A Lungro si beve (e ama) il mate: l’Argentina omaggia il paese arbëresh con una confezione speciale
VIDEO | Un’azienda sudamericana celebra la capitale dell’Arberia e sulle buste di yerba compare la cattedrale di San Nicola di Mira: «Un formidabile veicolo promozionale per tutta la Calabria»
di Salvatore Bruno
C’è un legame straordinario che unisce Lungro all’Argentina: la comune usanza di consumare il mate, una bevanda ricavata dall’infusione di foglie di yerba coltivate nel sudamerica. Un rituale vecchio di almeno cento anni, introdotto in Calabria dagli arbereshe emigrati oltreoceano e poi rientrati nel cuore dell’Arberia, diventata così nel tempo capitale d’Italia del Mate.
Il festival dei due mondi
Anna Stratigò ne ha tratto un festival culturale che ha già spento le prime dieci candeline. Popolare scrittrice, anima dell’associazione Officina della musica, è stata la prima a cogliere l’importanza di quella quotidiana abitudine, consumata nelle case dei lungresi con fare così naturale, ed a chiedersi quale fosse la genesi di quella liturgia, capace di riunire le famiglie nel corso della giornata. Ed anche a domandarsi perché a Lungro quella usanza avesse messo radici e non altrove, nonostante in Argentina sia presente una folta comunità proveniente da ogni parte dell’Italia. «Il mate – ha spiegato ai microfoni del nostro network Anna Stratigò - è un modo di essere. Si prepara con un’erba che cresce in Argentina e si beve in un apposito contenitore, il mate appunto, con l’ausilio della bombilla, una sorta di cannuccia di metallo. Si consuma in gruppo, seduti in cerchio».
Confezione speciale
«Un rito amato dai lungresi da quando i primi emigranti tornando dall’Argentina lo hanno importato in Calabria. In Argentina il mate lo bevono anche camminando, in piedi da soli. I lungresi no: il mate è stare seduti insieme e condividere le esperienze della giornata». Lungro quindi, è divenuta pure una delle poche località italiane, se non l’unica, dove si può trovare il mate prodotto nell’America Latina. In omaggio al Mate Festival e ad Anna Stratigò, l’azienda argentina Molinos Unidos ha voluto celebrare il centro arbereshe con una speciale confezione di yerba chiamata Lungro confezionata in pacchi dov’è raffigurata la cattedrale di San Nicola di Mira. Senza dubbio un formidabile veicolo promozionale per Lungro e per tutta la Calabria: da pochi giorni la notizia è diventata di dominio pubblico e già fioccano le richieste ancora prima che il prodotto sia stato immesso in commercio. «Si venderà a New York, in Spagna, insomma in tutti i continenti. E chi lo acquisterà potrà conoscere Lungro e il suo festival. Un regalo straordinario – dice ancora Anna Stratigò – Per me una gioia enorme come quella provata nel 2014 quando ho avuto il privilegio di bere il mate insieme a Papa Bergoglio».
Presentazione nazionale
La notorietà del Mate Festival ha abbondantemente varcato i confini nazionali. Il giorno clou è il primo agosto e non si è fermato neppure nel 2020 in piena pandemia. La prossima edizione sarà presentata a Roma in un prestigioso contesto istituzionale: «Non posso anticipare ancora i particolari – dice l’organizzatrice della manifestazione – Ma sarà l’occasione per consolidare ulteriormente i rapporti tra Lungro e l’Argentina».