«U sirritemë», scrivere a Babbo Natale in arbëreshë: la tradizione vive a Vena di Maida
L'iniziativa è stata promossa dall’associazione culturale "Shpresa Jonë" in collaborazione con l’Istituto Comprensivo per regalare ai piccoli alunni della frazione un Natale tra gioco, tradizione e riscoperta delle radici culturali
In un mondo sempre più globalizzato, il futuro delle radici passa attraverso i gesti più semplici, come scrivere una letterina a Babbo Natale. È questa l’essenza dell’iniziativa promossa dall’associazione culturale "Shpresa Jonë" (Speranza nostra) di Vena di Maida, guidata dal giovane Domenico Casalinuovo, che in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Maida, ha voluto regalare ai piccoli alunni della frazione un Natale all’insegna dell’identità e della dolcezza.
Ai bambini è stata consegnata una speciale lettera da compilare per Babbo Natale, scritta in lingua arbëreshë con traduzione in italiano, accompagnata dal dono simbolo delle festività: un panettone.
Una lettera che profuma di storia
Il modulo della letterina si apre con il dolce richiamo "Caro Babbo Natale" e guida i bambini a presentarsi usando l'idioma della comunità: "U sirritemë" (mi chiamo), "U jamë nga Vina" (io sono di Vena). Un modo ludico ma profondamente educativo per permettere ai giovanissimi di riappropriarsi di una lingua che rischia di svanire, trasformando un momento di gioco in un atto di resistenza culturale.
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Il ruolo di "Shpresa Jonë" e la scuola
L’associazione "Shpresa Jonë" non è nuova a manifestazioni di questo tipo. Da diversi mesi opera sul territorio come un vero baluardo a difesa della cultura italo-albanese. La collaborazione con la scuola è il tassello fondamentale di questa missione: la cultura arbëreshë non deve essere un reperto da museo, ma una lingua viva che risuona tra i banchi e nelle case delle nuove generazioni. Gesti come quello promosso dall'associazione venota, in sinergia con la scuola, Vina Katund Imë e Il Ritrovo pub, dimostrano che la tradizione non si limita a "custodire le ceneri", ma si traduce nell'"alimentare il fuoco". Vedere i bambini di Vena entusiasti di imparare a dire "Faleminderit shumë" (Grazie mille) a Babbo Natale è la speranza che l’identità arbëreshë ha ancora un futuro davanti a sé.
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