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20/04/2025 ore 17.18
Storie

Da Gioia Tauro in Germania e ritorno, la storia di "tornanza" di Domenico: «Sogno il futuro nella mia terra»

Molti giovani calabresi scelgono di emigrare in cerca di opportunità favorevoli. Ma, talvolta, un salario più elevato non coincide con felicità. Seppure c'è tanto da migliorare in termini di servizi e retribuzioni, alcuni, come il ragazzo gioiese in questione, decidono di rientrare a casa:«Lí bene il lavoro, ma deludenti clima, cibo e rapporti umani»

di Giuseppe Mancini

Negli ultimi anni, molti giovani calabresi hanno scelto di emigrare all’estero in cerca di migliori opportunità. Un’emorragia che costa alle regione perdita di energie e competenze. Tuttavia, ci sono anche segnali di un possibile ritorno. C’è, infatti, chi decide di tornare nella propria terra alla ricerca di una migliore qualità della vita. Poiché, talvolta, un salario più elevato, non coincide con felicità. La nostalgia di casa, un maggiore equilibrio tra sacrifici e benessere emotivo, spingono a questa inversione di rotta. Legami familiari e sociali, un clima favorevole, ritmi meno frenetici, spesso rappresentano un motivo forte per tornare. Un viaggio coraggioso che alcuni hanno intrapreso e altri sognano, a patto che ci siano le condizioni giuste, meno precariato, stipendi e servizi migliori. Un piano, con provvedimenti normativi mirati, incentivi e agevolazioni, per rendere il territorio di nuovo attrattivo.

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UNA STORIA DI “TORNANZA”
Da Gioia Tauro a Bremerhaven, e ritorno in Calabria dopo sei mesi di lavoro nell’enorme porto tedesco leader europeo per la spedizione di container e hub strategico per l’industria automobilistica: è stata questa l’esperienza di Domenico, giovane gioiese, perito industriale, di 21 anni.
«Ho lasciato l'Italia in cerca di fortuna altrove, perché il nostro territorio offre poco lavorativamente – spiega Domenico-. Sono andato al nord della Germania, ma una volta lì non mi sono trovato bene. L'unica cosa che mi è piaciuta è l’ottima organizzazione che hanno nel lavoro, ma per quanto riguarda clima, rapporti umani e cibo, sono rimasto deluso. Tra spese elevate e lontananza, ho capito che non aveva più senso restare. Sono rientrato in Calabria, dalla mia famiglia, perché sono nato e cresciuto qui, ed è qui nella mia terra che mi auguro, con il miglioramento dei servizi tra cui la sanità, di poter costruire il futuro».

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