Tiriolo celebra il dio del vino con l’11esima edizione di Bacchanalia: musica, tradizioni ed impegno sociale
Grande partecipazione per l’evento dedicato a Bacco: cortei, concerti, dibattiti e itinerari enogastronomici hanno animato il borgo calabrese con il contributo dei giovani e la partnership di Emergency. Valentina Paone (Pro Loco Tiriolo): «Abbiamo a cuore l’attualità, ci stringiamo intorno alla Palestina»
Successo apprezzabile a Tiriolo per Bacchanalia-2.200 anni dopo, il Festival dell'estate calabrese dedicato al Dio del vino.
Nel borgo antico del comune Catanzarese, famoso per la vista sui due mari Ionio e Tirreno, nel punto più stretto d'Italia, l'undicesima edizione dell'iniziativa ha catturato l'attenzione di migliaia di persone coniugando cultura, divertimento e aggregazione.
L’impegno dei giovani
[Missing Credit]Valentina Paone
«È un'edizione fatta non solo di arte, cultura, spettacolo, musica e ovviamente il nostro corteo storico – ha spiegato al nostro Network LaC Valentina Paone, presidente della Pro Loco Tiriolo Terra dei Feaci – ma anche di dibattito culturale».
La due giorni è stata organizzata da un gruppo di giovani uniti dall'amore per le proprie radici, cinque realtà associative, Proloco Tiriolo, Terra dei Feaci, Custodi del Passato, Chiave di Sol, Teura e Storie d'Inchiostro, che hanno allestito un programma di ampio respiro sociale.
Cartellone denso di appuntamenti
«Durante questa edizione – ha aggiunto Paone – abbiamo anche affrontato il tema caldo della Palestina, abbiamo affrontato ciò che succede nella striscia di Gaza e di questo siamo molto orgogliosi, anche perché quest'anno abbiamo avuto la partnership di Emergency. Sul fronte musicale Bacchanalia si è confermata palcoscenico, suggestivo e coinvolgente con il folk esplosivo di Bandabardò e la trascinante voce di Antonio Amato.
Nel centro storico, ad aprire le serate, la cantante soul Elisa Brown e il duo di cantastorie Nando Brusco e Biagio Accardi. Un programma arricchito inoltre dal tradizionale corteo nuziale di Bacco e Arianna, dagli inni all'aurore e al tramonto tra i ruderi del castello, da mostre ed esposizioni impreziosite dalla testimonianza di un giovane autistico, Luca Talarico, per parlare di inclusione. Immancabile l'itinerario enogastronomico, che ha messo in vetrina i vari ristoratori locali, guidati dallo chef tiriolese-doc Simone Paonessa, giovane talento della cucina calabrese, in un percorso che ha coniugato territorio, ricerca e passione.