Il meglio della danza d’autore sbarca in Calabria con il Ramificazioni Festival: dodici tappe tra ottobre e dicembre
Tra Cosenza, Lamezia Terme, Rende e Polistena, la IX edizione della rassegna esplora il tema “kronos”, dunque il tempo come dimensione umana e simbolica, con compagnie italiane e internazionali di grande prestigio
Prende ufficialmente il via questo venerdì 17 ottobre la IX edizione di Ramificazioni Festival, il più importante festival dedicato alla danza d’autore in Calabria. Ideato e prodotto dall’Associazione Italìa & Co, prima e unica associazione di riferimento della danza nel territorio calabrese, riconosciuta dal Ministero Della Cultura e sostenuta dalla Regione Calabria, con la direzione artistica di Filippo Stabile, Ramificazioni si conferma un progetto di valorizzazione della creatività contemporanea che intreccia linguaggi coreutici, visivi e performativi, trasformando la Calabria in un grande palcoscenico diffuso.
Dopo il successo delle precedenti edizioni, il festival torna abbracciando per il 2025 una nuova tematica, “KRONOS”, un percorso che indaga il tempo come dimensione umana, simbolica e universale. Una metafora del fluire dell’esistenza, del continuo intreccio tra memoria e presente, tra radici e trasformazione: “Con Kronos vogliamo riflettere sul valore del tempo, sul suo impatto nelle nostre vite e nella nostra percezione del mondo. La danza diventa mezzo per raccontare il cambiamento, per dare corpo alla memoria e aprire nuovi spazi di senso”, sottolinea il direttore artistico Filippo Stabile.
Dal 17 ottobre al 12 dicembre 2025, Ramificazioni Festival porterà in scena dodici appuntamenti tra Cosenza, Lamezia Terme e Rende, coinvolgendo teatri, palazzi storici e spazi museali d’eccellenza: dal Teatro Alfonso Rendano e dal Palazzo della Provincia di Cosenza al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme, fino al Palacultura Giovanni Paolo II di Rende e alla Galleria Nazionale di Cosenza, in un itinerario che unisce alcuni dei luoghi simbolo dell’arte e della cultura calabrese. A dicembre il festival farà tappa anche all’Auditorium Comunale di Polistena (RC), casa della compagnia Dracma, dove Create Danza sarà protagonista di alcuni appuntamenti speciali. Una presenza ormai consolidata, che conferma la volontà di Ramificazioni di promuovere e valorizzare una rete culturale diffusa e partecipata.
Il festival ospita alcune tra le realtà più significative della danza d’autore italiana, confermandosi come uno dei poli più vivaci della scena contemporanea del Sud. Ben sette compagnie in programma sono state selezionate tra le migliori proposte del panorama coreutico nazionale anche per la NID Platform 2025, la principale vetrina italiana della nuova danza, sostenuta dal Ministero della Cultura e dalle Regioni, che promuove le eccellenze artistiche italiane nel contesto internazionale.
L’apertura, venerdì 17 ottobre al Palazzo della Provincia di Cosenza, è affidata alla compagnia Komoco con “The Fridas”, duetto ispirato al celebre dipinto “Le due Frida” di Frida Kahlo, con le coreografie di Sofia Nappi. Due corpi che dialogano e si contraddicono, due anime che si specchiano e si sfidano: il linguaggio fisico di Komoco trasforma la pittura in materia viva, indagando le molteplici identità dell’essere umano tra ironia, fragilità e potenza espressiva. Nella stessa serata si esibiranno anche il Nuovo Balletto di Calabria e la Balletto di Calabria Junior Company, a sottolineare la vocazione del festival nel sostenere le giovani realtà territoriali.
Il 19 ottobre, al prestigioso Teatro Alfonso Rendano di Cosenza, la compagnia Create Danza - diretta dallo stesso Filippo Stabile - presenta “Bolero Loop Escape”, un’inedita rivisitazione del celebre “Bolero” di Maurice Ravel nel 150° anniversario della nascita del compositore francese. In scena le coreografie di Salvatore De Simone (Wayne McGregor Company) e Filippo Stabile, che fondono i loro linguaggi in un crescendo ipnotico e magnetico, trasformando la musica in movimento puro.
Il festival si sposta poi a Lamezia Terme, dove il 23 ottobre al Teatro Grandinetti sarà protagonista la compagnia Equilibrio Dinamico con “Confini Disumani”, ispirato al testo “Solo Andata” di Erri De Luca: una preghiera fisica e una denuncia civile che mette in luce la perdita di umanità nel mondo contemporaneo. Sempre al Teatro Grandinetti, il 2 novembre, spazio al territorio con la quarta edizione del Premio Cerati, rassegna dedicata ai Centri Danza calabresi e intitolata alla danzatrice Francesca Cerati. Un omaggio alla creatività autoriale locale, che premia il miglior coreografo e la migliore esecuzione con premi in denaro e la possibilità di presentare un progetto nell’edizione 2026 del festival.
Dal 20 al 22 novembre, al Palacultura Giovanni Paolo II – Rende (CS), Ramificazioni apre una finestra sulle nuove tendenze della danza d’autore contemporanea: il 20 novembre va in scena Dancehaus più con “Bromantica” e “Studio della Maschera Arcaica”, due lavori che fondono ricerca, ironia e indagine psicologica; il 21 novembre arriva Codeduomo con “A Solo in the Spotlight”, riflessione poetica sull’identità del performer, mentre il 22 novembre la compagnia francese Cie MF presenta “C’est Pas Grave”, potente ritratto della fragilità umana che attraversa danza, teatro e parola.
Il 27 novembre al Palazzo della Provincia di Cosenza, Dancehaus più presenta “Diva + Presenza Reale” di Giovanni Insaudo, coreografo tra i più interessanti della scena italiana. Due creazioni che indagano il mito e la fragilità femminile, tra icone del glamour e regine del tempo. Il 29 novembre, ancora al Palacultura Giovanni Paolo II di Rende, la scena si fa internazionale con Kor’sia e ResExtensa in “Wolf Spider”, una metafora coreutica di rinascita e trance collettiva, seguita da Artemis Danza con Stabat Mater, intensa rilettura del celebre tema sacro, tra dolore, resilienza e spiritualità. Gran finale il 12 dicembre alla Galleria Nazionale di Cosenza, con un incontro d’eccezione: Spellbound Contemporary Ballet e Compagnia Zappalà Danza in “Dalla A alla Z”, spettacolo che suggella il dialogo tra due eccellenze della danza italiana, in una chiusura simbolica che attraversa le lettere del tempo, dall’origine al futuro.
Tra mito e contemporaneità, Ramificazioni Festival anche per il 2025 rinnova la sua missione di costruire una rete solida tra artisti e territorio, tra ricerca coreografica e formazione di nuovo pubblico. Un festival che continua a crescere, a radicarsi e a ramificarsi, nel segno della bellezza, della sperimentazione e del dialogo tra le arti.