Sezioni
Edizioni locali
06/07/2025 ore 17.14
Storie

Dalla Calabria a Monaco: la valigia d’oro di chi non smette di sognare

Il racconto di una rinascita: da emigrante spaesato a punto di riferimento per gli italiani in Germania. Tra ostacoli, nostalgia e conquiste, nasce "Buongiorno Monaco", una bussola digitale per chi cerca speranza oltreconfine

di Salvatore Bufanio

Ti è mai capitato di guardare una cartina e sentire che un punto lontano ti chiama, promettendoti un futuro più grande? È successo a me, in un caldo luglio di diversi anni fa, quando la mia valigia si è riempita di sogni, un pizzico di incertezza e un addio alla mia amata Calabria. Una terra che porto nell'anima, ma che in quel preciso momento, sentivo non potesse offrirmi lo spazio per spiccare il volo. Il mio sguardo, quello di Salvatore Bufanio, era inchiodato su Monaco di Baviera, una città tra le più vivibili al mondo che prometteva un futuro più luminoso ai giovani professionisti.

Avevo già navigato il mondo dell'informazione in Italia, ma l'impatto con la capitale bavarese fu un vero pugno allo stomaco. La prima, assordante, scoperta? Non esisteva una bussola digitale in italiano per chi, come me, cercava di orientarsi. Non era un dettaglio, era un abisso. Ho dovuto ricostruire tutto da zero, mattoncino dopo mattoncino: imparare una lingua completamente nuova, specializzarmi ancora. All'inizio, ogni singolo passo era un'arrampicata, fatta di piccoli lavori che non rispecchiavano i miei sogni, ma che mi permettevano di pagare l'affitto e gli studi. Un cammino solitario, lontano dal calore della mia famiglia, dagli amici di sempre, dalle abitudini che sono il respiro della tua vita.

Ma la vera montagna da scalare, quella che mi ha messo più alla prova, fu la burocrazia tedesca. Ti immagini un labirinto senza pareti, fatto solo di fogli e timbri incomprensibili? Ecco, ogni documento, ogni procedura, ogni passo verso l'integrazione era un vicolo cieco. E poi la lingua. Quanto è straziante cercare di esprimere la tua anima, le tue paure più profonde, i tuoi pensieri più intimi in una lingua che non è la tua? Quella parte di te che continua a ragionare in dialetto, che ricorda ogni singola goccia di sudore versata, ogni dannatissima volta in cui avresti voluto solo mollare, e invece hai stretto i denti e hai continuato a lottare.

E poi c'era quella sete inestinguibile di calore umano. Nelle videochiamate con la mia famiglia, con i miei amici, quante volte ho dovuto stringere il cuore e trattenere le lacrime, accontentandomi di un'immagine sullo smartphone? È stato in quei momenti di solitudine, che ho capito il bisogno profondo di un ponte, di un abbraccio virtuale che comprendesse le sfumature invisibili della vita da emigrante. Quelle difficoltà, anziché spegnermi, sono diventate il carburante per un progetto, quasi una missione.

Così è nato "Buongiorno Monaco". L'idea? Semplice, eppure rivoluzionaria: creare una risorsa online che rendesse finalmente accessibili quelle informazioni che io stesso avevo cercato come un assetato nel deserto. Il successo? Inaspettato, travolgente. Una vera e propria esplosione di richieste.

Centinaia di email dall'Italia, moltissime da giovani calabresi che, proprio come me diversi anni prima, sognavano il trasferimento. Le loro domande erano le mie, un'eco del mio passato. Fu allora che compresi: non ero solo, e la mia esperienza poteva essere una bussola preziosa, un faro nella nebbia, per molti. Il traguardo di oltre 13.000 follower su Facebook per "Buongiorno Monaco" è stata la prova concreta che stavo rispondendo a un bisogno reale e tangibile, una fame di sapere e di sentirsi capiti.

