Al via Scirubetta, il Festival del Gelato artigianale apre le porte sul lungomare di Reggio Calabria
Il Lungomare Falcomatà inaugura la IV edizione del Villaggio del Gelato Artigianale tra tradizione e innovazione. Degustazioni, talk e laboratori fino a martedì 16
Trentaquattro maestri gelatieri arrivati da sette Paesi – dal Giappone agli USA, dalla Tunisia al Belgio, fino a Ungheria, Polonia e Francia – hanno iniziato ad affollare la IV edizione del Villaggio di Scirubetta, il Festival del Gelato Artigianale, portando con sé – sul lungomare di Reggiricette, tecniche, contaminazioni. Sul banco, l’ingrediente che unisce tutto: il bergamotto, simbolo di Reggio, che rientra in molte preparazioni come marchio di appartenenza. Accanto ai gelatieri, dodici chef della Federazione Italiana Cuochi firmano piatti in cui il gelato entra in cucina, sostenuto da calici di vini selezionati. Dalle 17 in poi, giorno dopo giorno, il Lungomare diventa una passerella di sapori, storie e saperi.
L’aria di inaugurazione coincide con la città vestita a festa per le celebrazioni mariane. Il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà vede in questa sovrapposizione un tratto di identità. «Reggio si è guadagnata sul campo il titolo di capitale italiana del gelato artigianale», sottolinea. Il riferimento è alla crescita di Scirubetta, alla capacità di richiamare presenze da mezza Europa e oltre, allo sforzo congiunto di istituzioni e categorie. Dentro questa traiettoria amministrativa c’è anche l’intenzione di istituzionalizzare il festival e di spingere su un progetto dal respiro lungo: la “Carta dei dolci della Città Metropolitana”, pensata per coinvolgere alberghi e ristorazione nella scelta di un dolce che rappresenti Reggio in modo riconoscibile e stabile.
La rotta la delinea il presidente Conpait, Angelo Musolino, che rimette al centro la parola chiave dell’edizione: sinergia. «Scirubetta è un modo per fare squadra con chi arriva da fuori, offrendo l’occasione di conoscere la città e le sue ricchezze». In scaletta, oltre alle degustazioni, talk, laboratori, momenti di formazione con relatori di profilo internazionale. Si discute di creatività, sostenibilità, innovazione, con un occhio alle tendenze che spingono i gelati vegetali, le ricette senza lattosio, il recupero dei grandi classici rivisti con tecniche aggiornate. In agenda anche un passaggio simbolico: una serata al Museo Archeologico dedicata a quella che Musolino chiama “archeologia del gelato”, il viaggio nel tempo che dalla neve custodita nelle grotte e dal sherbeth arabo arriva alle mantecature odierne. Dentro questo racconto c’è la Calabria profonda: Aspromonte e Sila, il miele di fichi e il mosto cotto, la manualità delle cucine di casa. È la geografia affettiva del gusto che diventa spettacolo.
Dietro la vetrina c’è un settore che muove economia, lavoro, export. I dati diffusi in conferenza fotografano il perimetro: nel 2025 il gelato artigianale in Italia ha toccato un fatturato complessivo di circa 3 miliardi con oltre 39.000 punti vendita tra 9.300 gelaterie, 12.000 pasticcerie e 18.000 bar. Il consumo pro capite si attesta sui 2 chili l’anno, pari a 46 euro di spesa media. Nel 2024 le porzioni vendute hanno superato i 600 milioni, 26,4% del mercato europeo, e l’export ha raggiunto 100 milioni di chili, con Stati Uniti, Germania, Spagna e Francia tra le destinazioni principali. Numeri che spiegano perché troupe televisive nazionali, giornalisti di settore e ospiti internazionali guardino a Reggio come a una vetrina dell’eccellenza italiana.
Sul palco dell’inaugurazione lo sguardo si allarga su turismo e identità. L'eurodeputata Giusy Princi lega Scirubetta alle politiche culturali europee e al posizionamento della Calabria. «Reggio diventa la capitale mondiale del gelato», dice, mettendo a fuoco l’attrattività del Lungomare e il suo potere di far innamorare chi arriva da lontano. L’annuncio che pesa è l’invito a Bruxelles in occasione della Giornata europea del gelato del 24 marzo, per far assaggiare il prodotto artigianale come ambasciatore del territorio. È un passo che proietta Scirubetta fuori confine e che dà gambe alla strategia di promozione integrata tra sapori, paesaggio, creatività.
Presenti alla Cerimonia di Inaugurazione, assieme ai maestri gelatieri, anche il Senatore Nicola Irto e la Dirigente Scolastico Enza Loiero dell'Ipalb Tur "Trecroci" di Villa San Giovanni, i cui ragazzi saranno tra protagonisti della quattro giorni.
Il festival, intanto, mette i piedi per terra e forma. Musolino insiste sulle nuove generazioni: servono percorsi che orientino i ragazzi verso un mestiere “bellissimo”, fatto di tecnica, studio e curiosità. La sinergia con la Federazione Italiana Cuochi esplora la frontiera della gastronomia con il gelato: crudi, marinature, salse e contrasti di temperatura aprono un capitolo che ribalta i canoni della degustazione. È la prova che la tradizione regge la sfida quando sa dialogare con gli strumenti contemporanei, quando il laboratorio diventa bottega e officina.
Nel calendario, l’inaugurazione ufficiale fissata sabato 13 settembre racconta la volontà di tenere insieme l’energia delle feste mariane e la vocazione internazionale del festival. Dalle ore 17 la promenade si riaccende ogni giorno, con assaggi, incontri, dimostrazioni, e un brindisi che saluta ospiti e cittadini. La prospettiva dell’istituzionalizzazione annunciata dal Comune punta a garantire continuità e programmazione: date certe, governance condivisa, uno standard logistico che faciliti l’arrivo di maestri e pubblico. In mezzo, la “Carta dei dolci” che sta per vedere la luce: un manifesto di ricette e specialità che gli operatori potranno proporre in modo coerente, così da offrire al visitatore un segno riconoscibile ovunque si sieda a tavola.
Tra una coppetta e un piatto, il bergamotto fa da filo. È aroma, gusto, profumo. È agrumeto e storia commerciale, è ricerca su oli essenziali e pasticceria contemporanea. Diventa biglietto da visita quando arriva sulle tavole dei maestri stranieri che, per questa edizione, lo hanno inserito nelle loro ricette di casa. È il gesto che trasforma un ingrediente in linguaggio comune. Unisce laboratori che parlano lingue diverse e restituisce a Reggio una centralità culturale che fa bene anche al mercato.
Il colpo d’occhio del Lungomare nelle sere di Scirubetta vale da solo il racconto: famiglie, giovani, turisti che si spostano tra le postazioni, profumi di agrumi e vaniglia, mandorle e cacao, sorbetti che accendono la memoria, variegature che inseguono la fantasia. Il festival di quest’anno appare più consapevole, capace di tenere insieme immaginario popolare e alto artigianato, formazione e spettacolo.