anche quest'anno da Agn Energia, da dieci edizioni sponsor principale dell’evento, sempre sensibile al rispetto per l'ambiente e alle iniziative che coinvolgono la scuola. Novità per l’anno scolastico 2025-26 è la creazione del percorso didattico ‘I Detective dell’Energia’, per approfondire in classe il tema del consumo e del risparmio energetico attraverso video e attività coinvolgenti differenziate per fasce d’età. Al termine della formazione, sarà possibile partecipare alla nuova edizione del contest online “#Latuaideagreen”, che invita gli studenti a scegliere quale, tra tre opere di street art dedicate al tema e finalizzate a sensibilizzare la cittadinanza, vorrebbero vedere realizzata in una città italiana. Agn Energia, inoltre, destinerà un contributo alla manutenzione annuale del Monastero di Torba, Bene Fai a pochi chilometri da Varese, un complesso monumentale longobardo, oggi parte di un parco archeologico dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Questo sostegno sarà dedicato alla scuola del vincitore del contest.
I beni aperti in Calabria
Santa Severina (Kr): tra angoli nascosti e storie da raccontare
Santa Severina, annoverata tra i Borghi più Belli d'Italia, è situata su una collina che domina la valle del fiume Neto e circondata dai primi contrafforti presilani. È un caratteristico villaggio ricco di storia e circondato da bellezze naturalistiche, che vanta svariati monumenti - come il castello normanno, il battistero bizantino, la cattedrale dell'arcidiocesi - e gioielli nascosti. L'itinerario durante le Giornate per le scuole propone la riscoperta di un'antica strada che collegava le porte di accesso alla città e su cui si affacciano piccole chiese e case caratteristiche. Si partirà dalla "Fontana Vecchia" situata all'ingresso del borgo, fatta costruire nel 1890 dall'Arcivescovo De Risio e importante simbolo di Santa Severina e di un epoca in cui il pericolo maggiore per una città arroccata scaturiva dagli assedi, contro i quali nulla potevano i cittadini se non attraverso una valorosa difesa passiva. Gli abitanti hanno da sempre costruito in diverse parti della città silos per la conservazione degli alimenti e cisterne di ogni tipo e dimensione per la conservazione dell'acqua piovana, in attesa della nascita dell'acquedotto Silano che portò l'acqua in paese nel 1914.
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del I.O. Liceo Classico "Diodato Borrelli" di Santa Severina.
Catanzaro: Chiesa e Convento di Santa Maria del Carmine
L'area in cui sorgono la Chiesa di Santa Maria del Carmine e l'adiacente Oratorio ricade nel rione più antico del centro storico di Catanzaro, noto come la “Grecìa”: un nucleo urbano di origine bizantina che conserva toponimi e tessuti urbani medievali. La chiesa, edificata tra il XVII e il XVIII secolo e un tempo annessa all'omonimo convento dei Carmelitani calzati, è dedicata alla Madonna del Carmelo. Nei secoli la struttura ha subito vari rimaneggiamenti, con interventi di restauro e modifiche alla facciata e al presbiterio visibili ancora oggi. L'oratorio, sede storica dell'arciconfraternita della Madonna del Carmine, conserva pregevoli arredi lignei: banchi e scanni disposti su tre lati e un altare tardo-barocco di raffinata fattura, dorato e con nicchia centrale sovrastata da un arco spezzato e figure angeliche simmetriche. Le toponimie come Via e Vico Gelso Bianco sono una testimonianza dell'antica economia serica cittadina: la coltivazione del gelso e la bachicoltura furono per secoli attività centrali nell'economia di Catanzaro e lasciarono segni sia nell'urbanistica che nei manufatti conservati nelle chiese locali. Anche all'interno della chiesa si rinvengono manufatti e opere che ricordano la ricchezza prodotta dall'industria della seta. Il complesso del Carmine nel rione Grecìa è un luogo dove convergono storia religiosa, identità urbana e memoria produttiva e dove l'arte liturgica — in particolare gli arredi lignei e l'altare tardo-barocco dell'oratorio — conferma il livello qualitativo delle committenze locali fra XVII e XVIII secolo.
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’I.I.S. "L. Siciliani-G. De Nobili"; del Liceo Scientifico "Fermi"; del Liceo Classico "Galluppi"; dell’I.T.E. "Grimaldi-Pacioli”; del Convitto Nazionale "Galluppi" di Catanzaro e del Polo Liceale "Campanella-Fiorentino" di Lamezia Terme.
Vibo Valentia: viaggio nella Monteleone medievale
Nella parte alta di Vibo Valentia sono ancora ben visibili le vestigia di epoca medievale: prima di tutto il castello - oggi sede del museo archeologico - ma anche due delle cinque porte che, a partire dalla fine del tredicesimo secolo, intervallavano la poderosa cinta muraria che racchiudeva il cosiddetto Borgonovo, piccolo insediamento urbano sviluppatosi negli anni ai piedi del castello. Oggi, vicoli silenziosi e strette viuzze salgono e scendono per aprirsi in piccoli spiazzi da dove lo sguardo spazia sulla valle del Mesima fino a scorgere l'Etna. Fu Federico II di Svevia (lo Stupor Mundi) che, nel periodo compreso tra il 1233 e il 1240, di ritorno dalle Crociate in Terra Santa, attraversò il territorio vibonese, avendo modo di apprezzarne non solo le bellezze, ma anche, e soprattutto, l’importanza strategica. Fu così che, fatto convocare il suo segretario in Calabria, Federico diede l'ordine di far edificare un castello e un "nuovo" centro abitato, chiamando a popolarlo gli sparsi coltivatori delle campagne vicine. Il nome di Monteleone (Monsleo) compare per la prima volta nel 1239 in un documento ufficiale a firma del re. Il Borgonovo è ciò che in parte ancora rimane dell'antica città federiciana. Il vecchio quartiere, nonostante la struttura edilizia interamente posteriore, conserva notevoli valori ambientali e diversi edifici di interesse storico e artistico del 1700-1800, come il Palazzo Marzano e il diruto Palazzo Di Francia, simboli antichi e sbiaditi del potere di nobili e prestigiose famiglie locali.
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Scientifico Statale "G. Berto" di Vibo Valentia.