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04/10/2025 ore 19.33
Storie

Denny Imbroisi, dal cuore della Calabria ai bistrot di Parigi: storia dello chef internazionale che ha conquistato la Francia

Il cuoco originario del Tirreno cosentino si è affermato con un approccio che unisce tradizione italiana e tecnica francese. Dai primi passi in famiglia alle esperienze “stellate” fino al successo televisivo, il suo percorso racconta talento, passione e radici profonde

di Redazione Società

Una (ri)scoperta del Calabria Food Tour di Wlady Nigro. Un viaggio tra i sapori offerti da quello che il food blogger definisce «uno dei migliori chef di Parigi e della Francia». Un talento calabrese originario di Paola: Denny Imbroisi ha lavorato per i migliori chef d’Italia e d’Europa senza mai dimenticare la sua terra. E nel suo locale non mancano mai i sapori della Calabria. 

Denny Imbroisi, classe 1987, nasce a Belvedere Marittimo, piccolo comune della Calabria. Cresce circondato dai profumi e dai sapori della cucina familiare, e fin da adolescente mostra una passione fuori dal comune per i fornelli. Racconta lui stesso: "Sì – ha raccontato in un’intervista a Repubblica –, ho iniziato a 14 anni, cucinando piatti tradizionali italiani con mio padre a Mantova, ma ero già impaziente di saperne di più. Al San Domenico ho imparato a fare pasta fresca con rigore e precisione, prima di scoprire la cucina moderna al Corrado Fasolato di Venezia. Ma sin dall'inizio è stata la gastronomia francese a riempire i miei sogni».

Dopo il diploma alla scuola alberghiera di Mantova, Denny lavora in rinomati ristoranti italiani, tra cui il San Domenico di Imola e con Giancarlo Perbellini. Queste esperienze gli permettono di apprendere le basi della cucina classica e moderna, consolidando le competenze che gli saranno indispensabili per il futuro internazionale. 

L’avventura francese e il trampolino di Top Chef

Nel 2008 Denny decide di trasferirsi in Francia, un passo decisivo per la sua carriera. Inizia con Mauro Colagreco a Mentone, allora due stelle Michelin, dove scopre il valore degli ingredienti freschi e il fascino della creatività applicata ai prodotti naturali: «I due anni che seguirono furono quelli della scoperta: agrumi dell'orto, erbe e fiori raccolti ogni mattina nell'orto». Successivamente approda a Parigi, alla Ze Kitchen Galerie di William Ledeuil, dove impara a combinare sapori insoliti e tecniche innovative.

La svolta arriva nel 2012 con la partecipazione alla terza edizione di Top Chef Francia. La sua creatività conquista professionisti e pubblico: «Dopo il programma – la fonte è sempre l’intervista a Repubblica – infatti sono entrato al Jules Verne, il ristorante di Alain Ducasse al secondo piano della Torre Eiffel. Nel suo ruolo di sous-chef ho scoperto il funzionamento di una brigata di 30 persone, un'esperienza fondamentale per quando, nel 2015, ho il mio Ida, dove la mia doppia anima italiana e francese si esprime in forme da bistrot contemporaneo».

Ida: omaggio alle radici e cucina contemporanea

Nel 2015 apre il suo primo ristorante a Parigi, Ida, dedicato alla sorella maggiore: «Ida è mia sorella maggiore. Il legame che ho con lei è fortissimo. Non potevo non dedicarle il mio locale, visto che è lei che mi faceva da mangiare quando ero bambino. Legame di sangue dunque ma sigillato da un amore e ricordi alimentari».

Il ristorante unisce ingredienti italiani di alta qualità a tecniche francesi, con un approccio contemporaneo e creativo. Tra i piatti più apprezzati spicca la sua carbonara con tuorlo intero e una spolverata di pangrattato, che rappresenta perfettamente il suo equilibrio tra rispetto della tradizione e innovazione.

Epoca e la valorizzazione della cucina regionale

Nel 2017 apre Epoca, una trattoria in stile Art Déco dedicata all’autentica cucina italiana: «Dico autentica perché comunque Ida, in Rue de Vaugirard, è una cucina contemporanea, creativa, di contaminazione, dove di italiano ci sono molti prodotti, ma anche tanta tradizione e tecniche francesi. Il menu di Epoca invece ha ricette regionali italiane che ricordano i piatti delle feste, di una cucina generosa e confortante».

Con Epoca, Denny valorizza la cucina delle feste e delle tradizioni, con piatti che raccontano il territorio e le radici culturali italiane, in una dimensione conviviale e calorosa, dove il cibo diventa memoria e emozione.

Filosofia e visione del mestiere

Denny unisce la tecnica francese alla passione italiana per gli ingredienti: «La Francia – dice ancora nell’intervista – mi ha insegnato molte cose. E non parlo solo della tecnica. Ma anche l'aspetto commerciale, la gestione umana e finanziaria di Alain Ducasse. Un ristorante rimane un business. Dall'altra parte l'Italia, è la cultura dei buoni ingredienti, i ricordi della cucina della mia infanzia, l'apertura verso gli altri».

La sua cucina è quindi un ponte tra due mondi: la precisione e la disciplina francese e la creatività, l’empatia e il calore della tradizione italiana. Questo equilibrio gli ha permesso di ottenere riconoscimenti importanti, tra cui il titolo di miglior chef italiano a Parigi nel 2013 conferito da Le Figaro.

Successo e ispirazione

Oggi Denny Imbroisi è una figura di riferimento della cucina italiana all’estero. La sua storia dimostra come talento, passione e dedizione possano trasformare un sogno in realtà, senza perdere il legame con le proprie radici. Con i suoi ristoranti, continua a raccontare l’Italia a Parigi, rendendo omaggio alle sue origini calabresi e alla cultura gastronomica del Bel Paese.

«Ogni piatto che creo cerca di raccontare una storia, un ricordo, un pezzo della mia vita, della mia Calabria e dell’Italia», dice Denny, ricordando che la cucina non è solo tecnica, ma emozione, memoria e condivisione.