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22/11/2025 ore 10.07
Storie

Non ha aspettato la guarigione per vivere ma ha scelto la vita ogni giorno, così Chiara ha affrontato la sua battaglia contro un tumore

La giovane copywriter e giornalista di Tiriolo ha lanciato su Spotify un progetto per frantumare il tabù del cancro, riscoprire il valore del "Qui e ora" e dare voce a chi dal dolore ha tratto un insegnamento

di Francesco Graziano

Ci sono esperienze che non si limitano ad essere raccontate: esplodono come un inno alla vita. La storia di Chiara Paone, giornalista e copywriter di Tiriolo, che ha trasformato una diagnosi devastante – il Linfoma di Hodgkin in stadio avanzato – nella sua più grande opera di rinascita è una di queste.

Un calvario di tre anni e mezzo di terapie, due trapianti di midollo, e lospietato rimbalzo delle recidive. Ma dove molti vedrebbero solo oscurità, Chiara ha scelto di accendere una luce, rifiutando di farsi definire, circoscrivere, ridurre dalla malattia.

«Non volevo dimenticarmi che, anche se stavo vivendo delle difficoltà, ero comunque una persona viva, felice, con dei sogni. Ho cercato di vivere la malattia nel modo più presente possibile», racconta. Forse è qui la chiave: non aspettare la guarigione per vivere, ma scegliere la vita ogni giorno, anche in un letto d'ospedale.

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Il privilegio amaro del rallentamento

La malattia le ha imposto una lentezza a cui non era abituata, ma proprio in quel tempo sospeso si è manifestato un "privilegio" impensabile. Costretta a fermarsi, Chiara ha riscoperto la verità che conta: il valore del "Qui e Ora".

Il dolore acuto — fisico e mentale — ha lasciato spazio a una consapevolezza radicale: non proiettarsi in un domani incerto, non restare aggrappati a un passato che non torna. Così, per non perdere mai quel "filo con la bellezza", Chiara ha riabbracciato la sua arma più potente: la scrittura.

Gli "Indizi di felicità", una mappa per il cuore

La scrittura è sempre stata il suo modo di metabolizzare la vita. Durante i mesi più duri, ha iniziato a compilare un taccuino come un diario di sopravvivenza emotiva. Non registrava le terapie o le paure, ma cercava attivamente i lampi di luce: gesti, nomi, volti, canzoni, frasi. Qualunque cosa, anche minuscola, fosse riuscita a strapparle un sorriso, veniva segnata. Li ha chiamati "Indizi di Felicità". Una vera e propria mappa del tesoro che dimostra che la gioia e la speranza non sono assenti nel dolore, ma spesso sono solo nascoste e devono essere cercate con tenacia.

Trasformare la sofferenza è possibile

Da questa raccolta di luce interiore è nato il podcast "Indizi di Felicità" (disponibile su Spotify), un progetto con una missione chiara: frantumare il tabù del cancro e dimostrare che il dolore può generare paradossalmente qualcosa di buono.

Chiara non ha solo raccontato la sua storia, ha voluto amplificare le voci di chi ha trasformato la propria sofferenza in servizio e amore, offrendo una potente lezione di ripartenza. Tra queste, Ilenia Sabato, che porta sostegno e cura ai bambini dell'oncologia pediatrica; Rita Doria, che ha trovato la gioia della maternità dopo il percorso straziante dell'adozione interrotta; Graziella, la farmacista che ha creato una parafarmacia oncologica a Tiriolo, colmando un vuoto e offrendo prodotti pensati specificamente per la fragilità dei pazienti in chemioterapia; Fiorella, che onora l'impegno civico del suo compianto zio, uno storico scomparso per un tumore, rendendo la sua comunità un luogo migliore; Stefania Mancuso, madre di Luca Talarico, che celebra l'eccezionale talento artistico del figlio autistico, dimostrando che la diversità è forza e bellezza.

Attraverso la sua esperienza, culminata nella sua stessa testimonianza nell'ultima puntata, Chiara Paone consegna un messaggio potente: la vera rinascita non è aspettare la fine della battaglia, ma trovare l'amore per sé stessi e per gli altri nel bel mezzo di essa. Gli "Indizi di Felicità" sono la prova che siamo autorizzati a essere vivi, a sognare e a sorridere, anche quando il corpo è in guerra. La speranza è questo: una scelta quotidiana, scritta nero su bianco.