Il Teatro Rendano celebra i 150 anni di Carmen e di Georges Bizet: un doppio appuntamento con la passione e la tradizione operistica
Un doppio appuntamento per celebrare i 150 anni dalla prima rappresentazione dell’opera e i 150 anni dalla morte del suo geniale compositore
Nel segno della grande tradizione operistica, il Teatro di tradizione Alfonso Rendano di Cosenza si prepara ad accogliere uno degli eventi più attesi della stagione: Carmen di Georges Bizet, in scena venerdì 14 e domenica 16 novembre, in occasione del duplice anniversario che ricorre quest’anno – i 150 anni dalla prima rappresentazione dell’opera e i 150 anni dalla morte del suo geniale compositore, ovvero Bizet.
Composta tra il 1873 e il 1874, Carmen vide la luce per la prima volta all’Opéra-Comique di Parigi il 3 marzo 1875, su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy, tratto dalla novella omonima di Prosper Mérimée. L’accoglienza fu controversa: la spregiudicatezza del soggetto, il realismo crudo dei personaggi e l’audacia musicale di Bizet disorientarono il pubblico borghese dell’epoca. Eppure, quella stessa passione senza veli, quel fatalismo ardente che vibra nelle melodie e nei ritmi ispanici dell’opera, avrebbero presto imposto Carmen come uno dei capolavori assoluti del teatro musicale di tutti i tempi.
La trama ruota attorno alla figura di Carmen, seducente e indomita sigaraia di Siviglia, simbolo di libertà e di un eros che sfida ogni regola. Don José, giovane brigadiere ingenuo e idealista, ne diviene vittima: abbandona il dovere e l’onore per seguirla, fino a soccombere alla gelosia e alla disperazione. Intorno a loro si muovono Escamillo, il torero amato dal popolo, e Micaëla, dolce incarnazione della purezza e dell’amore fedele. Il destino, inesorabile, condurrà tutti verso una fine tragica, in cui la musica di Bizet — vibrante di colori, ritmi gitani e tensione drammatica — raggiunge vertici di emozione e potenza teatrale che ancora oggi travolgono il pubblico.
Sul palcoscenico del Teatro Rendano, l’opera sarà diretta dal maestro Marco Codamo. La regia porta la firma di Paolo Panizza, che cura anche il disegno luci, mentre Antonio De Lucia firma scene e costumi, promettendo una messa in scena di grande eleganza visiva, in equilibrio tra suggestione realistica e tensione simbolica. La direzione artistica è affidata a Chiara Giordano.
Il cast vocale si distingue per qualità e personalità. Nella recita di venerdì 14 novembre, il ruolo della protagonista sarà interpretato dal mezzosoprano Alessandra Volpe, mentre domenica 16 novembre la fierezza e la sensualità di Carmen rivivranno nella voce di Irene Molinari. Il tenore Paolo Lardizzone sarà Don José, figura tragica e tormentata; il baritono David Babayants vestirà i panni dell’affascinante torero Escamillo; il soprano Francesca Manzo darà voce alla dolce Micaëla.
Completano il cast Laura Esposito (Frasquita), Lucrezia Ianieri (Mercédès), Lorenzo Papasodero (Dancairo), Alberto Munafò Siragusa (Remendado), Liu Haoran (Moralès) e Wang Xudong (Zuniga), in una ensemble di interpreti di notevole spessore artistico. Tutti gli interpreti vantano curriculum operistici di altissimo rilievo.
Sul piano corale, l’allestimento si avvale della partecipazione del Coro Lirico Siciliano, diretto dal maestro Francesco Costa, e del Piccolo Coro delle Voci Bianche del Teatro Rendano, preparato dalla maestra Maria Carmela Ranieri. Le coreografie, affidate a Elisa Barucchieri, arricchiranno ulteriormente la dimensione visiva e ritmica di uno spettacolo che promette di restituire tutta la vitalità e la forza scenica dell’opera bizetiana.
“Carmen” al Teatro Rendano non sarà soltanto un omaggio a Bizet e al suo capolavoro, ma un vero e proprio viaggio nel cuore pulsante della passione umana, dove amore e morte si intrecciano in un abbraccio fatale. Un doppio appuntamento — venerdì 14 e domenica 16 novembre — per rivivere, nel fascino immortale della musica e del teatro, la magia di un titolo che continua, a centocinquant’anni di distanza, a bruciare di vita e di verità.