Leonardo e Daniel: sentimento, coraggio e la piena conquista di un diritto civile
L'atto è la "conseguenza logica" di un amore nato nel 2016, sconfiggendo il pregiudizio. Sebbene la legge Cirinnà garantisca i diritti, l’Unione Civile dà un peso diverso alla vita in comune, lanciando un messaggio di orgoglio contro la paura di esporsi
La loro storia è iniziata, come tante nel XXI secolo, dopo diversi click su Facebook e per la “mediazione” di un amico in comune. Era il 26 febbraio 2016, giorno del loro primo bacio quando tutto iniziò. Ma il recente passo verso l'Unione Civile di Leonardo (49 anni) e Daniel (40 anni), oltre a ratificare il loro amore è un potente manifesto di affermazione personale e di diritto nel contesto italiano. Da una vita “clandestina” per il pregiudizio, Leonardo portava il peso di un passato comune a molti, la clandestinità e le relazioni segrete, spesso conseguenza della paura di esporsi o della difficoltà di accettarsi. Usciva da una storia con un partner "non dichiarato" che si ostinava a credere e far credere di essere etero.
Tra lui e Daniel, invece, è stato il classico colpo di fulmine, un incontro che ha spazzato via le ombre del passato, proiettandoli verso una vita di coppia apertamente condivisa. Nonostante l'accoglienza di Cassano sia generalmente rispettosa, la coppia è consapevole che il preconcetto e il pregiudizio sono ancora strati difficili da scalfire nella società.
Ma ecco “il passo”, l'Unione Civile per una rivoluzione di diritto e dignità. La decisione di formalizzare la loro relazione si è scontrata con il cinismo di alcuni amici che consigliavano Leonardo di non sposarsi, definendo l'atto come "inutile" e un mero dispendio economico. Eppure, per Leonardo e Daniel, che già convivono e contribuiscono con il proprio lavoro al mantenimento della famiglia, l'unione è molto più di una festa, è la "conseguenza logica" del loro percorso, della loro vita e il 14 settembre di quest’anno hanno fatto sancito l’unione.
In Italia, per le coppie dello stesso sesso, il rito civile è tecnicamente una "unione civile", istituita con la Legge n. 76 del 2016 (la Legge Cirinnà). Questa normativa ha rappresentato una svolta storica, adeguando l'Italia agli standard europei di tutela e riconoscendo le coppie omosessuali come una specifica "formazione sociale" costituzionalmente rilevante. Sebbene l'atto non sia formalmente chiamato "matrimonio", l'Unione Civile garantisce agli uniti civilmente quasi tutti gli stessi diritti e doveri del matrimonio civile per le coppie eterosessuali. Questo include l'obbligo reciproco all'assistenza morale e materiale, la comunione dei beni (se non diversamente specificato), i diritti di successione e la pensione di reversibilità. Per la coppia, il vero valore sta nel riconoscimento giuridico di questi diritti.
Dopo anni di vita insieme, l'atto legale conferisce alla loro vita in comune "un peso diverso", una protezione e una dignità che nessun legame informale può offrire. La stima oltre il dogma ha un aspetto di grande rilievo, è il rapporto con la comunità religiosa locale. Pur avendo optato per l'Unione Civile, la coppia dichiara di godere del rispetto del clero della chiesa locale che, a conoscenza della loro situazione, non ha mai fatto pressioni. Questa apertura dimostra come, anche in contesti tradizionali, l'umanità e la comprensione possano creare ponti, superando le rigidità dottrinali.
L'Invito al coraggio contro la paura di sé è l’obbiettivo di Leonardo e Daniel. La loro storia d'amore, iniziata sui social, è tornata a far parlare di sé sulla stessa piattaforma grazie al lieto evento. Hanno ricevuto tantissimi complimenti, ma sono consapevoli, a loro dire, che tra i messaggi si nascondano anche «tanta invidia e cattiveria». Leonardo e Daniel credono che questa ostilità provenga spesso da chi si dichiara etero ma nasconde una propria "matrice di omosessualità" per paura di esporsi, proiettando all'esterno il proprio imbarazzo.
È per questo che il loro messaggio è così potente. Leonardo ha conosciuto la sofferenza di una dura realtà che lo costringeva a nascondersi, superata solo grazie all'apertura mentale incontrata durante un periodo di lavoro a Firenze. Da qui, il suo invito rivoluzionario: «Invito coloro che hanno una condizione di imbarazzo, a manifestarsi. Nascondere la realtà aumenta solo la difficoltà di avere una vita felice. Aprirsi alla società e alla famiglia aiuta a rendere ancora più viva la vita».
La loro unione, che li vede fieri e orgogliosi a 49 e 40 anni e senza alcuna discriminazione sul lavoro, culmina in una domanda esistenziale che Leonardo ci lancia prima dei saluti e dei ringraziamenti per l’intervista, una domanda che tocca le fondamenta di ogni credo: «Dio creò l'uomo e la donna. E a noi chi ci ha creato?» Una riflessione che, partendo dal piano personale e legale, esorta la società italiana a riconoscere che l'amore, in ogni sua espressione, è un diritto e una creazione degna di ogni tutela.