Il passo successivo fu naturale, quasi inevitabile: ho iniziato a coinvolgere professionisti italiani già affermati a Monaco, creando video informativi dettagliati. Migliaia di visualizzazioni e un'onda di gratitudine che ti riempie l'anima e, con essa, la grande responsabilità di fornire informazioni sempre aggiornate e affidabili. Per fare ciò, mi sono interfacciato prima con le istituzioni italiane e poi con quelle tedesche, che all'inizio mi sembravano un'imponente fortezza inespugnabile. Con un po' di quella "faccia tosta" che solo chi ha un sogno grande sa tirare fuori, ho spiegato la mia visione: rendere disponibili online, in italiano, informazioni vitali che al momento erano reperibili solo in tedesco o in labirinti cartacei negli uffici pubblici. Il presupposto era cristallino: le informazioni dovevano essere accessibili nel momento stesso in cui un italiano, magari seduto sul proprio divano, valutava una scelta di vita così importante. Questa dedizione instancabile mi ha aperto porte impensabili, trasformando la fortezza in un alleato, portandomi a collaborare direttamente con le istituzioni italiane e tedesche.

È stato proprio quel contatto costante con la "macchina burocratica" tedesca – dagli uffici comunali agli sportelli per l'immigrazione, ai servizi di supporto a giovani e famiglie – a farmi appassionare a questo mondo, un tempo così ostile. A forza di bussare alle porte dei vari uffici per chiedere informazioni agli impiegati, un giorno decisi che quella porta doveva aprirsi per me: mi candidai io stesso per lavorare come dipendente della Città di Monaco.

Una passione che mi ha permesso di superare l’iter di selezione. Quando mi comunicarono l'assunzione a tempo indeterminato, fu un vero e proprio tuffo al cuore. Per me, che il "tempo indeterminato" sembrava una chimera, un miraggio irraggiungibile, era un traguardo che chiudeva un cerchio, trasformando il sogno in realtà. Oggi, da calabrese che ha ricominciato da zero, sono fiero di lavorare all'interno di quella stessa amministrazione che un tempo mi sembrava un muro invalicabile. Questo percorso, fatto di sacrifici enormi, di notti insonni e di incredibili soddisfazioni, mi spinge a continuare a portare avanti "Buongiorno Monaco".

Questo progetto è, e vuole rimanere, un punto di riferimento saldo, una luce nel cammino, per tanti connazionali che affrontano la sfida dell'estero. Io credo fermamente che la "valigia d'oro" che i giovani portano in giro per il mondo sia un tesoro inestimabile. Alla partenza, è piena dei valori e dei principi lasciati dalla propria terra, quasi un pezzo di casa che porti con te. All'arrivo, si riempie di tenacia forgiata dalle difficoltà, dalle sfide dell'integrazione e di esperienze che diventano tesori inestimabili. Eppure, ancora oggi, mi chiedo se ho fatto la cosa giusta. Quando con i miei figli torniamo in vacanza in Calabria, il loro pianto al momento del ritorno a Monaco di Baviera è qualcosa di straziante.

Perché per loro, questa meravigliosa terra ha tutto ciò che serve per essere felici: giocare con gli amici e i cuginetti al mare è il loro sogno più grande, l'essenza stessa della felicità. È in quei momenti che la "valigia d'oro" si riempie anche di un velo di malinconia, ricordandomi il prezzo delle scelte, il costo invisibile delle opportunità. Perché trasferirsi all'estero non è solo cambiare città: è intraprendere un viaggio che ti cambia nel profondo, ti modella, ti insegna una forza che non sapevi di avere. E avere qualcuno al proprio fianco, qualcuno che ha già percorso quella strada, che ti tende la mano e ti aiuta a orientarsi, può fare davvero la differenza. A quei ragazzi, che non si arrendono mai e sognano di realizzare i propri sogni nonostante le lacrime nascoste e le difficoltà invisibili, dedico "Buongiorno Monaco".